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Mondiali ciclismo: Sagan centra il tris

È il primo corridore a vincere tra maglie iridate per tre anni consecutivi – Argento a Kristoff, bronzo a Matthews – Primo degli italiani è Trentin quarto

Mondiali ciclismo: Sagan centra il tris

Da Richmond in Virginia del 2015 al deserto caldo di Doha dell’anno scorso fino al Mare del Nord di Bergen di ieri: cambiano i continenti e gli scenari ma il vincitore della corsa iridata è sempre lui, Peter Sagan che centra uno storico tris, il primo corridore a realizzarlo in tre stagioni consecutive, tre maglie iridate della strada che collocano lo slovacco a fianco di di Alfredo Binda, Rik Van Steenbergen, Eddy Merckx e Oscar Freire. Per Sagan, look nuovo con i capelli quasi rasati e vittoria con dedica commossa a Michele Scarponi, è stata anche la rivincita personale dopo una stagione senza successi nelle grandi classiche di primavera e segnata dall’espulsione all’ultimo Tour per la scorrettezza ai danni di Mark Cavendish nella volata di Longwy.

Tre campionati del mondo vinti tutti grazie a un rush finale esaltante, a Richmond il fuoriclasse slovacco aveva impallinato Mikael Matthews, a Doha Mark Cavendish e Tom Boonen, ieri a Bergen con un colpo di reni fenomenale ha soffiato l’iride al beniamino di casa, il norvegese Alexander Kristoff. Terzo, medaglia di bronzo, è arrivato l’australiano Matthews. Quarto Trentin, un posto fuori del podio ma che rende meno fallimentare la spedizione azzurra in Norvegia.

Per quasi sei ore e mezzo ben mimetizzato nel plotone, praticamente costretto a correre da solo contro squadre – di Spagna, Italia, Francia, Belgio e Olanda – numericamente più solide, Sagan si è fatto vedere al momento topico, nell’adrenalina dello sprint finale rimontando negli ultimi metri Kristoff per poi resistere al suo estremo tentativo di ritorno. Praticamente il mondiale di Bergen, che ha registrato un bagno di folla dopo il flop di pubblico di Doha, è vissuto e sarà ricordato solo per il duello al cardiopalma tra Sagan e Kristoff.

Per il resto molta noia attendendo un’azione di qualche peso che non c’è mai stata. Anche il percorso, affascinante dal punto di vista ambientale, non presentava difficoltà che potessero fare selezione. Si comprende anche perché da anni ai mondiali troppo piatti sono quasi del tutto assenti i vincitori dei grandi giri. A Bergen non c’erano Nibali, Aru, Quintana, Froome, che ha salutato la Norvegia dopo il terzo posto nella gara iridata a cronometro di mercoledì che ha visto il trionfo di Tom Dumoulin.

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