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Minibot: Tria li boccia, Lega e M5S lo attaccano ma la posta in gioco è un’altra

FOTO: Marco SIMONINI

Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in piena sintonia con il presidente della Bce Mario Draghi, non ci ha pensato due volte prima di bocciare senza appello i minibot, voluti dalla Lega e un po’ meno dai Cinque Stelle. Tria parlava a margine del G20 che si tiene in Giappone ma le repliche di Matteo Salvini e di Di Maio non si sono fatte attendere, tanto erano scontate.

In realtà, in questa ennesima commedia all’interno di un Governo sempre più traballante la vera posta in gioco non sono i minibot, che anche Lega e Cinque Stelle sanno benissimo di non poter trasformare in realtà perchè violerebbero i Trattati internazionali o farebbero aumentare il già pauroso debito pubblico.

L’obiettivo, nemmeno tanto mascherato, di Salvini e Di Maio è un altro: quello di avvertire non solo Tria ma soprattutto il premier Conte – con cui domani i vicepremier terranno un incontro al vertice a Palazzo Chigi in vista del Consiglio dei ministri di martedì – che non possono pensare di avere mani libere nella trattativa con la Ue per evitare la procedura d’infrazione.

Ma se perfino il mite sottosegretario leghista alla Presidenza, Giancarlo Giorgetti, si mette a difendere i minibot di fronte alla platea dei Giovani industriali è chiaro come il sole che l’obiettivo è tutto politico. Lega e Cinque Stelle ammoniscono Tria e Conte ma parlano anche all’Europa in vista della spartizione delle poltrone in seno alla Commissione europea in primo luogo ma anche ai vertici del Consiglio dei ministri e del Parlamento europeo, per non dire della Bce.

Come era facile immaginare, i sovranisti italiani hanno vinto in casa alle ultime elezioni europee ma non contano nulla in Europa. Salvini è già stato snobbato da Orban e dai Paesi del blocco di Visegrad e i Cinque Stelle sono addirittura alla ricerca di un gruppo europeo in cui accasarsi dopo che Alde e Verdi hanno già fatto sapere che non pensano minimamente di accoglierli.

Lega e Cinque Stelle vorrebbero portare a casa un Commissario Ue di peso – Industria o Concorrenza, come ha detto ieri Giorgetti – ma è evidente che, dopo aver messo le dita negli occhi dei principali partner europei, sia la Francia che la Germania non hanno nessuna intenzione di fare regali a un Paese a rischio di infrazione per violazione delle regole comunitarie sul debito pubblico. Ecco perchè Salvini e Di Maio gridano alla luna ma le probabilità di restare a mani vuote salgono di ora in ora.

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Categories: Politica