Un punto a testa che fa comodo a tutti, tranne forse alle dirette interessate. Sampdoria-Milan è finita in pareggio, un 2-2 divertente e, a tratti, spettacolare che però, numeri alla mano, sembra poter accontentare più le altre pretendenti al terzo posto. Lazio, Napoli, Inter, la stessa Fiorentina giocheranno sapendo di poter guadagnare terreno sulla Samp, attualmente sola al terzo posto, per non parlare del Milan che rischia di ritrovarsi in piena bagarre. Il bicchiere non è però del tutto vuoto: i blucerchiati restano comunque nelle zone nobilissime della classifica e i rossoneri hanno rimediato alla figuraccia di settimana scorsa. Non era facile uscire indenni da Marassi, campo in cui la squadra di Mihajlovic non aveva mai perso, tanto più dopo essere stati sotto a inizio secondo tempo. Invece il Milan ha mostrato orgoglio e spirito di reazione, andando a riprendere un match che sembrava destinato a finire male. “I ragazzi hanno fatto una grande partita, peccato perché meritavamo i tre punti – il pensiero di Inzaghi. – Resta comunque la prestazione, ho rivisto quello spirito che avevamo smarrito nella gara col Palermo”. Da sottolineare, oltre alla semi-rimonta, il match di El Shaarawy, di nuovo in gol (e che gol!) dopo un’eternità calcistica (24 febbraio 2013, 622 giorni fa). Il Faraone ha sbloccato il risultato dopo appena 10 minuti con un destro a giro spettacolare, assolutamente imparabile per Romero. Il Milan, schierato da Inzaghi senza centravanti di ruolo (Menez falso nueve) e con Bonaventura sulla linea dei centrocampisti, ha gestito bene il primo tempo tanto da illudere che la pratica fosse quasi archiviata. Nulla di più sbagliato, perché un attimo prima dell’intervallo la Sampdoria ha pareggiato con Okaka, bravo ad anticipare Bonera e Diego Lopez in spaccata (46’). I rossoneri hanno accusato il colpo e a inizio ripresa hanno subito il gol del 2-1 da Eder, lesto ad approfittare dell’ennesima disattenzione su calcio piazzato di Bonera e company. Sembrava finita, invece è arrivato lo spirito invocato da Inzaghi. Il rigore di Menez (fallo di mano di Mesbah) ha riportato il risultato in parità, per un 2-2 finale che sembra proprio essere il risultato più giusto.
Oggi però in tanti possono sorpassare il Milan, su tutti Napoli e Inter. Saranno gli azzurri i primi a scendere in campo contro una Fiorentina (ore 18) all’ultima chiamata per la zona Europa. “Stimo Benitez ma non voglio parlare di lui, ci ha snobbati non presentandosi in conferenza stampa” la punzecchiatura di Montella, a cui lo spagnolo ha prontamente replicato. “Ho massimo rispetto per lui e per la sua squadra – le parole di Rafa a Radio Kiss Kiss. – Sarà difficile giocare al Franchi e prendere i tre punti, ma ci proveremo”. Ne ha il dovere il Napoli, al momento una delle compagini più in forma del campionato e dal potenziale esplosivo. Dopo il turnover massiccio (e vincente) di giovedì, Benitez potrà schierare i titolarissimi freschi e caricati. Dunque, nel 4-2-3-1 della casa, rivedremo dal primo minuto Higuain, Callejon, Hamsik, Inler e David Lopez, oltre all’inamovibile Insigne. Montella ha dubbi principalmente legati al modulo: 4-3-1-2 con Mati Fernandez alle spalle di Cuadrado e Babacar o 3-5-2 con Ilicic affiancato al senegalese e il colombiano a centrocampo? Probabile che vinca la prima opzione, con Mario Gomez pronto a subentrare dalla panchina.
In serata (ore 20.45) toccherà all’Inter tentare di accorciare la classifica. A San Siro arriverà il Verona dell’ex Mandorlini ma non sarà certo tempo di sentimentalismi. Mai come ora i nerazzurri sono chiamati alla vittoria, sia per questioni di punti che per il proprio allenatore, confermato dalla dirigenza ma inviso alla gran parte del mondo interista. “Dovremo essere noi a scaldare il pubblico – ha spiegato Mazzarri. – Spero però che la nostra gente ci aiuti se dovessimo avere dei momenti difficili”. Vedremo cosa succederà, quel che è certo è che Thohir non gradirebbe un risultato diverso dalla vittoria. “Io non valuto me stesso, sono gli altri che devono giudicare il mio lavoro – ha glissato il tecnico. – E’ vero che abbiamo sbagliato qualche partita ma credo che bisognerebbe guardare il bicchiere mezzo pieno. Intanto benedico la sosta che sta per arrivare, spero ci possa servire per recuperare più giocatori possibili. Se questo avverrà potremo mettere in difficoltà chiunque”. Questa sera invece sarà ancora emergenza, con Guarin indisponibile e gli acciaccati Hernanes e Nagatomo in panchina. Mazzarri farà giocare Obi e Dodò sulle fasce, Kuzmanovic, Medel e Kovacic in mezzo al campo, Icardi e Palacio in attacco, nella speranza che il Trenza possa trovare quel gol che gli manca dal 10 maggio scorso (doppietta alla Lazio). Mandorlini risponderà con il consueto 4-3-3 con Luca Toni e Juanito Gomez osservati speciali.