La grande occasione. La giornata odierna, classifica alla mano, potrebbe infatti rivelarsi importantissima per il Milan, che in caso di vittoria sul Torino si porterebbe a + 3 sulla Lazio, fermata da un rocambolesco 2-2 contro la Sampdoria, e a un solo punto di distanza dall’Inter, rendendo così il terzo posto più vicino del quinto.
Tutto questo però, come detto in precedenza, passa dal successo casalingo contro i granata di Mazzarri, obiettivo possibile ma non scontato. La partita insidiosa quella dei rossoneri infatti è piuttosto insidiosa: guai a pensare che i granata vengano a fare da sparring partner visto che anche loro si giocano gran parte delle proprie ambizioni europee.
“L’Inter è forte, starle attaccati è un ulteriore stimolo ma sinceramente non ci penso, finire davanti a loro non è il nostro obiettivo – le parole di Gattuso. – Noi dobbiamo pensare al Torino, non è certo un caso che in trasferta faccia sempre molto bene. Ha un allenatore preparato, sa sempre cosa fare sul campo: sarà una partita impegnativa”.
Vero, anche perché gli ultimi risultati positivi non devono far dimenticare l’emergenza infortuni, al solito piuttosto significativa. Certo, rispetto a una settimana fa c’è il rientro in squadra di Higuain e questo, evidentemente, non è un particolare di poco conto.
Il Pipita torna dopo la sciagurata notte con la Juve (rigore sbagliato ed espulsione) e tutti, Gattuso in testa, si aspettano una prestazione all’altezza del suo nome. “Lui per me non sarà mai un problema, non deve avere la fissazione del gol” ha tergiversato il tecnico, consapevole della grande pressione che il popolo rossonero riverserà sull’argentino.
Pipita a parte rivedremo la formazione del secondo tempo contro il Parma, dunque 4-4-2 con Donnarumma in porta, Calabria, Abate, Zapata e Rodriguez in difesa, Suso, Bakayoko, Kessie e Calhanoglu a centrocampo, Cutrone e, appunto, Higuain in attacco. Classico 3-4-1-2 anche per Mazzarri, che risponderà con Sirigu tra i pali, Izzo, Nkolou e Djidji nel reparto arretrato, De Silvestri, Meité, Rincon e Ansaldi in mediana, Baselli alle spalle della coppia offensiva Iago Falque-Belotti.
A tifare il Toro ci saranno tante squadre: l’Inter, decisa a tenersi il Milan il più lontano possibile e le due romane, costrette a sperare in un favore di Mazzarri per rimediare ai rispettivi errori. Al folle pari della Roma s’è aggiunto quello altrettanto assurdo della Lazio, raggiunta dalla Samp addirittura al minuto 99. Certo, il 2-1 di Immobile era arrivato solo su rigore al 96’ (prima c’erano stati i gol di Quagliarella al 21’ e di Acerbi al 78’) ma proprio per questo i 3 punti sembravano ormai al sicuro. Invece la difesa biancoceleste s’è persa Saponara a pochi secondi dalla fine, il resto lo ha fatto il trequartista doriano (peraltro ex Milan) inventandosi un’acrobazia “alla Ibrahimovic” che ha mandato in estasi Giampaolo e, di conseguenza, Inzaghi al tappeto. “C’è grande dispiacere e rammarico, una partita così la devi vincere” ha sospirato il tecnico laziale, consapevole che, continuando così, la Champions resterà solo un sogno autunnale.
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