Non sarà ancora un campione, ma risolve le partite come se lo fosse. Mario Balotelli risponde da grande alla settimana più difficile, quella seguita alle lacrime di Napoli. Questa volta però solo gioia, anche se trattenuta dentro la solita esultanza (?) rabbiosa. E’ lui a decidere il match contro il Bologna, altrimenti incanalato verso un grigio 0-0 che avrebbe scatenato una tempesta mediatica contro il Milan. E’ in particolare Seedorf a dover ringraziare Supermario, che grazie alla sua prodezza (destro da distanza “folle” che s’infila sotto l’incrocio dei pali) conquista tre punti d’oro, mascherando così, almeno in parte, una prestazione decisamente sotto tono. Se queste sono le premesse per la Champions c’è da mettersi le mani nei capelli, perché la squadra ha poche idee e pure confuse.
Il sistema di gioco è troppo difficile da sostenere per un gruppo con evidenti limiti tecnici, fisici e mentali. E poi vanno riviste anche alcune scelte di formazione: perché far giocare uno stanchissimo Kakà e non il giovane Saponara? Ha davvero senso rinunciare a priori a uno come Pazzini per l’impresentabile Honda (fischiato da San Siro al momento del cambio), costringendo peraltro Balotelli al ruolo di prima punta? Interrogativi che restano, nonostante la vittoria. Che però è di quelle pesanti, per classifica e morale. A guardare il bicchiere mezzo pieno infatti i rossoneri hanno dimostrato ancora una volta di avere uomini in grado di fare la differenza, anche nei momenti più difficili. Questa volta è toccato a Balotelli, vero uomo copertina del San Valentino rossonero.
“Ho guardato il portiere, era un po’ fuori, ho tirato di collo pieno e per fortuna è andata dentro – ha spiegato Supermario. – Io sono quello che deve trascinare la squadra, mi è dovuto anche fare questi gol. Comunque, quando gioca Pazzini, io o lui segnamo…”. Nessuna critica a Seedorf, solo un dato di fatto. Questo Milan gioca meglio con una prima punta di ruolo, che permetta a Balotelli, unico grande giocatore della rosa, di spaziare a piacimento e di provare colpi come quello del 86esimo minuto di ieri. Prima era stata davvero una brutta partita per i padroni di casa, incapaci di uscire dalla ragnatela bolognese. Buona la prestazione della squadra di Ballardini, capace di chiudere ogni spazio al Milan (salvo qualche conclusione da fuori area, principalmente di Montolivo) e di creare non pochi problemi ad Abbiati, decisivo in almeno due occasioni.
Insomma, i problemi in casa Milan sono tutt’altro che risolti, ma almeno è arrivata una vittoria pesante. Ora arriva l’Atletico Madrid, squadra di ben altro livello rispetto al Bologna. Anche i rossoneri però, quando sentono la musichetta della Champions, sono soliti trasformarsi. O almeno questo si augurano i tifosi, alla vigilia di una partita che può cambiare la stagione.