NUOVI RECORD A WALL STREET. MONTE PASCHI CHIEDE 2,5 MILIARDI. RIFLETTORI SULLA BCE
Listini all’insegna del Toro sotto la spinta delle elezioni Usa e l’effetto del QE giapponese. Sale anche l’Europa, nell’attesa delle possibili decisioni della Bce, al centro di tensioni inedite. In sintesi: solo nel finale si è interrotta la marcia della Borsa di Tokyo, al sesto giorno consecutivo di rialzo sotto la spinta della svalutazione dello yen, scivolato a quota 115 sul dollaro (-5,4% da venerdì scorso, giorno degli annunci della Boj). Ad avvantaggiarsi della moneta debole sono i grandi esportatori: Toyota +1,2% ha aumentato le stime sui profitti del 12%.
Il trionfo dei repubblicani, intanto, ha messo le ali a Wall Street che già spera in incentivi fiscali, meno vincoli per le banche e regole meno rigide per l’ambiente. L’indice Standard & Poor’s +0,6% ha segnato un nuovo massimo a 2.023, 57 punti il Dow Jones è avanzato dello 0,58% aggiornando i nuovi massimi storici a 17.484,53. Debole il Nasdaq -0,6%.
I dati sull’occupazione nel settore privato (Adp) di ottobre sono stati migliori delle previsioni: i nuovi posti di lavoro creati il mese scorso sono stati 230mila, meglio dei 220 mila previsti in media dagli economisti. Cade ancora l’oro, scambiato a 1.143 dollari l’oncia (-2,1%), minimo da aprile 2010. Ma, dopo l‘aumento delle scorte Usa, il petrolio, almeno per ora, ha interrotto la lunga discesa: il Brent è scambiato a 82,9 dollari al barile (+0,1%).
SALE MILANO, LA BORSA PIU’ BALLERINA
L’Europa rimbalza, alla vigilia del vertice della Bce: Londra +1,2%, Parigi +1,8%, Francoforte +1,6%. Non fa eccezione Milano, la prima a scendere nelle fasi di ribasso, la prima a rimbalzare nei giorni positivi: un sintomo di fragilità per gli operatori. L’indice FtseMib ha chiuso la seduta in rialzo del 2,6%, dopo avere perso il giorno prima il 2,2%. Il Btp ha terminato la seduta a un rendimento del 2,43%, poco mosso, spread in miglioramento a quota 160 (-2 punti base).
DRAGHI ALLE PRESE CON LA FRONDA DEI FALCHI
Grande incertezza alla vigilia del direttorio della Bce di oggi, dall’esito più incerto che mai: la maggioranza degli operatori non si attende grandi novità, salvo l’estensione degli acquisti di titoli della banca centrale ad assets privati, un’alternativa morbida al QE. Draghi potrebbe, in conferenza stampa, preparare il terreno a misure più forti.
Ma i “falchi” hanno già alzato le barricate, informa la Reuters.”Una minoranza significativa del Consiglio dei governatori della Bce – informa l’agenzia – ha intenzione di esternare la propria frustrazione per la gestione di Mario Draghi”. Il numero uno dell’Eurotower si deve dunque preparare a gestire da subito una opposizione interna “meno leale e tranquilla che gli contesta lo stile di gestione e lo accusa di andare oltre il suo mandato”.
Draghi, in realtà, può ancora contare nel direttorio su una solida maggioranza (14 voti favorevoli contro 7 oppositori dichiarati). Ma d’ora in poi il suo raggio di azione rischia di esser più limitato: finora l’opposizione della Bundesbank è stata frenata dalla “protezione” di Angela Merkel. Ma l’atteggiamento di Berlino verso il banchiere sembra oggi più freddo.
MPS CHIEDE 2,5 MILIARDI. E LIQUIDA LE AVANCES DA HONG KONG
Il consiglio della banca Monte dei Paschi ha approvato un aumento fino a 2,5 miliardi di euro per coprire integralmente il deficit di capitale da 2,1 miliardi che era emerso nel test della Bce. L’aumento di capitale “è assistito da un accordo di pre-garanzia con primarie istituzioni finanziarie”: UBS, che agirà in qualità di Global Coordinator e Joint Bookrunner, Citi, Goldman Sachs, e Mediobanca in qualita` di Co-Global Coordinators e Joint Bookrunners e Barclays, BofA Merrill Lynch, Commerzbank, Deutsche Bank e Société Générale come Joint Bookrunners.
La banca ha anche annunciato ulteriori azioni “non diluitive per gli azionisti” per circa 220 milioni di euro, attraverso cessioni di partecipazioni non core e attivi del portafoglio proprietario ad alto assorbimento patrimoniale.
La banca ha anche chiesto alle autorità che venga mitigato il deficit emerso nell’esercizio Bce, pari a 2,11 miliardi, per un ammontare di 390 milioni, pari alla differenza positiva tra gli utili operativi stimati per il 2014 e i valori stimati nello scenario avverso dello stress test.
Un capitolo a parte merita la misteriosa offerta in arrivo dalla NIT Holding Limited, società basata ad Hong Kong che ha detto di voler impegnare 10 miliardi per il rilancio della banca senese. Mps ha chiarito che la corrispondenza ricevuta “non è caratterizzata da sufficienti elementi di chiarezza che ne consentano alcuna valutazione”. Nell’attesa delle decisioni del cda il titolo Mps ha recuperato ieri il 6,31%.
In evidenza anche l’altro titolo sotto esame: Banca Carige ha guadagnato il 5,1% anche grazie al duello tra Malacalza ed Andrea Bonomi per conquistare la leadership dell’istituto.
BANCHE IN RIPRESA, GENERALI ALL’ERTA
A Milano bancari ben comprati con l’indice di settore in rialzo del 3,15% a fronte di +1,6% del paniere settoriale europeo. Ripartono i Big: Intesa +2,6%, Unicredit +3,7%. Banca Popolare Milano ha guadagnato il 3,8%, Banco Popolare +3%. Fra le assicurazioni, Generali è salita del 2,5% alla vigilia del cda sui conti. La controllata Banca Generali ha guadagnato il +2,4%.
Nel risparmio gestito rimbalza Azimut in rialzo del 5,1%, La società di asset management ha realizzato nel mese di ottobre una raccolta netta di 734 milioni di euro, considerando il consolidamento degli asset in Messico e Turchia. La società di Pietro Giuliani ha anche annunciato di aver rilevato il 93% di Next Generation Advisory (NGA), una newco australiana. L’industria del risparmio gestito in Australia è la quarta del mondo con oltre 1.670 miliardi di masse gestite a giugno 2014. Mediolanum +2,6%.
SCOSSA SPAGNOLA PER ENEL, RESPIRANO I TITOLI OIL
Enel +3% dà la scossa al mercato con il via libera al collocamento da domani di una quota di Endesa alla Borsa di Madrid. Sul mercato finirà il 17% di Endesa, ma la quota potrebbe salire fino 22% con l’esercizio della greenshoe. Enel potrebbe incassare fra i 2,6 miliardi e i 3,3 miliardi di euro. Gli analisti di Raymond James hanno ribadito la raccomandazione Strong Buy e il target price a 4,70 euro.
In evidenza anche A2A +2,3%, Enel Green Power +1,9%. Prosegue, dopo il tonfo di lunedì, il recupero di Snam +2,1%. Finalmente una seduta positiva per i petroliferi: Eni +1,9%, Saipem +1,1%. Nel pomeriggio fiammata di Tenaris +2,6%.
FINMECCANICA ALZA LE STIME SUGL ORDINI, E RIVEDE L’UTILE
Fra i titoli industriali, Fca ha guadagnato l’1,7%, StM +2,6%. In grande evidenza Finmeccanica +3,8% prima dei conti del terzo trimestre annunciati in serata. La holding torna in utile nel terzo trimestre: 15 milioni di euro, da confrontare con la perdita netta di 166 milioni di euro dell’anno prima.
La redditività caratteristica è andata meglio del previsto e l’ebitda, pur registrando una flessione del 5% su base annua a 227 milioni di euro, ha battuto le stime ferme a 215 milioni, mentre l’ebit è balzato da 26 a 164 milioni, battendo le previsioni poste a 151 milioni di euro.
Gli ordini sono aumentati del 15,3% a 9,353 miliardi e il portafoglio ordini ha raggiunto quota 36,914 miliardi, assicurando al gruppo una copertura superiore a due anni e mezzo di produzione equivalente. Guardando ai primi nove mesi dell’anno, invece, l’ultima riga di bilancio è rimasta in rosso mostrando una perdita di 24 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto ai 236 milioni dell’esercizio scorso.
FIUMICINO DA’ LA CARICA AD ATLANTIA, D’AMICO DA CORSA
Da segnalare anche: Atlantia +3% dopo i dati positivi sulla crescita del traffico all’aeroporto di Roma nel mese di Roma (passeggeri +10%). La seduta vivace di Telecom Italia +3,4%: alla vigilia dei conti Bank of America ha riavviato la copertura con giudizio Buy. Mediaset è salita del 3,5%. Yoox guadagna il 5,1%: l’utile netto dei primi nove mesi è salito del 29,6%. Fra le società medio-piccole si è messa in luce d’Amico +13%.
Il titolo, sospeso per eccesso di rialzo nel corso della seduta, reagisce ad un mese di ottobre chiuso con una perdita complessiva del 12%. Stamattina Kepler-Cheuvreux ha confermato la raccomandazione Buy e il prezzo obiettivo di 0,70 euro.La società pubblicherà la terza trimestrale il prossimo 11 novembre. Prelios rimbalza del 5% a 0,2671 euro dopo aver rilasciato i risultati dei primi nove mesi.