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Milano batte Roma 2 a 0 e pregusta la Champions: oggi Atalanta-Juve e la festa del Napoli

juventus.com

Milano batte Roma 2-0. La sfida incrociata tra le due metropoli, infatti, s’è conclusa con le vittorie di Inter e Milan su Roma e Lazio, entrambe col punteggio di 2-0. Una bella iniezione di fiducia in vista del derby di Champions di mercoledì, che i rossoneri rischiano però di dover giocare senza Leao: il portoghese è uscito dopo appena 10’ per un problema muscolare e le sue condizioni andranno monitorate ora dopo ora. A prescindere dalla coppa, però, queste sono due vittorie pesantissime per la classifica del campionato: in attesa di Atalanta-Juventus di oggi, infatti, Milano fa la voce grossa e torna protagonista. Brutta botta invece per le romane, ma se la Lazio, tutto sommato, resta in una posizione di forza, lo stesso non si può dire della Roma, scivolata al settimo posto e ormai aggrappata quasi solo all’Europa League. Oggi invece, oltre ad Atalanta-Juventus di cui abbiamo già accennato, ci sarà anche la prima del Napoli al Maradona da campione in carica: il vero spettacolo, più che la partita con la Fiorentina, saranno gli spalti di Fuorigrotta, allestiti a festa per omaggiare i ragazzi di Spalletti.

Roma – Inter 0-2, Dimarco e Lukaku regalano a Inzaghi la quarta vittoria consecutiva 

Empoli, Lazio e Verona avevano già dato degli indizi, ma ieri è arrivata la prova definitiva che l’Inter ha finalmente trovato la strada giusta. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire pensando alle 11 sconfitte subite in campionato, in questo momento però recriminare sulle occasioni perse ha poco senso: i nerazzurri hanno superato uno scoglio importantissimo come la trasferta di Roma, confermando così un quarto posto che vale oro. Tutto questo a pochi giorni da un derby di Champions che vale la finale, senza dimenticare la Coppa Italia, altro trofeo che l’Inter può ancora alzare: il tanto vituperato Inzaghi, insomma, non solo è ancora al suo posto, ma sta concludendo la stagione in crescendo. Le previsioni della vigilia vedevano i nerazzurri favoriti e la partita le ha confermate: la Roma, fiaccata da infortuni e squalifiche, non è riuscita a sopperire alle differenze tecniche e fisiche, finendo per sgretolarsi e, forse, dire addio alla qualificazione in Champions, almeno attraverso il campionato. L’obiettivo numero uno, a questo punto, diventa l’Europa League, che giovedì la vedrà affrontare il Bayer Leverkusen nella semifinale d’andata. Non è stata un’Inter spettacolare, anzi la partita ha vissuto a lungo sul filo dell’agonismo, ma sicuramente tosta e concreta, capace di regolare i giallorossi con un gol per tempo: Dimarco nel primo (33’), Lukaku nel secondo (74’).

Inzaghi: “Finalmente posso ruotare i giocatori! Ora pensiamo al derby, vogliamo la finale”

“La squadra è stata sempre in partita, questi ragazzi sono da abbracciare tutti per ciò che stanno facendo da aprile – l’analisi soddisfatta di Inzaghi -. Stiamo facendo un grandissimo sforzo, siamo l’Inter e vogliamo affrontare tutte le competizioni fino in fondo. Queste semifinali e finali ce le giochiamo fino alla fine con tanto gusto, le partite ora hanno una difficoltà estrema. Finalmente ho la possibilità di scegliere, ruotare, cambiare in attacco, fino a gennaio non potevo farlo, ciò che più conta è che posso scegliere. Siamo stati quattro mesi senza Lukaku e Brozovic, sappiamo la loro importanza, ora sono tornati a fare ciò che sanno e speriamo possano continuare così”.

Mourinho: “Orgoglioso della mia squadra”. E che bordate a Ulivieri…

“Le sconfitte pesano e sono sempre dure, ma sono orgoglioso dei miei giocatori, abbiamo giocato contro la squadra più forte di Italia che è in semifinale di Champions League. Quattro o cinque giocatori erano stanchi morti perché giocano sempre, Dybala e Belotti non stavano bene, poi ci sono degli episodi di cui dovrebbe occuparsi la società, se vorrà ne parlerà. Non lo devo fare io, perché sono stato già distrutto a livello di etica ed educazione personale da una persona squalificata per tre anni per il calcioscommesse. E di questo sono contento…”. Il richiamo alla dirigenza non è una novità e si riferisce ad alcune situazioni arbitrali, su tutte un possibile rigore per un braccio di Darmian, mentre la bordata finale è tutta per il presidente dell’Assoallenatori Renzo Ulivieri, che lo aveva attaccato duramente dopo le dichiarazioni su Chiffi post Monza. Ma sfidare lo Special One a livello dialettico, si sa, può essere molto pericoloso, e così ecco la replica al vetriolo, magari anche per spostare un po’ il tiro dopo una sconfitta pesante, forse decisiva in chiave Champions. 

Milan – Lazio 2-0: decidono Bennacer e Theo Hernandez, ma l’infortunio di Leao fa tremare in vista del derby

Vittoria fondamentale per il Milan, che dopo il flop con la Cremonese aveva un solo risultato a disposizione, pena uscire dalla corsa Champions. Missione compiuta, nonostante la doccia ghiacciata avvenuta dopo appena 10’ di gara, quando Leao si è fermato per un problema muscolare all’inguine. Pioli lo ha sostituito immediatamente con Saelemaekers ma ormai il danno era fatto, anche se le prime sensazioni raccontano di un infortunio di lieve entità: ad ogni modo, per sapere se il portoghese potrà giocare l’euro-derby di mercoledì, serviranno gli esami strumentali delle prossime ore. Una bella tegola per il Milan, che getta ombre su una giornata altrimenti positiva, sia per la vittoria sulla Lazio che per la sconfitta della Roma, ora staccata di 3 punti. Il Diavolo ha comandato i giochi sin dalle prime battute, mostrando un’attitudine decisamente superiore a quella dei biancocelesti, apparsi invece piuttosto scarichi, quasi il vantaggio in classifica, più che caricarli, li avesse paradossalmente demotivati. E così i rossoneri, tornati in formazione tipo eccezion fatta per Diaz, lasciato a riposo per tutti i 90’, hanno indirizzato il match già nel primo tempo grazie ai gol di Bennacer (17’) e Theo Hernandez (29’), quest’ultimo autore di un coast to coast dei suoi. La Lazio, alla terza sconfitta nelle ultime quattro partite, non è mai riuscita davvero a riaprire la contesa, tanto che il secondo tempo s’è trascinato verso la fine senza nessun particolare scossone.

Pioli: “Non potevamo sbagliare. Leao? È uscito subito, non sembra grave”

“Sono molto soddisfatto di prestazione e vittoria perché questa era una partita da non sbagliare – il commento di Pioli -. Certo Leao è un giocatore fondamentale, ma possiamo fare molto bene anche senza di lui. Rafael era sereno, ma capiremo qualcosa nei prossimi giorni, non dovrebbe essere una cosa particolarmente grave, ma con il gioco di squadra di alto livello possiamo sopperire ai singoli come abbiamo fatto oggi. Lui comunque mi ha detto di essersi fermato in tempo…Ora pensiamo alla Champions, ho provato a essere concentrato sui turni di campionato anche se i risultati non ci hanno premiato. Noi proviamo tanta emozione e felicità nel disputare una semifinaleche ci siamo meritati, dobbiamo godercela e giocare con la serenità necessaria”.

Sarri: “La classifica è cortissima, bisogna dare tutto da qui alla fine”

“Ci siamo trovati sotto 2-0 che la partita non era ancora cominciata – ha sospirato Sarri -. Non c’era stato un tiro in porta da parte del Milan, nemmeno uno da parte nostra, poi dovevamo fare molto molto di più, almeno negli ultimi otto minuti finali, seppur con una reazione più che altro nervosa, siamo arrivati a tirare 3-4 volte. Nell’intervallo ho visto una squadra sfiduciata, che stava abbandonando la partita invece di crederci, questo è l’aspetto più preoccupante. La classifica è cortissima, non credo ci sia già appagamento, sarebbe folle, penso che i giocatori siano consapevoli di dover dare tutto, se non di più, da qui alla fine”.

Atalanta – Juventus (ore 12.30, DAZN e Sky)

Il big match della domenica è senza dubbio quello di Bergamo, ancor più importante dopo i risultati del sabato, che regalano a entrambe la possibilità di fare un bel salto in classifica. La Juve, dopo il ritorno alla vittoria contro il Lecce, vuole confermarsi per mettere al sicuro la zona Champions, ma l’Atalanta spinge forte e cerca 3 punti che la proietterebbero al quinto posto assieme al Milan. Posta in palio molto alta, insomma, che potrebbe rendere la gara tutt’altro che spettacolare, anche se il pirotecnico 3-3 dell’andata farebbe pensare il contrario. Né Gasperini né Allegri, però, hanno voglia di prestare il fianco all’avversario, anche perché un gol sposterebbe completamente gli equilibri, mettendo in seria difficoltà la squadra in svantaggio: Atalanta e Juventus, infatti, hanno fatto della fase difensiva le proprie fortune, chiudendo spesso e volentieri le gare dopo essere andati avanti. La classifica dice che è la Dea a giocarsi di più, ma anche i bianconeri, al netto di ciò che succederà poi in sede di giustizia sportiva, non possono permettersi di perdere terreno e farsi risucchiare dalle inseguitrici.

Allegri: “Partita importantissima per la Champions. Il futuro? Deciderà la società…”

“Dobbiamo essere coscienti dell’importanza della sfida, dopo gli scontri diretti di questo turno ne sapremo di più sulla quota Champions – ha confermato Allegri -. A parte qualche difficoltà nell’ultimo periodo ho sempre avuto fiducia nella squadra. Stiamo bene e siamo in lotta, ma bisogna fare un passo per volta prima di guardare la classifica. Poi ci tufferemo nell’Europa League, ora però testa all’Atalanta che in casa è una squadra forte e con fisicità, è in ascesa e noi non la battiamo da sei partite, lotta per la Champions come noi e sarà difficile. Il futuro? Mancano 30 giorni importanti fino a fine stagione, il 5 giugno la società deciderà cosa fare a 360 gradi, ma fino a fine stagione è inutile parlare di quello che potrà o non potrà essere. La scelta del direttore sportivo poi non mi compete, tocca alla dirigenza”.

Atalanta – Juventus, le formazioni: Allegri conferma Di Maria e Vlahovic, Gasperini senza Hojlund

Allegri proseguirà nella rotazione degli uomini, anche perché giovedì ci sarà il Siviglia e il tecnico necessita di una squadra fresca e sul pezzo. La bella prova col Lecce lo induce a confermare la coppia d’attacco Di Maria-Vlahovic, così come gran parte dell’undici tipo, a dimostrazione che questa è una gara molto sentita e delicata. Il 3-5-2 bianconero vedrà così Szczesny in porta, Bremer, Bonucci e Danilo in difesa, Cuadrado, Fagioli, Locatelli, Rabiot e Kostic a centrocampo, Di Maria e Vlahovic in attacco. Gasperini, costretto a fare a meno di Lookman e, molto probabilmente, di Hojlund, risponderà con un 3-4-2-1 con Sportiello tra i pali, Toloi, Djimsiti e Scalvini nel reparto arretrato, Zappacosta, De Roon, Ederson e Maehle in mediana, Koopmeiners e Pasalic alle spalle dell’unica punta Zapata.

Napoli – Fiorentina (ore 18, DAZN)

E poi ci sarà lo spettacolo del Maradona, pronto a omaggiare i freschi campioni d’Italia dal vivo, dopo le feste sfrenate davanti ai maxischermi. Napoli non ha più nulla da conquistare, ma c’è da scommettere che vorrà fare bella figura anche oggi, specialmente davanti ai propri tifosi, letteralmente impazziti di gioia da giovedì sera. Le feste non si sono ancora placate, anzi andranno avanti per tutta l’estate, ragion per cui la squadra cercherà di onorare al meglio le ultime partite stagionali, prima delle meritatissime vacanze. L’avversario odierno però è tutt’altro che facile, anzi la Fiorentina, numeri alla mano, è una delle squadre più in forma del campionato e proverà a “sporcare” un po’ le celebrazioni, ammesso che sia possibile. 

Napoli – Fiorentina, le formazioni: Spalletti ne cambia quattro, Italiano punta su Jovic

Lo Scudetto matematicamente vinto permette a Spalletti di fare qualche cambio e dare spazio a chi ha giocato meno, senza però snaturare eccessivamente la sua creatura. Rispetto a Udine riposeranno Rrahmani, Olivera, Lobotka e Lozano, in virtù di Ostigard, Bereszynski, Demme e Raspadori, che andranno a integrarsi con gli altri titolarissimi in un 4-3-3 con Meret in porta, Di Lorenzo, Ostigard, Kim e Bereszynski in difesa, Anguissa, Demme e Zielinski a centrocampo, Raspadori, Osimhen e Kvaratskhelia in attacco. Italiano deve pensare anche a giovedì, quando riceverà il Basilea nell’andata della semifinale di Conference, ragion per cui farà un po’ di turnover, affidandosi a un 4-2-3-1 con Terracciano tra i pali, Dodo, Milenkovic, Igor e Terzic nel reparto arretrato, Amrabat e Mandragora in mediana, Kouamé, Castrovilli e Sottil alle spalle dell’unica punta Jovic.

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