Piazza Affari recupera le perdite di ieri e chiude la seduta in maglia rosa, a 22.346 punti, +0.97%. Gli acquisti premiano soprattutto i titoli finanziari, a partire da Unicredit +2,87%; rimbalza Fiat, +1,72%, dopo lo scivolone della vigilia. Molto più tiepide le altre piazze europee: Francoforte +0,01%; Parigi +0,08%; Madrid +0,25%. Londra resta invariata.
Opening bell intonata a Wall Street, con bancari in spolvero e tecnologici di nuovo in auge, mentre il Dow Jones aggancia subito un altro record. In controtendenza General Electric, che ha annunciato un utile trimestrale sotto le attese e ridotto le sue previsioni. Sui listini di New York soffia il vento dell’ottimismo, dopo l’approvazione del bilancio federale 2018 da parte del Senato, mossa che facilita il piano per il taglio delle tasse. La notizia tonifica il dollaro e l’euro si riporta sotto l‘1,18 contro il biglietto verde. Questa sera è atteso anche un discorso della numero uno della Fed, Janet Yellen, dopo l’incontro di ieri con il presidente americano Donald Trump. La nomina del successore di Yellen alla guida della banca centrale si avvicina e si rafforzano le quotazioni di Jerome Powell, abbastanza in linea con le politiche condotte fin qui.
Frazionali guadagni per il petrolio, con il greggio che sale a 57,43 dollari al barile, +0,65%.
Seduta debole per la carta italiana, con il rendimento del Btp 10 anni al 2,05%. Lo spread però si contrae, per le pressioni molto più forti sul Bund, -2,21%, 159.20. Questa sera dovrebbe uscire il verdetto di Fitch sull’Italia.
In Piazza Affari risultano ben comprate le banche, fra le altre svettano Unicredit, ai massimi a 17,22 euro per azione, mentre alcuni rumors parlano della cessione del Monte dei Pegni al gruppo austriaco Dorotheum. Brilla anche Banco Bpm +2,34%. Fuori dal Ftse Mib si distinguono Creval +3,72% e Carige +3,09% dopo l’allargamento del consorzio a Barclays e il successo dell’operazione di conversione dei bond subordinati.
Buone notizie per il settore creditizio arrivano dal bollettino di Bankitalia, secondo cui nel secondo trimestre dell’anno i nuovi crediti deteriorati sono retrocessi a livelli pre-crisi, cioè “al 2,0%, un valore in linea con quello medio del biennio precedente l’avvio della crisi finanziaria globale”.
Nel risparmio gestito spicca Azimut, +2,15%. Fra i titoli del lusso il migliore è Moncler, +2,06%, in vista dei conti preliminari del terzo trimestre che verranno annunciati martedì. Bene Telecom, +0,92%, con il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, schierato a favore dello scorporo e della quotazione della rete.
Nella galassia Agnelli recupera parzialmente Fiat (titolo più scambiato in seduta), rimbalza Cnh +1,49%, mentre prevalgono le vendite su Exor -0,67% e Ferrari -0,31%. Blue chip peggiore è Ferragamo, -0,89%. Cedono anche Poste -0,48% e Luxottica -0,22%.
Slitta infine il ritorno in Borsa di Mps, che sarebbe dovuta rientrare all’inizio della prossima settimana. Il via libera di Consob era atteso questo weekend, ma l’organo di vigilanza fa sapere che “la valutazione è ancora in corso”.
Tra le mid cap brillano Rai Way (+2,88%), Banca Ifis (+3,37%), Fincantieri (3,37%) e Carige (3,09%).