Il Governo si sfalda, il Pdl forse. A Palazzo Chigi “sono pervenute le dimissioni irrevocabili dei ministri Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliariello”. Lo riferisce la presidenza del Consiglio in una nota.
L’addio all’Esecutivo dei cinque ministri pidiellini è stato deciso da Silvio Berlusconi, che lo aveva annunciato due giorni fa aprendo di fatto la crisi di Governo. Il Cavaliere però non si era preoccupato di avvertire preventivamente i diretti interessati, che pur nella completa obbedienza agli ordini di Arcore non hanno mancato di manifestare il proprio disappunto.
In una nota congiunta, stamattina i ministri dimissionari hanno affermato che con loro “il metodo Boffo non funzionerà”. Il riferimento è al duro attacco nei loro confronti arrivato dalle colonne de “Il Giornale” in un editoriale firmato da Alessandro Sallusti, direttore della testata berlusconiana. “Se pensa d’intimidire noi e il libero confronto dentro il nostro movimento politico si sbaglia di grosso – si legge ancora nella nota dei ministri – Se intende impaurirci con il paragone a Gianfranco Fini, sappia che non avrà case a Montecarlo su cui costruire campagne”.
Intanto, è cominciato a Palazzo Grazioli il pranzo tra Berlusconi e gli altri rappresentanti del Pdl nell’Esecutivo. Alle 17 dovrebbe svolgersi una delicatissima riunione dei gruppi parlamentari, ma non è escluso che all’ultimo minuto l’appuntamento sia rinviato a domani. Da parte sua, il premier Enrico Letta – consigliato dal Capo dello Stato – ha scelto di prendere tempo e di presentarsi alle Camere per verificare la tenuta della maggioranza solo mercoledì, anziché domani, come inizialmente stabilito.
Intanto, il Partito democratico attacca senza mezzi termini gli avversari-alleati: “Il centrodestra sta facendo saltare in aria il Paese – ha detto il segretario democratico Guglielmo Epifani ai microfoni di Radio 24 –. Era evidente che di fronte ad una instabilità così clamorosa lo spread sarebbe ripartito”.
Quanto al prossimo futuro, “non spero nelle elezioni, ma non le temo – ha aggiunto Epifani –. Questo deve essere il nostro atteggiamento. Ma siamo pronti a tutto”. In ogni caso, il segretario Pd dice “no a un governicchio che trovi un po’ di voti dei transfughi e viva una vita stentata”.