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Milan-Roma, pirotecnico pari. Inter e Atalanta in Champions

Gol e polemiche per due rigori concessi ma inesistenti tra Milan e Roma che finiscono sul 3-3 – L’Inter a Kiev è chiamata al riscatto in Champions, mentre l’Atalanta riceve gli olandesi dell’Ajax

Milan-Roma, pirotecnico pari. Inter e Atalanta in Champions

Gol, spettacolo e tante, tantissime, polemiche. Il Monday night di San Siro non si è fatto davvero mancare nulla e non solo per il pirotecnico 3-3 finale, che lascia il Milan in testa alla classifica a quota 13 e la Roma a soli 3 punti dal secondo posto. I riflettori, loro malgrado, se li sono presi anche l’arbitro Giacomelli e il Var Nasca, il primo concedendo due rigori inesistenti, il secondo non dicendo nulla, quasi la sala monitor fosse solo un luogo privilegiato da cui vedere la partita. Errori a parte, resta la bellezza di una sfida apertissima, anche per colpa di alcune amnesie difensive assolutamente evitabili: Arrigo Sacchi dice sempre che la perfezione si raggiunge solo con gli 0-0 ma questi, evidentemente, non sono altrettanto divertenti.

“C’è il rimpianto di non aver vinto, ma ci abbiamo provato fino alla fine – il commento di Pioli – È stata un’ottima prestazione contro una squadra molto forte, purtroppo abbiamo pagato qualcosa sulle palle inattive, pur essendo stati pericolosi anche noi. Loro le hanno sfruttate meglio, ma siamo consapevoli che questa è la strada giusta”.

Sicuramente più soddisfatto Fonseca, se non altro per aver ripreso il Milan addirittura tre volte, l’ultima a pochi minuti dalla fine. “Io volevo vincere questa partita, ma visto che siamo andati sotto tre volte nel punteggio, credo che questo alla fine possa essere considerato un buon punto conquistato – ha confermato il tecnico giallorosso – È stata una sfida molto equilibrata che abbiamo iniziato male, ma in cui siamo stati bravi a reagire con qualità e coraggio”.

Resta l’elevato livello di spettacolo offerto, arbitri a parte, che ci ha regalato un match ancor più combattuto di quanto non si pensasse alla vigilia. A sbloccarlo per primo è stato il Milan con il solito Ibrahimovic, servito da Leao in un’azione fotocopia di quella del derby: palla filtrante dalla sinistra e zampata vincente dello svedese (2’). Ma la Roma accusava bene il colpo e al 14’ sfruttava un errore di Tatarusanu, schierato da Pioli al posto dell’indisponibile Donnarumma (positivo al Covid come Hauge), trovando il pareggio con Dzeko.

I rossoneri tornavano all’attacco, colpendo un palo con Kjaer e sfiorando il 2-1 con Hernandez, il cui tiro terminava a lato di un soffio. Il vantaggio era nell’aria e diventava realtà a inizio ripresa con Saelemaekers, servito a meraviglia da Leao, per una conclusione ravvicinata su cui Mirante non poteva nulla (47’). A quel punto entrava in gioco la coppia arbitrale sopraccitata, fischiando prima un rigore alla Roma per un presunto fallo di Bennacer su Pedro (in realtà era lo spagnolo a commetterlo sull’algerino pestandogli il piede), poi uno al Milan per un intervento di Mancini su Calhanoglu (anche qui, replay alla mano, non si vede nessuna irregolarità). Dal dischetto sia Veretout (71’) che Ibrahimovic (79’) erano impeccabili, portando la sfida sul 3-2 per i rossoneri. Tutto finito? Nemmeno per sogno. Sugli sviluppi di un corner Kumbulla trovava il 3-3 in spaccata (84’) e nei minuti finali il Milan sfiorava due volte il quarto gol, prima con Kessié (gran parata di Mirante), poi con Romagnoli (colpo di testa fuori di pochissimo).

Archiviato il campionato è già tempo di tuffarsi nella Champions, pronta a ripartire con la seconda giornata. Oggi tocca a Inter e Atalanta, impegnate rispettivamente contro Shakhtar Donetsk (ore 18.55) e Ajax (21), domani invece sarà la volta di Juventus-Barcellona e Club Brugge-Lazio. Punti che pesano in particolare per i nerazzurri di Conte, costretti a vincere per rimediare al passo falso di settimana scorsa con il Borussia Moenchengladbach.

La trasferta di Kiev (lo stadio di Donetsk, bombardato nel 2014, non è ancora agibile) è diventata ancor più importante dopo il colpaccio dello Shakhtar a Madrid, che ha sparigliato completamente le carte del girone. “Sono molto forti, in gran parte brasiliani, tecnici e veloci – il pensiero di Conte – Non hanno vinto a caso a Madrid, servirà grandissima attenzione: solo così ci giocheremo la partita con le nostre armi contro una realtà europea, a cui faccio i complimenti perché trovano sempre giocatori importanti”.

Rispetto alla maxi emergenza di settimana scorsa l’Inter ritrova alcuni uomini chiave, su tutti gli esterni Hakimi e Young, di nuovo abili e arruolati dopo la parentesi Covid (in particolare per il marocchino, fermato da una falsa positività e rientrato in campo già a Genova). Il tecnico nerazzurro si affiderà a un 3-4-1-2 con Handanovic in porta, D’Ambrosio, De Vrij e Bastoni in difesa, Hakimi, Brozovic, Vidal e Kolarov (favorito su Perisic e Young) a centrocampo, Barella sulla trequarti, Lautaro Martinez e Lukaku in attacco.

Gli ucraini di Castro, in testa al gruppo dopo il successo sul Real, risponderanno con un 4-2-3-1 con Trubin tra i pali, Dodo, Khocholava, Bondar e Kornienko nel reparto arretrato, Maycon e Marcos Antonio in mediana, Teté, Marlos e Solomon alle spalle dell’unica punta Dentinho.

Gara delicata anche per l’Atalanta, che riceverà l’Ajax a Bergamo. Per i nerazzurri si tratta del debutto europeo nella propria città, reso possibile grazie ai lavori di ammodernamento del Gewiss Stadium: una bella emozione, anche se a porte inevitabilmente chiuse. Il match contro gli olandesi promette spettacolo, tra la macchina da gol di Gasperini e la filosofia ormai atavica dell’Ajax, non a caso reduce da un clamoroso 13-0 in Eredivisie contro il malcapitato Venlo. I bergamaschi invece hanno rimediato un ko con la Sampdoria, il secondo consecutivo dopo quello di Napoli, e si presentano al match con più dubbi del previsto.

“Ci è dispiaciuto molto perdere la partita, ma la squadra ha fatto la sua parte – ha replicato Gasperini – A volte questi passi falsi possono succedere, ma comunque non ho visto i miei in difficoltà”. Contro gli olandesi comunque tornerà il 3-4-1-2 tipo, dunque Sportiello in porta, Toloi, Romero e Djimsiti in difesa, Hateboer, Freuler, Pasalic e Gosens a centrocampo, Gomez alle spalle della coppia offensiva composta da Muriel e Zapata. Sistema di gioco d’ordinanza anche per Ten Hag, che si affiderà a un 4-3-3 con Onana tra i pali, Mazraoui, Schuurs, Lisandro Martinez e Tagliafico nel reparto arretrato, Gravenberch, Klaassen e Blind in mediana, Neres, Traoré e Tadic in attacco. 

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