Il gruppo Mondadori archivia il 2011 con un utile netto di 49,6 milioni, in crescita del 17,8% rispetto all’anno precedente, quando però erano state pagate imposte per 8,7 milioni. Lo comunica il gruppo di Segrate, spiegando che il Cda ha deciso anche di non distribuire alcun dividendo per proporre all’assemblea dei soci di destinare l’utile tutto a riserva straordinaria. Una notizia che ha contribuito a far scivolare il titolo Mondadori in Borsa, in calo nel primo pomeriggio di quasi tre punti e mezzo.
In ogni caso, il piano di ristrutturazione societaria deciso nel 2009 è “stato portato a termine con pieno successo”. L’anno scorso il fatturato netto del gruppo è stato di 1.509,8 milioni, in calo del 3,1% rispetto al 2010. Il margine operativo lordo consolidato è stato di 130,4 milioni, in flessione del 7% nel confronto con l’esercizio precedente, e l’incidenza sul fatturato è stata dell’8,6%, contro il 9% del 2010.
La posizione finanziaria netta è negativa per 335,4 milioni, con un miglioramento di 7 milioni rispetto a fine 2010.Quanto al 2012 – conclude il gruppo – in un contesto di mercato “così problematico è a oggi difficilmente ipotizzabile il raggiungimento dei livelli di redditività dell’esercizio 2011”.