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Milano e Parigi insieme per l’idrogeno negli aeroporti. Obiettivo: ridurre le emissioni CO2

L’idrogeno liquido sarà usato in via sperimentale negli aeroporti delle due città con il coordinamento di Enea. L’Europa investe 10 milioni di euro.

Milano e Parigi insieme per l’idrogeno negli aeroporti. Obiettivo: ridurre le emissioni CO2

Da cinque anni le emissioni di anidride carbonica degli aerei sono uno dei punti di maggiore attacco delle associazioni ambientaliste. Greta Thunberg ne ha fatto una questione personale girando il mondo senza mai prendere un aereo, proprio perché il è mezzo altamente inquinante.

In Usa, Cina e Giappone il problema non ha sollevato tante discussioni quanto in Europa. Sia le compagnie aeree che i gestori degli aeroporti hanno sorvolato (sic!) sulle conseguenze provocate dagli scarichi degli aerei. Del resto, una delle migliori compagnie aeree appartiene agli Emirati Arabi, primi produttori di petrolio al mondo.

Gli scarichi nelle aerostazioni si avvertono, eccome e l’Unione europea per ridurli, a beneficio dei passeggeri e dei cittadini che abitano a ridosso degli aeroporti, ha finanziato con 10 milioni di euro il progetto ALRIGH2T. Lo scopo è di aggregare aziende e istituti di ricerca per avere soluzioni alternative.

La SEA, che gestisce gli aeroporti di Milano, ha deciso di aderire al progetto con lo scalo di Malpensa sperimentando l’uso di idrogeno liquido. Lo farà insieme a uno degli aeroporti di Parigi (ancora da scegliere)insieme a Enea e a un gruppo di 21 aziende. Enea ha il compito di coordinare il piano di lavoro tra i due aeroporti internazionali che nei piani dell’UE dovrebbero diventare degli hub per la diffusione di un’economia dell’idrogeno.

Sperimentazioni e investimenti

Italiani e francesi metteranno in campo test per studiare e validare due approcci diversi per il rifornimento di idrogeno negli aerei e nei mezzi aeroportuali. I viaggiatori forse non se ne accorgeranno, ma l’aria esterna ai gate sarà migliore. A Milano si sperimenterà il rifornimento diretto, mentre a Parigi avverrà mediante la sostituzione di serbatoi riempiti in luoghi lontani dallo scalo.

I test rispondono a due logiche industriali e commerciali diverse per confrontare convenienze, prestazioni e sicurezza. Parigi è alla vigilia delle Olimpiadi di giugno e tutti gli aeroporti cittadini avranno una crescita straordinaria di traffico aereo. Le emissioni di gas serra in atmosfera sono tra le criticità che il governo vuole controllare meglio per combattere la l’inquinamento.

L’aviazione mondiale è responsabile di circa il 3% delle emissioni di gas serra e la sperimentazione di carburanti alternativi dovrà prendere un’andatura più veloce e cercare tecnologie a costi decrescenti. “Noi – ha detto Alessandro Fidato, CEO di SEA Aeroporti vogliamo svolgere un ruolo attivo anche a supporto di coloro che costruiscono aeromobili e operano collegamenti aerei”. A Malpensa oltre al rifornimento diretto sulla pista, anche i mezzi interni all’aeroporto dovranno andare a idrogeno. Un progetto stimolante che nella ricerca green avvicina due grandi città europee. Visti i tempi, però, auguriamoci che questi esperimenti non finiscano, in un modo o nell’altro, per gravare sui costi dei biglietti Greta Thunberg recluterebbe migliaia di compagni di viaggio, ma- ironia della sorte- con motivazioni opposte alle sue.

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