Mancano poche ore, poi il conto alla rovescia sarà finito. Oggi è l’ultimo giorno per pagare sia la maggiorazione sulla Tares (la tassa sui rifiuti), sia la mini-Imu, o Imu residua, che si paga nei circa 2.400 Comuni dove nel 2013 l’aliquota è stata alzata oltre il 4 per mille per le abitazioni principali e oltre il 7,6 per mille dei terreni agricoli o per i fabbricati di edilizia pubblica.
TARES
L’imposta comprende il balzello aggiuntivo di 30 centesimi al metro quadrato introdotto dal governo Monti con il decreto Salva Italia e andrà direttamente nelle casse dello Stato, cui dovrebbe portare tra 1,1 e 1,2 miliardi di euro. Dal 2014 questa parte della tassa rientrerà nella componente Tasi della neonata Iuc.
Il pagamento deve essere effettuato tramite il modello F24 e chi non rispetterà la scadenza del 24 gennaio (fatta eccezione per chi risiede nei Comuni dove la Tares è stata accorpata al pagamento della Tarsu o della Tia entro il 16 dicembre) si vedrà addebitare interessi e sanzioni di mora. Secondo i calcoli della Uil Servizio politiche territoriali, in media questo secondo prelievo sui rifiuti verrà a costare 24 euro a famiglia.
Il calcolo non è complicato: basta moltiplicare i 30 centesimi di maggiorazione statale per i metri quadrati soggetti al pagamento della tassa sui rifiuti e si ottiene l’importo da versare.
MINI-IMU
Anche la mini-Imu deve essere pagata con l’F24, ma in questo caso esiste un’alternativa: si può scegliere di saldare il conto tramite un bollettino postale apposito. Chi dovrà pagare? In primo luogo i proprietari di prime case (circa 10 milioni di italiani), ma anche chi possiede terreni agricoli. L’imposta ricade inoltre sugli immobili non locati di anziani o disabili ricoverati e residenti in case di cura, sulle abitazioni dei residenti all’estero e su quelle dei militari e delle forze dell’ordine.
Per calcolare la mini-Imu si parte dalla rendita catastale, che deve essere rivalutata del 5% e moltiplicata per 160. Si ottiene così la base imponibile su cui applicare prima l’aliquota di base, poi quella stabilita dal proprio Comune (più alta). Infine, si fa la sottrazione dei due risultati e si calcola il 40% della differenza ottenuta. Quella è la cifra da pagare.
Per quanto riguarda i codici tributo da riportare sul modello F24, per l’abitazione principale è 3912 e per i terreni agricoli 3914. Se l’importo dovuto è inferiore a 12 euro si è esentati dal pagamento (ma il Comune può essere intervenuto fissando soglie differenti, sia sopra che sotto i 12 euro). Secondo le stime dei Centri assistenza, il pagamento della mini-Imu in media si aggira sui 41 euro.
SANZIONI PER CHI PAGA IN RITARDO
La sanzione per il mancato pagamento è pari al 30% dell’evaso, ma esiste l’istituto del “ravvedimento operoso”. Chi si metterà in regola con la mini-Imu entro 15 giorni dovrà sborsare solo una maggiorazione dello 0,2% per ogni giorno di ritardo. Dai 15 ai 30 giorni di ritardo la sanzione sale al 3%, mentre chi supera il mese di ritardo dovrà pagare il 3,75% in più entro un anno. Per un ritardo da uno a tre anni la multa arriva al 5% dell’imposta dovuta e non versata. Scaduto il termine del ravvedimento operoso, o in caso di una violazione già rilevata dal Fisco con l’inizio di accertamenti e ispezioni, scatterà la sanzione del 30%.