Nel mondo del lusso, l’Italia non ha rivali. Con 26 aziende nella top 100 mondiale, il nostro Paese conquista il primato del settore a livello di presenza.
Questo il risultato che emerge dallo studio Deloitte Global Power of Luxury Goods 2017, nell’ambito dei quali è stata fatta una classifica delle più grandi società del mondo.
Nonostante la buona notizia però, Deloitte sottolinea anche uno dei punti deboli dei fiori all’occhiello del made in Italia: in termini di fatturato, il perimetro medio delle aziende italiane è di 1,3 miliardi di dollari contro i 5 miliardi delle francesi e i 3 miliardi di statunitensi e svizzere.
Per quanto riguarda la classifica, al primo posto si piazza Lvmh (22,4 miliardi di fatturato), seguita da Richemont (12,2) e The Estee Lauder Companies (11,3). Medaglia di legno e prima tra italiane è Luxottica, con un fattorato pari a 9,8 miliardi di dollari. Tra le italiane Prada è diciassettesima e Giorgio Armani ventunesima.
Rimanendo nei confini dello stivale occorre segnalare che l’Italia ospita anche il maggior numero di aziende con il tasso di crescita composto (2013-2015) più elevato, tra le quali spiccano Marcolin Group (+43,1% cagr) e Valentino (+37,8%), prima e seconda nella classifica Top20 Fastest Growing Companies.