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Milano è sempre più capitale d’Italia: economia, turismo, cultura

Dall’economia al turismo ma anche l’immancabile moda, il design, la cultura, l’innovazione e il food: Milano sembra sempre più la vera capitale italiana, con un divario che cresce sulla disastrata (per i conti, ma non solo) Roma e appare ormai come l’unica città italiana davvero al passo con l’Europa. La sensazione di un appeal sempre più solido e polivalente parte da lontano e ha trovato il suo apice nell’effetto Expo, ma è ora confortata da numeri inappellabili, che descrivono Milano come case history di successo italiano e internazionale, e su più fronti.

Primo fra tutti, ovviamente, l’economia. A Milano e in Lombardia, come è noto da tempo, si produce un quinto del Pil di tutto il Paese: il 20%, di cui il 10% solo nel capoluogo, che da solo fattura 161 miliardi di euro. La locomotiva d’Italia guarda però anche al futuro: il Financial Times ha già promosso Milano come culla delle startup, con Assolombarda che ha calcolato la nascita in Lombardia negli ultimi otto anni di 15mila nuove imprese “ad alta densità di conoscenza”, con i brevetti che solo nell’ultimo anno sono cresciuti del 13%. Il risultato è che il Pil pro capite di un milanese è di 44.700 euro, contro i 37.600 di un cittadino della Capitale, quella istituzionale. La disoccupazione, nella regione, è circa la metà di quella della media nazionale con il 6,9% ed è anche quasi raggiunta la parità uomo donna dal punto di vista professionale: a Milano due donne su tre tra i 20 e i 64 hanno un’occupazione.

Tutto questo ha fatto inevitabilmente da traino al turismo: benché Milano si possa solo lontanamente sognare il patrimonio artistico e storico di Roma, anche nell’anno dopo l’Expo il capoluogo lombardo ha superato la Capitale come affluenza. Si stima infatti che a fine anno si arriverà a 7,6 milioni di presenze contro i 7,1 milioni della città eterna: tra tutte le città mondiali Milano è ora 14esima, e il sindaco Beppe Sala ha già detto di voler lanciare l’assalto alla top ten. Gli alberghi, da soli, hanno contribuito al giro d’affari della città con 4,1 miliardi di euro nel 2015.

Poi c’è la cultura: a Milano e in Lombardia hanno sede oltre 30mila imprese culturali. Sul cibo, la città della Madonnina è in prima linea in quanto a chef stellati ma anche per la battaglia contro lo spreco. Gli esercizi commerciali nel settore food sono cresciuti del 16% in 5 anni, i ristoranti sono ora 5.600 contro i 4.200 del 2011 e in particolare sono aumentate le realtà bio, vegetariane, macrobiotiche, etniche. La moda resta un grande classico ma dal 2017 non si limiterà più solo alle note settimane delle sfilate: per l’autunno del prossimo anno si lavora a un Expo dell’Italian Style. Intanto il Pil del settore fashion continua ad essere un traino irrinunciabili: vale 84 miliardi di euro, dai 75 di tre anni fa.

Milano però ha anche da affrontare nuove sfide, che sono delle incognite: c’è innanzitutto da gestire il dopo Expo, in particolare l’area da 30mila metri quadrati dove sorgevano i padiglioni che per sei mesi, nel 2015, hanno attirato visitatori da tutto il mondo. Il progetto è quello dell’Human Technopole, il polo scientifico dell’università Statale, che sorgerà sotto la regia di Roberto Cingolani, voluto dal premier Renzi in persona. A proposito di “dopo”, un’opportunità di ulteriore crescita per Milano e la Lombardia è sicuramente quella del dopo-Brexit: l’ambizione è quella di diventare la capitale finanziaria europea.

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