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Mobilità: nuovi limiti alla circolazione per abbattere lo smog. Riduzione della velocità e della permanenza in Ztl

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Delle infrazioni inflitte all’Italia per questioni ambientali e di mobilità si è perso il conto. L’aumento dello smog in città e fuori é stata una costante, finché non si è presa coscienza che i livelli di Pm10 fanno davvero male. Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto cosiddetto «salva infrazioni» le auto potranno ridurre la velocità su autostrade e strade extraurbane principali per non inquinare. L’Unione europea ci aveva avvertiti, senza un provvedimento ad hoc che abbatta le sostanza nocive emesse dagli scarichi delle auto, l’infrazione viene trasmessa alla Corte di Giustizia europea. Cosa, come sappiamo ormai da anni, che comporta il pagamento di qualche milione di euro. Cosa c’è scritto nel decreto? Che «nei casi in cui risulti necessario limitare le emissioni derivanti dal traffico veicolare in relazione ai livelli delle sostanze inquinanti nell’aria, le regioni…possono disporre riduzioni della velocità di circolazione dei veicoli, anche a carattere permanente». Nel caso delle autostrade la decisione sulla mobilità va presa insieme alle società che le gestiscono. Ancora più interessante nel provvedimento c’è il riferimento al Codice della strada, che trasferisce alle autorità locali il potere di limitare la velocità in quelle strade che attraversano centri abitati «ovvero che sono ubicati in prossimità degli stessi». In sostanza oltre ai limiti per la sicurezza, i governatori e i sindaci sulla base di dati atmosferici, possono decidere di non far superare certe velocità. Inoltre, comuni e regioni potranno limitare anche la permanenza delle auto all’interno di zone a traffico limitato o istituirne di nuove per ragioni ambientali.

Mobilità: limiti con valore ambientale

Gli automobilisti dovranno essere informati sui tempi di ingresso e uscita dalle Ztl. Le nuove disposizioni saranno applicate mediante «dispositivi o mezzi tecnici di controllo del traffico» tipo autovelox o altro. Un passo avanti, insomma, non solo per evitare le reprimende dell’Ue ma per tutelare la salute delle persone, è stato fatto. I limiti alla velocità sono già vigenti in molte città, soprattutto in quelle città più esposte alla permanenza nell’aria delle polveri sottili. Tutta la pianura padana è minacciata da fattori climalteranti dovuti a traffico intenso dentro e fuori i perimetri urbani. Ogni comune ha la possibilità di variare l’applicazione delle limitazioni, sia per la velocità che per i tempi di durata. In questo senso prevale il principio della salute pubblica controllata con rilevazioni in campo. I sindaci (perché no?) potranno essere sollecitati a prendere le misure restrittive anche in base a segnalazioni dei cittadini. Agli automobilisti non resta, dunque, che fare attenzione a cartelli o segnalatori elettronici per evitare multe e carri attrezzi. Un modo per condividere la mobilità green.

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