La Germania resta appesa al Mondiale con una magia di Kroos all’ultimo respiro. La maledizione dei campioni del mondo in carica, quella secondo la quale chi vince la Coppa viene quasi subito eliminato nell’edizione successiva, per ora non si è ancora materializzata per la nazionale di Joachim Low, ma ci è mancato davvero pochissimo: la Svezia, già carnefice dell’Italia negli spareggi per accedere a Russia 2018, ha rischiato di fare un’altra vittima eccellente passando in vantaggio. A fine primo tempo di Germania-Svezia, la Germania era matematicamente fuori dal Mondiale. Ma le partite hanno anche il secondo tempo e soprattutto durano 95 minuti: nella ripresa il pareggio di Reus cambia solo in parte le carte in tavola, nel senso che i tedeschi restano con un piede e mezzo fuori da Russia 2018. Nel finale, nonostante l’inferiorità numerica dovuta all’espulsione di Boateng, la nazionale campione del mondo 2014 tira fuori gli artigli e tutto sommato merita la vittoria, ottenuta grazie alla prodezza del centrocampista del Real Madrid nell’ultimissima occasione.
E così, dopo l’Argentina (che a sua volta, tuttavia, è ancora pienamente in corsa), il Mondiale stava per fare un’altra vittima illustre. Meglio sta andando ad altre big, alcune delle quali già qualificate agli ottavi, in maniera più o meno convincente, come Francia, Belgio, Croazia e di fatto anche Spagna e Portogallo. Discorso a parte per il Brasile di Tite, vicinissimo agli ottavi dopo la vittoria sulla Costa Rica ma al centro di non poche grane. Prima di tutto gli infortuni: per Danilo il Mondiale potrebbe essere già finito, e ora è ko anche lo juventino Douglas Costa. Inoltre, si vocifera di una furiosa lite tra Neymar e il capitano Thiago Silva per un episodio di fair play concesso da quest’ultimo durante l’ultima gara, che ‘O Ney non avrebbe gradito visto che il Brasile stava disperatamente cercando la vittoria. Non è meno tesa la situazione della stessa Argentina, che pur rientrata in corsa grazie alla sconfitta dell’Islanda, deve ancora gestire l’ammutinamento della squadra contro il ct Sampaoli: ieri sera i giocatori si sono riuniti in una assemblea “carbonara” e, preso atto che l’esonero non è possibile per questioni economiche (il contratto è fino al 2022, ci sarebbero 16 milioni di indennizzo da pagare) hanno chiesto alla federazione di mettere in un angolo il tecnico, e far decidere a loro, da adesso in poi, squadra, formazione, allenamenti e tutto il resto.