Il cartello “lavori in corso” deve sparire. La festa – i mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi di Rio del 2016 – sta per cominciare e non ci si può far trovare impreparati. Anche perché la saudade sta lasciando posto all’ansia, in Brasile. Il ministro dello Sport, Aldo Rebelo, ha espresso preoccupazione per i ritardi nella costruzione di 5 nuovi stadi e ha chiesto di accelerare il ritmo dei lavori, in modo tale che le strutture siano pronte entro dicembre.
Ad oggi, solo uno dei sei campi da gioco è a buon punto. Lo stadio di San Paolo, quello del match di apertura, è quasi ultimato e dovrebbe essere pronto per la fine dell’anno, come richiesto dalla Fifa.
A preoccupare, sono le strutture di Manaus, Curitiba, Porto Alegre e Natal, ancora a metà strada. “Se continuiamo con questo ritmo, non faremo mai in tempo”, ha avvertito Rebelo. “Possiamo e dobbiamo fare più in fretta”, ha assicurato il ministro, sottolineando però che non ci saranno ulteriori fondi da stanziare per accelerare i lavori: “il budget non sarà aumentato. Invece di pagare 10 stipendi per due mesi, i costruttori potranno tranquillamente pagarne 20 per 30 giorni di lavoro”.
I Mondiali si giocheranno in 12 stadi. La partita di apertura verrà disputata il prossimo 12 giugno nella nuova struttura costruita vicino San Paolo. Teatro della finale – il 13 luglio – sarà invece il celeberrimo Maracanà di Rio De Janeiro.
Sei dei 12 stadi dovranno sono già stati testati a giugno, durante la Confederations Cup vinta dal Brasile. Per il Mondiale, quello vero, bisogna attendere, ma non troppo. E bisogna sbrigarsi. Anche perché – ha dichiarato lapidaria la Fifa – “non c’è alcun piano B”.