La Juve si abbuffa di gol e si siede in poltrona a guardare la concorrenza. I bianconeri trovano la seconda vittoria consecutiva dopo quella del derby, questa volta lasciando in soffitta il “cortomuso” e seppellendo il malcapitato Empoli con un poker che non ammette repliche. La Signora offre la miglior prova stagionale grazie al ritrovato Kean (sua la rete dell’1-0 dopo appena 8’), a una zuccata di McKennie (56’) e alla doppietta di Rabiot (82’ e 94’), ma soprattutto per via di una condizione atletica (forse) ritrovata, come dimostra il secondo tempo col piede schiacciato sull’acceleratore.
Allegri esulta: “Iniziamo a essere una squadra e col Benfica…”
“Stiamo iniziando ad assomigliare a una squadra, dovevamo dare continuità al successo di Torino e i ragazzi sono stati bravi contro un avversario che ci ha messo in difficoltà – il commento soddisfatto di Allegri -. Stiamo migliorando e lo dimostra il ritmo tenuto nel secondo tempo, è un bel segnale a livello fisico. In questa settimana abbiamo lavorato bene, ora pensiamo al Benfica per provare a ribaltare il risultato: non siamo ancora fuori dalla Champions, bisogna essere fiduciosi”.
È chiaro che questa vittoria non basta per rientrare nelle zone nobili della classifica, quantomeno però regala ad Allegri un’altra boccata d’ossigeno per preparare al meglio la sfida di Lisbona, ma anche per guardare le concorrenti con maggior interesse.
Milan-Monza (ore 18, Dazn)
Si parte da San Siro e dalla sfida-amarcord per eccellenza della Serie A. Milan-Monza, infatti, è soprattutto il ritorno di Berlusconi e Galliani da avversari dopo 30 anni alla guida del club. I ricordi però, per quanto indelebili, dovranno lasciare spazio al presente e dunque a una partita che può sembrava scontata, ma che così non è. I brianzoli hanno vinto tre delle ultime quattro di campionato, inoltre sono reduci dal clamoroso successo di Udine in Coppa Italia, dunque scenderanno in campo tranquilli e privi di qualsiasi pressione di classifica, solo con la voglia di godersi la prima volta in Serie A alla Scala del calcio.
Il Milan invece deve vincere per forza, anche perché martedì c’è la trasferta di Zagabria e arrivarci con un passo falso non sarebbe affatto un bene. Pioli, inoltre, sa bene come questo mese gli dia una chance piuttosto ghiotta per prendersi la vetta del campionato, avendo un calendario migliore delle rivali: i buoni propositi della carta, però, vanno tradotti in punti, a cominciare da oggi.
Pioli: “Partita romantica, ma noi dobbiamo continuare a vincere”
“Sarà una gara particolare, con un aspetto romantico – ha confermato Pioli in conferenza stampa -. Berlusconi e Galliani hanno fatto la storia del Milan, noi però dobbiamo cercare di non pensarci troppo, perché dovremo affrontare al meglio una partita che ha delle insidie: veniamo da tre vittorie, bisogna continuare a spingere. Per ripetere la scorsa stagione dobbiamo fare tanti punti, ma questo a prescindere dal calendario delle avversarie, la corsa è su noi stessi”.
Milan-Monza, le formazioni: Leao e Giroud a riposo, tocca a Rebic e Origi
Al di là delle dichiarazioni di rito è evidente come la testa sia soprattutto a Zagabria, partita fondamentale per il proseguo in Champions League, ragion per cui il tecnico rossonero farà turnover un po’ in tutti i reparti, risparmiando persino pezzi da novanta come Leao, Giroud, Tonali e Kalulu. Il suo 4-2-3-1 vedrà Tatarusanu in porta (Maignan si è rifatto male e tornerà solo nel 2023), Dest, Kjaer, Tomori e Hernandez in difesa, Bennacer e Pobega a centrocampo, Messias, Diaz e Rebic sulla trequarti, Origi in attacco.
Palladino, sin qui autore di un lavoro eccellente, tenterà l’impresa con il solito 3-4-2-1, dunque Di Gregorio tra i pali, Marlon, Pablo Marì e Caldirola nel reparto arretrato, Ciurria, Barberis, Sensi e Carlos Augusto in mediana, Pessina e Caprari alle spalle dell’unica punta Gytkjaer.
Fiorentina-Inter (ore 20.45, Dazn, Sky e Now Tv)
L’altra grande sfida di giornata è quella del Franchi, dove l’Inter di Inzaghi andrà a caccia della terza vittoria consecutiva in campionato. Di fronte però ci sarà una Fiorentina affamata di punti, ragion per cui sarà necessario mantenere alta l’attenzione, a prescindere dalla partita col Viktoria Plzen di mercoledì, che potrebbe dare il pass per gli ottavi con un turno d’anticipo. Guardando lo stato di forma è evidente come siano i nerazzurri a partire favoriti, sia per la ritrovata solidità delle ultime partite che per le difficoltà dei violi, sin qui capaci di vincere solo due volte in dieci giornate, peraltro segnando la miseria di otto gol, dieci in meno dei rivali odierni. Insomma, la sensazione è che Inzaghi possa proseguire la sua corsa, a patto però di non incappare negli scivoloni già visti con Lazio, Milan, Udinese e Roma.
Inzaghi: “Lukaku non ci sarà, ma confido di riaverlo col Viktoria Plzen”
“Giocheremo su un campo difficile per tutti, ma questa settimana senza impegni ci ha permesso di allenarci bene, dunque andiamo a Firenze fiduciosi – ha spiegato il tecnico nerazzurro -. I risultati portano fiducia e autostima, da qui alla sosta per il Mondiale ci aspettano impegni molto importanti, saremo sotto pressione ogni tre giorni ma sapremo pensare partita per partita come abbiamo fatto negli ultimi tempi. Lukaku? Al Franchi non sarà con noi perché deve migliorare la condizione, si allena col gruppo da un paio di giorni ed è chiaro che deve crescere. Però è molto motivato, cercheremo di averlo per la Champions e, vedendolo lavorare, sono molto fiducioso”.
Fiorentina-Inter, le formazioni: tocca ancora a Dzeko e Lautaro
L’assenza del belga impedisce a Inzaghi di poter ruotare gli uomini in attacco, anche perché Correa non dà particolari garanzie. Gli unici cambi rispetto alla formazione tipo dovrebbero essere Acerbi e Darmian al posto di Bastoni e Dumfries, per il resto però vedremo il 3-5-2 dei “titolarissimi” con Onana in porta, Skriniar, De Vrij e, appunto, Acerbi in difesa, Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco a centrocampo, Dzeko e Lautaro in attacco.
Italiano, a secco di vittorie in campionato dal 18 settembre (2-0 sul Verona), risponderà con un 4-3-3 con Terracciano tra i pali, Dodò, Milenkovic, Martinez Quarta e Biraghi nel reparto arretrato, Bonaventura, Amrabat e Mandragora in mediana, Nico Gonzalez, Cabral e Kouamé nel tridente offensivo.