Digitalizzazione, e-commerce, mobile payment: l’uso dei servizi online sta modificando il perimetro di azione delle aziende e determinando interessanti cambiamenti nei modelli di consumo, complici la progressiva diffusione di smartphone e tablet, le connessioni sempre più veloci e l’evoluzione rappresentata dalla cosiddetta Internet of Things.
Nonostante il persistere del digital divide – che posiziona il nostro Paese agli ultimi posti nelle classifiche europee – i dati presentati nell’ultimo Rapporto dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Politecnico di Milano, ci consegnano una fotografia incoraggiante per quel che riguarda la diffusione di sistemi di pagamento elettronico e in mobilità. I pagamenti digitali registrano infatti un trend positivo sostenuto dai New Digital Payment, che nel 2015 hanno raggiunto i 21 miliardi di euro (+22% rispetto al 2014) e valgono il 13% del totale dei pagamenti digitali. Tra le modalità di pagamento digitale, il mobile remote payment, nell’ambito del quale rientrano anche le operazioni di mobile ticketing, ha registrato nel 2015 un aumento del 75% superando i 300 milioni di euro.
“All’utilizzo dello smartphone per l’acquisto di contenuti digitali – quali Musica, Video e Giochi – in cui l’Italia, secondo l’ultima Relazione Annuale AGCom, supera la media europea (52% contro 49%), si aggiunge un orientamento favorevole nell’utilizzo da parte del consumatore finale di una gamma sempre più ampia di servizi on-line, in cui il mobile payment svolge un ruolo chiave – dichiara Raffaele Rossetti, Presidente di AssoCSP, l’Associazione dei Content Service Providers -. I metodi di pagamento alternativi al contante sono divenuti parte integrante della vita quotidiana del consumatore grazie allo sviluppo di soluzioni promosse dal mondo dell’offerta, ma anche grazie al forte impulso delle istituzioni nazionali ed europee verso la diffusione di strumenti di pagamento digitali”, aggiunge il Presidente.
In tale direzione è da interpretarsi la legge “Digitalizzazione della PA”, da poco approvata dal Governo italiano, grazie alla quale i pagamenti elettronici sono divenuti realtà diffusa all’interno della pubblica amministrazione; anche all’interno del ddl concorrenza, attualmente in discussione al Senato, sono state previste all’art. 22 “Misure per favorire i pagamenti digitali”. Nello stesso orientamento va inoltre il ddl delegazione europea, approvato in via definitiva dal Senato la scorsa settimana, all’interno del quale si provvederà al recepimento della direttiva europea PSD II, la quale incentiva la diffusione di micro-pagamenti tramite credito telefonico per l’acquisto di contenuti digitali, innalzando la soglia massima per i pagamenti digitali a 50 euro per le operazioni una tantum e di 300€ mensili, anche in caso di abbonamento.
Nel quadro di tali decisioni si inserisce anche la decisione dell’AGCom di avviare una consultazione pubblica per la revisione del Piano Nazionale di Numerazione in relazione ai servizi di mobile payment e mobile ticketing offerti in decade 48 – che comprendono sia il settore dei trasporti, che la categoria dei servizi di intrattenimento – prevedendo l’innalzamento della soglia di prezzo massima applicabile al cliente da 5 euro a 12,50 euro per singola transazione. Al tempo stesso, l’Autorità ha avviato una consultazione pubblica per la nuova bolletta 2.0, con il dettaglio su addebiti e strumenti che garantiscono una maggiore tutela per i consumatori relativamente all’attivazione di servizi premium a pagamento.
“La spinta delle istituzioni nazionali ed europee verso i micro-pagamenti risponde all’esigenza di favorire acquisti in mobilità semplici e sicuri. Le aziende associate che operano in questo settore investono continuamente non solo per offrire soluzioni innovative ed efficienti ma anche per garantire acquisti consapevoli e sicuri, come testimoniato dal nostro Codice di Autoregolamentazione” – commenta Raffaele Rossetti, Presidente di AssoCSP – “A nome di tutti gli Associati accolgo con particolare soddisfazione gli orientamenti dell’AGCom, i quali, da un lato, aprono degli scenari favorevoli per il core business di alcuni dei nostri associati, e dall’altro, hanno come obiettivo la tutela del cliente sotto il profilo dell’attivazione dei servizi e della protezione dei dati. Da sempre il nostro obiettivo è sviluppare il business delle aziende associate, promuovendo un utilizzo sicuro e consapevole dei servizi a valore aggiunto (VAS): siamo felici che le istituzioni stiano guardando in questa direzione” conclude il Presidente.
AssoCSP è l’Associazione dei fornitori di contenuti e servizi a valore aggiunto per telefonia cellulare (Content Service Providers). L’Associazione, nata nel 2009, raggruppa e rappresenta le principali aziende italiane e multinazionali leader nel settore del mobile content – quali Buongiorno, Digital Galaxy, Freenet, Interactive 3G, Neomobile, Pure Bros, Tekka, Vetrya e Zed. L’Associazione non ha fini di lucro e nasce con un duplice scopo: da un lato, promuovere politiche economiche e industriali che favoriscano la creazione di un contesto normativo che incentivi gli investimenti nel settore dei servizi a valore aggiunto; dall’altro, contribuire alla definizione di regole condivise a vantaggio delle aziende e dei consumatori. A tal proposito, l’Associazione ha predisposto sin dalla sua costituzione un Codice di Autoregolamentazione (CASP), che giungerà presto a una nuova versione con l’obiettivo di garantire l’attivazione consapevole da parte del consumatore e, di conseguenza, uno sviluppo etico del business in linea con quanto previsto dall’AGCom.