X

Moncler vola a Piazza Affari grazie ai conti del 2022: ricavi a 2,6 miliardi e dividendo da 1,12 euro per azione

Facebook

Moncler in rally a Milano dopo i risultati che hanno evidenziato ricavi sopra le attese nel quarto trimestre. L’azienda nota per i piumini non riusciva a fare prezzo in avvio ed è poi entrata in contrattazione a +7,2%, piazzandosi in vetta al Ftse Mib. Il titolo sale al momento del 6,19% a 61,38 euro per azione, dopo avere toccato un massimo di giornata di 62,72 euro, livello che non si vedeva da gennaio 2022. A sostenere le quotazioni anche il buon andamento del comparto lusso in scia alle notizie positive sull’accelerata della crescita cinese. Infatti, corrono anche gli altri titoli del comparto: Ferragamo +2,5% e Brunello Cucinelli +1,76%.

Ma la maggior spinta arriva dai risultati del 2022, molto apprezzati dagli analisti, che premiano soprattutto le indicazioni sulle tendenze di gennaio-febbraio “molto favorevoli”. Moncler ha chiuso l’anno finanziario con ricavi in crescita del 25% a 2,6 miliardi di euro, un ebit a 774,5 milioni con un’incidenza sui ricavi del 29,8% e oltre 600 milioni di euro di utile netto. Il valore dei risultati “è ancora più significativo se consideriamo il complicato contesto in cui sono stati raggiunti” ha aggiunto l’amministratore delegato Remo Ruffini, che ha parlato anche dei successi del noto brand, ricordando l’anniversario dei 70 anni di Moncler e dei 40 di Stone Island. Entrambi hanno registrato una crescita di ricavi a doppia cifra, con “un record di 2,2 miliardi e 400 milioni di euro di vendite, con crescite solide in tutte le geografie in entrambi i canali”.

I risultati trimestrali di Moncler spingono il titolo a Piazza Affari

Nel dettaglio del quarto trimestre, l’azienda tessile italiana specializzata in abbigliamento invernale ha messo a segno ricavi pari a 1,04 miliardi di euro, riportando un miglioramento del 19% rispetto al quarto trimestre 2021. Le vendite generate dal brand sono ammontate a 949,3 milioni (+16%), evidenziando così un incremento del 52% rispetto ai corrispondenti tre mesi del 2019, grazie a una marcata accelerazione in tutte le regioni, mentre il contributo Stone island è di 97 milioni di euro (+48%).

L’ebit nell’anno fiscale è stato di 774,5 milioni di euro con un’incidenza sui ricavi del 29,8%. Un risultato in crescita rispetto ai 603,1 milioni del 2021 e con un margine del 29,5%. Il conto economico si è chiuso con un utile netto di 606,7 milioni di euro rispetto ai 411,4 milioni dei dodici mesi scorsi, inclusivo anche di un beneficio fiscale straordinario di 92,3 milioni per il riallineamento del valore fiscale del marchio Stone island. La posizione finanziaria netta di gruppo è ammontata dunque a 818,2 milioni di cassa, dopo il pagamento di 161 milioni di dividendi, 48,4 milioni di riacquisto di azioni proprie e 124,1 milioni di imposta sostitutiva per il riallineamento del valore fiscale di Stone island. Al 31 dicembre 2022, le lease liabilities sono pari a 837,4 milioni di euro. Il Cda ha infine approvato la proposta di distribuzione di un dividendo di 1,12 euro per azione, il doppio rispetto all’anno precedente.

E per il 2023?

Nonostante la complessità dell’attuale contesto macroe non mancano le opportunità per il gruppo del lusso. “Affrontiamo l’anno con fiducia ed energia, con la consapevolezza di poter contare su una organizzazione flessibile e reattiva e su una chiara visione strategica la cui priorità resta continuare a rafforzare i nostri brand, coinvolgendo ed inspirando sempre nuove community, Beyond Fashion, Beyond Luxury”. 

Related Post
Categories: Finanza e Mercati