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Mondiali – Italia ko, Costa Rica come la Corea

Serviva un’Italia combattiva fin dall’inizio, invece la partita la fa la Costa Rica, quantomeno dal punto di vista tattico – I “ticos” usano tutte le loro armi, a partire dal pressing sui possessori di palla, che spesso si trasformano in ripartenze – A dire il vero la palla gol più grossa del primo tempo è nostra, ma Balotelli se la divora.

Mondiali – Italia ko, Costa Rica come la Corea

L’Italia fa flop! Altro che pass per gli ottavi, il match contro la Costa Rica si rivela devastante per le nostre ambizioni e ci condanna a un martedì di fuoco contro l’Uruguay. A Natal infatti ci giocheremo il tutto per tutto e poco importa che un pareggio ci qualificherebbe al prossimo turno: sarà una finale, punto e basta. E dire che sarebbe bastato un solo punto per vivere al meglio il finale di girone, invece dovremo giocarcela fino alla fine. Colpa della partita di ieri, mai davvero giocata dagli azzurri, incapaci di interpretarla dall’inizio e di farla svoltare nella ripresa, a giochi quasi compromessi. 

Serviva un’Italia combattiva fin dall’inizio, invece la partita la fa la Costa Rica, quantomeno dal punto di vista tattico. I “ticos” usano tutte le loro armi, a partire dal pressing sui possessori di palla, che spesso si trasformano in ripartenze. A dire il vero la palla gol più grossa del primo tempo è nostra, ma Balotelli se la divora dopo che Pirlo lo lancia in porta a tu per tu con Navas con un pallonetto fuori misura. E’ l’inizio della fine, perché al 44’ Ruiz ci castiga con un colpo di testa che non ammette repliche (1-0). La mezza rissa che scoppia all’intervallo è l’emblema del nervosismo azzurro: i “ticos” ci hanno in pugno! Prandelli spera di invertire la tendenza con Cassano, che a inizio ripresa entra al posto di Thiago Motta per un 4-3-3 piuttosto offensivo, con Balotelli punta centrale e Candreva esterno destro. La mossa però non funziona e il ct comincia presto la girandola di cambi, finalizzata a cambiare l’inerzia di un match ormai indirizzato. 

Insigne entra per l’esterno laziale, Cerci prende il posto di un Marchisio lontano parente dell’hombre del partido visto contro l’Inghilterra. Le mosse però si rivelano inutili perché la Costa Rica tiene il campo alla perfezione rendendo sterili le mosse offensive dell’Italia. “E’ stata una partita nata male, l’approccio è stato sbagliato – il pensiero di Prandelli in conferenza stampa. – Poi abbiamo subito il gol e dal 51’ non siamo più stati capaci di tirare in porta. Ora dobbiamo recuperare le energie, è necessario. Questo è un girone difficile, lo sapevamo e ci giocheremo tutto contro l’Uruguay. Cerchiamo di recuperare le energie, sarà fondamentale”. In effetti gli azzurri sono apparsi stanchi, quasi svuotati dal caldo umido di Recife che ha livellato i valori in campo più di quanto ci si potesse aspettare. 

Le previsioni rosee vanno riposte nel cassetto, martedì contro l’Uruguay di Suarez sarà spareggio vero per gli ottavi di finale. “Match difficile, per noi e per loro – ha spiegato Prandelli. – Dovremo essere preparati dal punto di vista nervoso e mentale. Bisogna crederci, abbiamo già affrontato e battuto la squadra di Tabarez un anno fa in Confederations Cup. Stavolta ci giocheremo la qualificazione, noi e loro”. Proprio così, i giochi sono ancora aperti. Colpa di un’Italia incapace di battere un’avversaria inferiore sia sul piano tecnico che tattico, ma non dal punto di vista agonistico. Lo avevamo detto, guai a sottovalutare la Costa Rica! Eppure è successo, e ora non resta che rimediare contro l’Uruguay. Il margine d’errore si è esaurito, martedì non saranno permessi più errori. Altrimenti il sogno mondiale si trasformerà in un incubo.

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