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Milano, iconica opera di Georges Mathieu in asta da Art-Rite Auction House

FIRSTonline

Art-Rite con questa asta presenta un grande lavoro di ricerca e selezione dei lotti, provenienti esclusivamente da collezioni private. La scelta delle opere è stata dettata dalla ricerca di caratteristiche intrinseche, quali datazione, storicità, curriculum espositivo, provenienza e rilevanza all’interno della produzione dell’artista.

I primi lotti della Day Sale sono dedicati alle ricerche del dopoguerra italiano e internazionale: Bruno Munari, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Lucio Fontana, Roberto Crippa, Mario Pucciarelli ed Emilio Scanavino. Non mancano poi lavori su carta e in ceramica di Bice Lazzari e Maria Lai.

Una piccola selezione è dedicata alla scultura, con opere di Pietro CascellaUmberto Mastroianni e Giuseppe Maraniello, che anticipa due lavori futuristi di Giacomo Balla. Mentre la Day Sale, apre sulla pittura astratta: dall’astrazione di Radomir Damnjan e di Piero Dorazio e, poi, attraverso la poesia visiva di Emilio Isgrò, fino a uno splendido nucleo di Optical – Cinetico (Franco GrignaniNanda Vigo e PaoloScirpa) e di pittura analitica (Jorrit TornquistClaudio Verna Rodolfo AricòDomenico CantatoreSalvatore FiumeCarlo LeviRenzo VespignaniFabrizio Clerici e Bepi Romagnoni.

Inoltre la Pop Art, con significative opere storiche di Emilio TadiniAldo MondinoGianni BertiniAntonio RecalcatiLucio Del PezzoAndy Warhol, David Hockney e Christo.
Un Luigi Ontani “ritrovato”, esposto alla personale presso la Galleria Luciano Inga Pin di Milano nei prima anni ’70, ci introduce alla parte finale del catalogo Day Sale, con accenni all’Arte Povera (Giovanni Anselmo e Piero Gilardi) e alla Transavanguardia (SalvoEnzo CucchiNicola De Maria e Mimmo Germanà).

Nella sezione Evening Sale, una tempera di Fortunato Depero del 1928 e, soprattutto, da un capolavoro di Roberto MarcelloIras Baldessari, la “Ballerina Spagnola” del 1922, inizialmente appartenuta a una importante collezione di Amburgo e di cui si erano perse le tracce nei decenni in cui è stata custodita in una collezione milanese. Coeva è l’opera su carta di George Grosz, con una immagine caricaturale e visionaria del generale tedesco che ostenta sul proprio cilindro il simbolo del nascente nazismo.
Un collages su carta di Marino Marini è invece preludio di una delle tele più importanti per qualità e datazione apparse sul mercato secondario di Carlo Maria Mariani, padre dell’Anacronismo pittorico. Inoltre Renato Guttuso degli anni ’50 e ’60 e Mario Schifano con opere inedite per il mercato. Si tratta di due opere della metà degli anni ’60, stupefacenti per qualità e sintesi poetica del lavoro dell’autore: “N. 3 dagli archivi del Futurismo”, eseguita all’indomani del viaggio di Schifano a New York, rappresenta una delle prime e più riuscite rielaborazioni del linguaggio Pop americano in chiave italiana, con una rilettura del Futurismo. La seconda opera in catalogo di Mario Schifano, “Ingegnere”, è stata concepita come omaggio a Guttuso ed è uno dei primi lavori con il perspex, medium che trasforma l’immagine del “Padre agrimensore” secondo il procedimento tipico della produzione medialista dell’autore nei decenni successivi.
Iconico e è lo specchio di Michelangelo Pistoletto, che introduce due importanti lavori scultorei di Daniel Spoerri e Ben Vautier.
Attraverso la prima fotoincisione mai realizzata da Andy Warhol e un piccolo lavoro di Maria Lai, giungiamo al nucleo centrale dell’Evening Sale, caratterizzato dalle diverse declinazioni dell’Informale: da un’inusuale tela giovanile di Gianni Colombo vicina alle ricerche di Azimut, all’Informale segnico di Achille PerilliHsiao Chin e Gaston Chaissac, da quello esistenzialista-espressionista di Bepi Romagnoni e Mario Pucciarelli alla personale interpretazione di Giulio Turcato nella composizione con tranquillanti. Il vero protagonista è però il lotto 116, uno straordinario dipinto di Georges Mathieu, capolavoro di Informale gestuale, eccellente per datazione, matericità e storicità.
Infine due importanti forme di Pietro Consagra e un imponente Nunzio introducono la sezione dedicata alla scultura, con opere di Ettore Colla, con un suo ferro, e Mathias Goeritz, con una lamina d’oro traforata, opera analoga a quella conservata nella collezione permanente del MoMA di New York.
Il cinetismo si esalta nelle opere “quasi scultoree” di Martha Botho e Gianni Colombo, artisti formalmente “rigorosi” che introducono la pittura altrettanto “rigorosa” di Radomir Damnjan e BrunoMunari con grandi tele astratte anni ’60 e ’70.
Il catalogo si chiude con le Tavole di Accertamento di Piero Manzoni.

Immagine: Georges Mathieu, Renier IV, Comte de Mons et de Hainaut, 1954, olio su tela, 97 x 130 cm.
Stima: € 150.000 – € 180.000 


Asta di arte Moderna e Contemporanea
giovedì 30 maggio 2019 
Day Sale: ore 15:00
Evening Sale: ore 18:30
Via Giovanni Ventura, 5 – 20134 – Milano (MI)



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Categories: Arte