Coinvolgere i privati nel Welfare per ridurre la spesa pubblica in vari settori, dalla sanità alle pensioni, passando per la gestione delle catastrofi naturali, e abbassare le tasse sui prodotti di risparmio di lungo termine per aiutare le assicurazione a finanziare le imprese. Queste le principali richieste indirizzate al mondo politico da Aldo Minucci, presidente dell’Ania, che questa mattina a Roma ha aperto l’assemblea annuale dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici.
SANITA’
In primo luogo, secondo Minucci, “è tempo di definire un’architettura equa e più sostenibile per la sanità italiana. L’esperienza di alcuni paesi, come Francia e Germania, dimostra che l’obiettivo è realizzabile attraverso un sistema integrato fra Stato e privati. A tal fine, è necessario che le prestazioni pubbliche siano definite con certezza e che i cittadini siano incentivati ad acquistare protezione tramite coperture di tipo mutualistico o assicurativo”.
ll “Patto per la salute” in discussione in queste settimane, dunque, “dovrebbe prevedere anche che alcune prestazioni, ad esempio la prevenzione, le visite specialistiche e la diagnostica, siano gratuite solo per le persone in condizioni di vulnerabilità economica, mentre le altre dovrebbero sostenerne il costo – ha aggiunto il numero uno dell’Ania –. Verrebbe così ridotta significativamente la spesa sostenuta dallo Stato e sarebbero limitate le lunghe liste di attesa. Nello stesso tempo, si darebbe maggiore spazio all’intervento delle forme sanitarie integrative, per le quali andrebbe reso omogeneo il relativo trattamento fiscale, equiparando le polizze di assicurazione ai fondi e alle casse sanitarie”.
PREVIDENZA INTEGRATIVA
Sul versante delle pensioni, Minucci chiede di “prevedere un’autonoma deducibilità fiscale per le garanzie accessorie, in maniera tale da non intaccare il plafond destinato alla previdenza complementare”. Per quanto riguarda l’aumento dell’aliquota sulle rendite finanziarie scattato alla mezzanotte di oggi, “l’aggravio di mezzo punto percentuale della tassazione sui rendimenti maturati dai fondi pensione non è coerente con la necessità di incentivare le adesioni dei lavoratori, soprattutto di quelli giovani”.
CATASTROFI NATURALI
Negli ultimi dieci anni lo Stato italiano ha sostenuto, mediamente, “costi annui pari a circa 3,3 miliardi di euro per il risarcimento dei danni catastrofali – ha continuato Minucci –. Costi coperti attraverso il ricorso alla fiscalità generale, con interventi normativi deliberati dopo il verificarsi degli eventi”. Per ridurre il peso sulle casse pubbliche (e incrementare i margini delle assicurazioni), il numero uno dell’Ania propone una “copertura per il patrimonio abitativo italiano che assegni un ruolo al settore privato nella gestione del rischio catastrofale”, anche se, in Italia, “continuano a prevalere le posizioni preconcette su questo tema, come quelle che portano ad assimilare l’assicurazione catastrofale a una nuova tassa sulla casa”.
RISPARMIO
Sul fronte del risparmio, invece, Minucci chiede di ridurre al 12,5% la tassazione sui prodotti di lungo termine. “Gli assicuratori si sono dichiarati disponibili a investire una quota degli attivi in forme alternative di impiego, siano esse rivolte al finanziamento delle imprese o di opere infrastrutturali”, ha confermato il Presidente dell’Ania, ricordando però che le nuove regole sui requisiti prudenziali di Solvency2, in vigore dal 2016, richiedono alle compagnie che investono a lungo termine “un maggiore requisito di capitale, a meno che gli attivi non siano a fronte di prodotti assicurativi di durata analoga”.
Per questa ragione, l’Ania sostiene la necessità “d’incentivare i risparmiatori all’acquisto di prodotti di risparmio di lungo termine. Per questi prodotti, che dovrebbero avere una durata iniziale superiore ai 5 anni, la tassazione andrebbe ridotta al 12,50%”, ha continuato Minucci, precisando che incentivi analoghi sono stati già introdotti in Francia.
Quanto al provvedimento del Governo che permette alle assicurazioni di finanziare direttamente le imprese (misura contenuta nel decreto competitività), Minucci valuta positivamente l’innovazione, “anche se desta perplessità la previsione che i destinatari dei finanziamenti debbano essere individuati necessariamente da una banca”, un vincolo che “potrebbe ridurre l’interesse dei quelle imprese di assicurazione che intendono dotarsi di strutture interne di valutazione e assunzione del rischio creditizio”.
SOLVENCY 2, ROSSI (IVASS): ALLE ASSICURAZIONI NON SEVE RICAPITALIZZARE
All’assemblea dell’Ania era presente anche Salvatore Rossi, presidente dell’Istituto di vigilanza sulle imprese assicuratrici, il quale ha annunciato che “con le valutazioni d’impatto finora disponibili, Solvency 2 non dovrebbe richiedere in media una ricapitalizzazione del sistema delle imprese assicuratrici europee. E’ peraltro necessario che le compagnie sfruttino l’anno e mezzo di transizione per l’introduzione di Solvency 2 a inizio 2016 per adattare le loro strategie di business al nuovo assetto regolamentare, definendo i livelli di rischio desiderati e i conseguenti piani di gestione del capitale”. In particolare, le compagnie piccole e medie “faranno bene a calcolare e a gestire per tempo i nuovi assorbimenti di capitale del loro bilancio”, ha concluso Rossi.
Allegati: Relazione-Presidente-Minucci-Assemblea-ANIA-2014.pdf