La riunione di ieri a Palazzo Chigi sul credito sta dando una boccata d’ossigeno al settore bancario. Tutte le banche stanno rimbalzando a Piazza Affari, in buon recupero: l’indice Ftse Mib alle 12 avanza dell’1,3% davanti alle altre piazze europee comunque in rimonta: Parigi e Londra avanzano di mezzo punto, stabile Francoforte. Madrid segna +0,7%. La seduta è segnata dall’attesa della pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed, in uscita stasera.
Stabile il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto a dieci anni vale 118 punti base da 117 di ieri in chiusura, con il decennale dicembre 2025 che paga 1,27%, lo stesso livello della chiusura di ieri. E’ l’ultima giornata dedicata al retail per il Btp Italia 2024, indicizzato all’inflazione nazionale. La raccolta ordini riparte dai 3,729 miliardi sottoscritti nei primi due giorni.
Frena leggermente l’euro sul dollaro a 1,1346 ma non sia allenta la pressione sullo yen a 110 sulla valuta Usa. Il premier giapponese Shinzo Abe ha detto al Wall Street Journal che i Paesi dovrebbero evitare di cercare di indebolire le proprie valute con “interventi arbitrari”.
La mattinata è dunque dominata dal tentativo di recupero delle banche. In testa al plotone figura Unicredit +5,54% su cui grava l’onere di garantite l’intero aumento della Popolare di Vicenza, uno dei temi affrontato nell’incontro. Bene anche Mediobanca +3,68%%, che parteciperà assieme a Bofa al consorzio per l’aumento di capitale del Banco Popolare +2,14% di nuovo sopra d’un soffio ai 5 euro. Più modesto il rialzo di Bpm +1,66%. Anche Mps va alla riscossa con un rimbalzo del 4% abbondante. In rialzo anche Intesa +2,7%, Ubi +3,6% e Bper +2,8%.
Mancano indicazioni ufficiali, ma sembra che sia allo studio la creazione di due veicoli distinti, a capitale sia privato sia pubblico (si finanzierebbero emettendo obbligazioni mentre il capitale verrebbe messo da banche, assicurazioni e fondazioni), che garantirebbero la sottoscrizione dell’eventuale inoptato derivante dagli aumenti di capitale (entro giugno sono attesi aumenti di capitale per 3,5 miliardi di euro) e che permetterebbero alle banche di cedere sofferenze in modo da ridurne il peso nei propri bilanci. La Cdp darebbe la garanzia sui bond di questi due veicoli.
Resta da valutare l’orientamento della Ue sulle sofferenze: acquisti a valori superiori ai prezzi di mercato(vedi il 18% offerto da Apollo per i npl di Carige) potrebbero essere considerati aiuti di Stato. Nell’operazione dovrebbero essere coinvolte le assicurazioni a partire dalle Generali + 1,22% da Poste Vita e da Intesa Vita.
Tra le utility spicca A2a +2,75%, che stamattina ha annunciato i risultati del 2015, chiuso con un utile netto di 73 milioni e un dividendo di 0,041 euro (+13%). Poco mossa Enel +0,27%. Iren è in rialzo dell’1,6%. Stamattina Mediobanca ha comunicato di avere inserito il titolo utility nel Portafoglio Raccomandato Long insieme a Anima e a Ei Towers.
Pesante Fiat Chrysler che arretra dell’1,48%, dopo l’annuncio di 500 milioni di investimento nello stabilimento argentino di Cordoba. Exor sale invece del 2,33%. Eni +1,8% ha avviato stamattina l’offerta presso gli investitori istituzionali di un bond da 500 milioni di euro con scadenza 2022.