Non sarà una passeggiata. Mettiamocelo in testa, sia per quanto riguarda la partita di oggi che per la corsa agli ottavi di finale. Dopo aver assistito alla resurrezione dell’Uruguay firmata Suarez (2-1 sull’Inghilterra, ne parliamo tra poco), l’Italia torna in campo contro la Costa Rica in un match che non deve assolutamente essere sottovalutato. “E’ una squadra molto ben organizzata, che ha un sistema di gioco che conosce a memoria – ha ammonito Prandelli in conferenza stampa. – Sono molto temibili, qualche giorno fa hanno battuto l’Uruguay giocando un ottimo calcio. Per noi sarà una partita difficile, ma siamo pronti e non cerchiamo scuse, il caldo non ci può far paura. L’unica preoccupazione è l’avversario, ma per forza di cose dobbiamo cercare una vittoria”. Già, e dire che il ct, quando ha pronunciato queste parole, non aveva ancora visto il match di San Paolo tra la Celeste di Tabarez e l’Inghilterra di Hodgson. Si vede che il buon Cesare aveva annusato qualcosa e in effetti ora, dopo il successo degli uruguayani, il successo è quasi obbligato altrimenti martedì, nella fornace di Natal, ci giocheremo la vita in un vero e proprio spareggio.
Meglio buttarci anima e corpo sulla Costa Rica, avversario vero a dispetto delle previsioni della vigilia mondiale. Squadra interessante quella di Jorge Luis Pinto, ct colombiano di 61 anni, schierata con un 5-3-2 camaleontico come non mai, basato su una difesa solida e su ripartenze letali, facilitate dalla velocità di Ruiz e dalle doti tecniche di Campbell. Prandelli sa che la “garra” sarà ben superiore a quella di Manaus, ecco perché ha deciso di estromettere il “tenero” Verratti dalla formazione titolare in virtù di Thiago Motta, guerriero dalle mille battaglie. I veri dubbi del ct però riguardano la difesa, in tutta la sua interezza. “Domani (oggi per chi legge, n.d.r.) decideremo il da farsi – ha spiegato Prandelli. – Buffon ha fatto tre ottimi allenamenti ma la caviglia ha ancora un lieve gonfiore. Se reagisce bene ci sarà. Barzagli, dopo i problemi dell’altro giorno sta meglio, ma anche qui bisogna valutare”. In realtà le notizie che arrivano dal ritiro azzurro danno il difensore bianconero titolare (non ce la facesse è pronto Bonucci), con Chiellini a fianco e Abate e Darmian sulle fasce. Più criptica la situazione di capitan Gigi: l’idea è di farlo giocare ma Sirigu dà ampie garanzie, dunque non verranno corsi rischi. Per il resto formazione in stile Manaus, con Candreva e Marchisio sulle fasce, Pirlo in cabina di regia e Balotelli unica punta. “Non voglio essere la stella del mondiale – ha fatto sapere Supermario in conferenza stampa. – Punto al titolo, vale più della Champions. Però battere la Costa Rica non sarà facile, dovremo dare il 200%”.
Già, anche perché l’Uruguay si è decisamente rimessa in pista. Nel clima autunnale di San Paolo (il Brasile fa questi scherzi), la Celeste si è ripresa il mondiale. Merito di una partita di grande cuore e organizzazione tattica, ma soprattutto di un certo Luis Suarez. El Pistolero è tornato a modo suo con una doppietta che ha letteralmente matato l’Inghilterra di Roy Hodgson. Non è ancora fuori l’ex tecnico di Inter e Udinese, ma poco ci manca. Solo un perverso incastro di risultati e differenza reti infatti permetterebbe ai Leoni (?) di strappare il pass per gli ottavi di finale. D’altronde quello di ieri era un vero e proprio spareggio e la differenza l’ha fatta Suarez, non a caso nel mirino del Real Madrid, pronto a sborsare 90 milioni pur di strapparlo al Liverpool. El Pistolero ha fatto capire il perché con due gol monstre: il primo al 39’ con un colpo di testa su assist di Cavani, il secondo con un missile terra aria a 5 minuti dalla fine. Inutile dunque la rete di Rooney, che al 75’ aveva illuso l’Inghilterra con un tap in ravvicinato su assist di Johnson. Vittoria meritata quella della Celeste, molto più squadra rispetto alla sbiadita Inghilterra messa in campo da Mr Roy. Che ora si appella alla matematica e agli dei del calcio, gli unici che possono davvero rimetterlo in corsa verso un mondiale che sembra davvero sfuggito di mano.