Si tratta di un’occasione del tutto speciale, su cui Sotheby’s invita a focalizzare l’attenzione. Perché questa mostra (14 -30 gennaio 2015) a Milano, nella sede di Palazzo Broggi, è di fatto un progetto culturale mirato a presentare l’opera di Ciam, mettendo in luce gli aspetti essenziali di una ricerca affascinante, condotta attraverso la fotografia dal 1969 al 1996. Ma il focus dedicato a questo importante autore vuole anche essere un momento di dialogo sull’arte italiana, sulla sua qualità e sulla sua bellezza. È quindi significativo che le 48 opere esposte provengano da numerose collezioni private oltre che dall’Archivio dell’artista, creando una visione corale e offrendo anche lo spunto per un approfondimento che parte dalla poetica di Giorgio Ciam.
Attraverso un’ampia selezione di lavori chiamati all’appello per questa presentazione, l’idea curatoriale della mostra è appunto quella di “entrare” nell’opera di Ciam e di percorrerla nelle sue molteplici sfaccettature. Mediante la fotografia Giorgio Ciam (1941-1996) ha analizzato nel profondo la propria dimensione esistenziale. E così, la mostra intende raccontare l’iter di un autore che negli anni ’70 ha fatto parte della Body Art internazionale e che negli anni ’80 e ’90 non ha smesso di utilizzare il mezzo fotografico, perseguendo la ricerca della propria identità con esiti sempre nuovi e di grande anticipazione. Il percorso espositivo presenta dunque lavori fotografici che sono “icone” dell’opera di Ciam, e inoltre propone importanti lavori – talvolta inediti – dove la fotografia lascia spazio al disegno, al collage, alla scultura. Tanto che la mostra può trasformarsi in una vera e propria scoperta, in un luogo ricco di novità, in cui ritrovare un clima di sperimentazione a tutto tondo, un’esperienza tra arte e vita.
La mostra è arricchita da una raccolta di documenti originali (libri d’artista, pubblicazioni, manoscritti, inviti, fotografie di documentazione) provenienti dall’Archivio Giorgio Ciam.