Sembrava una formalità: bastava una vittoria nelle ultime due – oggettivamente facili – partite, contro Danimarca e Armenia, per entrare come da tradizione azzurra nelle otto teste di serie del Mondiale di calcio. E invece l’Italia di Prandelli è riuscita nell’”impresa” di non farcela, prima salvandosi per il rotto della cuffia a Copenaghen, poi addirittura rischiando la sconfitta interna contro la cenerentola Armenia, nonostante l’ingresso e il gol di Supermario Balotelli.
Neanche il fenomeno rossonero, autore dell’inutile gol del 2-2, è riuscito infatti a raddrizzare una pessima partita, che relega l’Italia in seconda fascia a vantaggio di Colombia, Uruguay (che però dovrà prima vincere lo spareggio contro la Giordania) e nientemeno che Svizzera, che partendo in sordina si è ritagliata un posto fra le protagoniste del Mondiale brasiliano e sarà con Belgio (altra sorpresa), Germania e Spagna l’altra nazionale europea tra le big, a discapito di compagini ben più blasonate come Olanda, Inghilterra (che ieri ha ottenuto il pass), Portogallo (che invece andrà ai playoff) e appunto Italia, alla quale sarebbe bastato o vincere una delle due gare o anche solo che una tra Colombia Uuruguay e Svizzera facesse un pareggio.
Ieri intanto si è anche quasi completato il quadro delle qualificate a Brasile 2014: i gironi europei ne hanno designate altre quattro, con Inghilterra, Spagna, la Russia di Capello e per la prima volta la Bosnia indipendente che si aggiungono a Italia, Olanda, Belgio, Germania e Svizzera, mentre Portogallo, Grecia, Ucraina, Croazia, Francia, Islanda, Svezia e Romania si giocheranno quattro posti tramite uno spareggio con gare di andate e ritorno da disputare a novembre (con le prime quattro teste di serie).
Sempre a novembre si disputerà lo spareggio tra Uruguay e Giordania e quello tra Messico e Nuova Zelanda, mentre sono già qualificate Argentina, Colombia, Cile e Ecuador (per il Sudamerica, oltre ovviamente al Brasile), Costa Rica, Usa e Honduras (per il Centro e Nordamerica), Iran, Giappone e Corea del Sud (per la zona asiatica) e Australia per l’Oceania.