Monte dei Paschi di Siena ha chiuso in rosso il bilancio del 2011. La perdita netta è stata di 4,69 miliardi di euro, di cui 4,25 milioni dovuti a svalutazioni di avviamento e 222 milioni per intangibili da Ppa (Purchase price allocation) e 35 milioni di svalutazioni della partecipazione in AM Holding. Il dato è decisamente negativo se confrontato con l’utile da 985,5 miliioni del 2010. L’utile operativo, al lordo delle imposte, è di circa 150 milioni: anche questo in calo rispetto ai 1,48 miliardi del 2010. I ricavi sono diminuiti dell’1,2% a 5,5 miliardi. A pesare sul giro d’affari è stata la riduzione del margine di interesse (-2,4% rispetto al 2010) e delle commissioni nette (-6%).
Il Core Tier 1, al netto dei Tremonti Bond, si è attestato all’8,5%. Il Tier 1 invece è aumentato all’11,1%, in miglioramento rispetto all’8,4% del 2010. Come li legge in una nota, sui dati patrimoniali di Mps hanno influito in modo positivo l’aumento di capitale terminato l’8 luglio 2011, l’aumento della riserva sovrapprezzo azioni, gli effetti riconducibili all’operazione di valorizzazione del patrimonio immobiliare strumentale del Gruppo e l’eliminazione del filtro prudenziale connesso all’affrancamento dell’avviamento.
La raccolta diretta è diminuita del 7,2% a 146 miliardi. Della stessa percentuale è calata anche la raccolta indiretta che ammonta a 135 miliardi. In dettaglio il risparmio gestito si attesta a 46 miliardo (-8,2% rispetto al 2010) e il risparmio amministrato si attesta a circa 88 miliardi (-6,6%). In flessione anche i crediti verso la clientela, -5,6% a 147 miliardi. Le rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti sono a circa 1.311 milioni (+13,4% rispetto al 2010).
A circa un’ora dall’apertura di Borsa il titolo Mps perde il 2,08% a 0,3535
