C’è fermento sui titoli del Monte dei Paschi di Siena. Come è accaduto nella vicenda Unicredit-Commerzbank, potrebbero essere gli investitori che stanno mettendo le mani avanti in vista del collocamento di una nuova quota da parte del Tesoro, azionista con il 26,7%.
Nell’ultima settimana, tra mercoledì scorso e ieri, i volumi di scambio sul titolo Monte Paschi sono stati insolitamente elevati: hanno cambiato proprietario più di 137 milioni di azioni Mps, quasi l’11% del capitale della banca per un controvalore di oltre 720 milioni. Il picco di scambi, 48 milioni di titoli, è avvenuto venerdì, il giorno della presentazione della trimestrale. Ma tutte le sedute hanno visto acquisti ben sopra la media che negli ultimi tre mesi si è aggirata attorno a 13 milioni di pezzi. Nelle sale operative si fa il nome di Barclays come trader più attivo per conto dei suoi clienti.
Manovre simili all’operazione Unicredit-Commerzbank
Quando a settembre Unicredit aveva lanciato la sua opearzione su Commerz, si era visto un movimento simile, dicono di trader. La strategia degli investitori è quella di prender posizione ora acquistamdo un pacchetto sul mercato per poi arrotondare la partecipazione durante il collocamento da parte del Mef. Del resto le banche italiane da giorni sono nel radar degli investitori: Jefferies ieri ha rivelato di detenere oltre il 5% di Banco Bpm e Jp Morgan il 6,1% di Bper, entrambe in via indiretta.
La cessione della nuova tranche è vicina
Risolta la questione Ita-Lufthansa e rinviato il collocamento di azioni di Poste, il governo potrebbe presto riaprire il dossier Mps, con l’intenzione di cedere entro la fine dell’anno una quota della banca, scendendo sotto il 20%. L’istituto senese è decisamente cambiato da quando nell’autunno del 2022 si era deciso un aumento di capitale completamente garantito per risollevarla. Il bilancio dei nove mesi dell’istituto è stato brillante, con un utile in crescita del 68% a quasi 1,6 miliardi. Il titolo Mps, che stamane quota 5,56 euro, in rialzo del 2,66%, ha guadagnato il 102% nell’ultimo anno. Hsbc ha avviato la copertura con ‘buy’ e un target price di 7,2 euro.
I possibili compratori sono sempre gli stessi. Il primo sarebbe Banco Bpm, che però non solo è fresco di Opa su Anima, ma il ceo Giuseppe Castagna ha più volte detto che il piano della banca è autonomo. Un altro potrebbe essere Unipol, già socio di Bper e di Popolare di Sondrio, benché il numero uno Carlo Cimbri abbia limitato l’interesse per Mps a quanto necessario per saldare un’eventuale collaborazione nelle polizze. Resta infine l’ipotesi di un nocciolo duro di investitori italiani, utile a costruire un presidio nazionale su Mps e proteggerla da possibili incursioni dall’estero, contro cui il governo avrebbe difficoltà a fare muro dopo la mossa di Unicredit su Commerz in Germania.