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Milan-Roma, il big match delle grandi deluse. L’Inter a Genova

Vietato sbagliare. Per la Roma, chiamata ad accorciare sulla Juve e, soprattutto, riscavalcare il Napoli, per le milanesi, impegnate nella corsa all’ultimo posto utile per l’Europa League. Domenica chiave questa per quanto concerne la parte alta della classifica, con il clou nel posticipo serale di San Siro tra rossoneri e giallorossi (20.45) e un pomeriggio comunque caldo con un Genoa-Inter importante anche in chiave salvezza (15). “Arrivare terzi non sarebbe un fallimento – ha tuonato Spalletti in conferenza stampa. – La Juve ha blindato il primo posto con un campionato incredibile e il Napoli sta ripetendo quanto fatto l’anno scorso, se stiamo battagliando con loro vuol dire che abbiamo fatto bene”. Strana retromarcia quella del tecnico di Certaldo: fino a un mese fa diceva che solo un trofeo avrebbe nobilitato la stagione, ora invece sembrerebbe accontentarsi anche di un preliminare di Champions. Situazione di difficile lettura e figlia di un derby perso che ha lasciato molte scorie: quante lo capiremo questa sera, quando di fronte ci sarà un Milan chiamato a vincere nello stesso modo. “Loro saranno feriti dalla sconfitta con la Lazio, però hanno giocatori di grandissima qualità e personalità – il pensiero di Montella. – Mi auguro di non trovarli arrabbiati, ad ogni modo sarà una partita molto difficile”. Margine d’errore pressoché azzerato per entrambi, dunque match tutto da vivere e di complessa lettura. Il Milan dovrà fare a meno ancora una volta di Romagnoli, assenza pesante alla luce delle ultime prestazioni di Paletta e Zapata, confermati giocoforza al centro della difesa.

Per il resto il 4-3-3 rossonero vedrà Donnarumma in porta, De Sciglio e Mangioni sulle fasce, Pasalic, Sosa e Mati Fernandez a centrocampo, Suso, Bacca e Deulofeu in attacco. Le defezioni più grosse però le avrà Spalletti, costretto a rinunciare agli squalificati Rudiger e Strootman: il 4-2-3-1 giallorosso sarà composto da Szczesny tra i pali, Emerson, Manolas, Fazio e Juan Jesus nel reparto arretrato, Paredes e De Rossi in mediana, Salah, Nainggolan ed El Shaarawy sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Dzeko. Nel pomeriggio invece toccherà all’Inter, chiamata a interrompere il digiuno di vittorie (l’ultima risale addirittura al 12 marzo scorso) sul campo di un Genoa davvero ai minimi storici. Partita tra squadre in grande difficoltà e dunque, almeno sulla carta, la maggior qualità tecnica dei nerazzurri dovrebbe fare la differenza, sempre che i rossoblu non riescano a ritrovare lo spirito di qualche mese fa, quando mai avrebbero pensato di ritrovarsi a lottare per la salvezza (i punti sul Crotone terzultimo sono 5, tanti ma non abbastanza per stare tranquilli). “Abbiamo quattro gare per chiudere al meglio il campionato e onorare la maglia – l’appello di Pioli. – E’ inutile guardare a quanto fatto prima, meglio concentrarsi su ciò che ci attende. Solo alla fine vedremo quel che succederà, la società valuterà il mio lavoro e deciderà il da farsi”. Parole che sanno tanto di addio anticipato, del resto la sua riconferma sembra davvero impossibile. Il tecnico però vuole quantomeno chiudere con dignità e quest’oggi cercherà i 3 punti con un 4-2-3-1 con Handanovic in porta, D’Ambrosio, Medel, Andreolli (Miranda è infortunato, Murillo squalificato) e Santon in difesa, Gagliardini e Kondogbia a centrocampo, Candreva, Joao Mario e Perisic sulla trequarti, Icardi in attacco. 3-4-2-1 per Juric, che cercherà l’impresa con Lamanna tra i pali, Munoz, Burdisso e Gentiletti nel reparto arretrato, Lazovic, Veloso, Rigoni e Beghetto in mediana, Hiljemark e Palladino a supporto di Simeone, figlio di chi, ironia della sorte, potrebbe tra qualche mese ritrovarsi proprio sulla panchina dell’Inter.

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