“Non è usuale che un governo raggiunga i mille giorni di vita, era successo solo a Berlusconi e a Craxi, noi siamo il quarto governo della storia della Repubblica a riuscirci”: così il premier Matteo Renzi ha aperto la conferenza per i mille giorni (quasi tre anni) del suo esecutivo, un traguardo quasi mai raggiunto nei 70 anni di storia della Repubblica.
Il presidente del Consiglio ha poi snocciolato alcuni dati sull’operato del governo: “I dati sul lavoro sono indiscutibili perchè sono dati ufficiali Istat: in questi mille giorni abbiamo creato 656mila occupati, di cui 487mila permanenti. La disoccupazione è scesa dell’1,1%”, ha detto Renzi.
“Sono numeri che non hanno possibilità di essere discussi, anche se c’è ancora moltissimo da fare. Andiamo bene? No, ma andiamo meglio”, ha affermato il premier ricordando che il Pil è salito dell’1,6% e il rapporto col deficit si è ridotto dello 0,4%: “In crescita anche produzione industriale e consumi”.
“Il nostro compito – ha anche detto Renzi – era fare le riforme costituzionali, le abbiamo fatte e ora tocca al cittadino decidere. I sondaggi danno il No in testa, è vero, ma in tutto il 2016 i sondaggi non ci hanno mai azzeccato: la partita è apertissima per via degli indecisi. Lotteremo per il Sì più che mai: questi ultimi 15 giorni sono una bella occasione per raccontare la riforma“. Perdita di consenso? “Se paragoniamo il nostro consenso a quello di altri governi europei, il bilancio è sicuramente migliore. E comunque il grado di consenso personale nei miei confronti è stabile”, ha chiuso Renzi.