X

Mobili e illuminazione: il 2021 è l’anno della riscossa

Pixabay

La pandemia di Covid-19 ha inferto un colpo durissimo alla filiera legno-arredo e illuminazione, uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy, che nel 2020 ha visto il proprio fatturato crollare dell’8,2% rispetto all’anno precedente. Un calo superiore a quello registrato al livello globale (-7,8%) dall’intero comparto. Questi i dati contenuti nel report dell’Area Studi Mediobanca che ha analizzato i dati di 475 aziende italiane attive nel settore. 

L’INDUSTRIA ITALIANA PRE E POST COVID 

Le  aziende prese in esame, nel 2019 hanno registrato un fatturato aggregato pari a 24,2 miliardi di euro. La maggior parte di esse (226) si trova nel Nord Est, 143 sono nel Nord Ovest. 

Tra il 2017 e il 2019, in quella che ormai viene definita “era pre-Covid”, queste imprese hanno segnato una crescita delle vendite totali pari al 3,8% (+4,2% il fatturato domestico, +3,2% quello oltre confine). Le commerciali hanno espanso le vendite più delle produttive (+6,3% vs +3,3%) soprattutto verso l’estero (+25,4% vs +2,9%). L’alta gamma è cresciuta meno rispetto alla fascia economica (+3,5% vs +3,8%), ma ha goduto di un apprezzamento oltreconfine superiore (+3,3% vs +3,1%). Parlando dei singoli comparti produttivi, a livello di fatturato totale, il report segnala le performance dei contractor (+6,1%), del living & sleeping (+6%), delle cucine (+5,6%) e di sedie, tavoli e parti accessorie (+5%).

È bastato un solo anno perché queste percentuali venissero letteralmente spazzate via a causa della pandemia di Covid. Nel 2020 infatti, le imprese del settore legno-arredo e illuminazione hanno subito una flessione del fatturato dell’8,2% sul 2019, una percentuale che deriva da un crollo del 9% delle vendite all’estero e del 7,6% nel mercato interno . A soffrire è stato soprattutto il segmento del mobile di alta gamma, con un calo di vendite pari a -11,6% a fronte del -6,9% delle imprese che operano nella fascia più economica. Con riferimento alle diverse specialità, i ribassi più sostanziosi hanno coinvolto i produttori di illuminazione (-13,1%), di poltrone e divani (-12,5%) e i soggetti che operano a monte della filiera nella lavorazione del legno (-11,7%). Hanno tenuto meglio invece cucine (-4,5%), sedie, tavoli e parti accessorie (-3,4%) e arredo bagno (-1,1%).

Il peggio però sembra essere passato. “Per il 2021 le aspettative di una crescita del fatturato superiore al 5% riguardano il 79,2% delle imprese, con un 47,5% che intravede la possibilità di una ripresa che va oltre il 10%. Solo l’11,9% delle aziende prospetta un calo delle vendite per il 2021, contro il 78,2% che lo ha subìto nel 2020”, sottolinea Mediobanca. 

L’ANDAMENTO GLOBALE

L’Italia è uno dei colossi mondiali della filiera legno-arredo e illuminazione e con il 15,5% dell’export complessivo è il terzo esportatore dell’Ue a 28 dietro a Germania (18,2%) e alla Polonia (16,6%). A livello globale, il nostro Paese si piazza al quarto posto, preceduto anche dalla Cina che domina la classifica con poco meno del 40% delle esportazioni complessive.

Dopo il forte calo della produzione registrato nel 2020, secondo gli esperti di Mediobanca, il 2021 sarà l’anno della ripresa anche a livello globale, con il fatturato mondiale che potrebbe raggiungere nel 2022 quota 491 miliardi per poi continuare a salire fino a 564 miliardi nel 2026, quasi 50 miliardi sotto il livello atteso ante Covid-19 (612 miliardi di euro).

“La Cina nel 2020 figura quale maggiore produttore con circa 175 miliardi di euro che rappresentano il 39,4% della produzione mondiale. Seguono, molto distanti, gli Stati Uniti a 60,4 miliardi (13,6%). L’Unione Europea a 28 Paesi, ancora inclusiva del Regno Unito, segna un giro d’affari di 107,9 miliardi di euro, pari al 24,3% del totale mondiale”, si legge nel report che per l’Italia indica una produzione di 20,7 miliardi (a pari merito con la Germania), con un market share del 4,7%. 

LE MATERIE PRIME

In questo contesto, da segnalare è il forte rincaro del costo delle materie prime. Tra la metà del 2020 e il primo quadrimestre del 2021, le quotazioni del legname hanno segnato una crescita sostenuta, così come quelle di altri materiali essenziali nella produzione di mobilio. All’aumento dei prezzi si è accompagnato un allungamento dei tempi di fornitura. Le quotazioni del legno hanno segnato dal primo gennaio 2020 ampie oscillazioni, dai 264 euro per metro cubo dell’aprile 2020, ai 989 euro di settembre dello stesso anno, per arrivare a 1.686 euro nel mese di maggio 2021.

Related Post
Categories: Economia e Imprese