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Milan liquida la Lazio, Inter cerca conferme

Il Milan c’è! Nella partita “delle aspiranti grandi” sono i rossoneri a rispondere presente: il 2-0 sulla Lazio, oltre a un terzo posto in classifica (in attesa, ovviamente, di tutte le altre), vale un bel salto di qualità per tutto il lavoro di Montella.

Dopo quella di Genova arriva un’altra vittoria, per giunta senza subire gol, a conferma dei progressi di un gruppo che sembra aver ritrovato umiltà e motivazioni. Bocciata invece la Lazio di Simone Inzaghi, peraltro sul banco degli imputati per alcune scelte di formazione discutibili.

Il tecnico biancoceleste infatti s’è presentato a San Siro senza Felipe Anderson e Keita e quando, a inizio ripresa, ha deciso di buttarli nella mischia era ormai troppo tardi.

Il Milan, schierato da Montella con il solito 4-3-3, ha ringraziato e ha potuto così giocare la gara che voleva. Certo, per sbloccare l’empasse c’è voluto un regalone laziale: al 37’ Parolo ha perso un pallone sanguinosissimo che Kucka ha catapultato sui piedi di Bacca, al solito spietato davanti al portiere.

L’1-0 ha dato entusiasmo ai rossoneri che avrebbero potuto raddoppiare diverse volte, sia a fine primo tempo con Bonaventura (due volte) che a inizio secondo con Niang (clamoroso il suo errore a porta vuota!). Il francese, poco lucido sotto rete ma preziosissimo con il suo instancabile lavoro, si è però riscattato al 74’ trasformando il rigore provocato da un braccio di Radu e gentilmente concessogli da Bacca.

Il 2-0 ha messo il punto esclamativo su una vittoria preziosissima, che proietta il Milan nella parte alta della classifica: è ancora presto per sognare ma la squadra ha finalmente trovato una sua fisionomia ben precisa.

“Lo spirito sta crescendo da parte di tutti – ha confermato Montella. – Ci manca ancora quella leggerezza per giocare un calcio allegro e spumeggiante, specialmente a San Siro, ma possiamo arrivarci. I nostri competitor sono Inter, Fiorentina, Lazio e Sassuolo, ce la giocheremo con loro per un posto in Europa”.

A proposito dei nerazzurri: questa sera toccherà a loro confermare gli ultimi progressi in quel di Empoli. Per dare un senso alla splendida vittoria sulla Juve, infatti, sarà necessario fare altrettanto anche al Castellani, altrimenti le critiche su squadra e allenatore riemergeranno prepotentemente.

“È una partita importante e delicata – ha ammesso Frank De Boer. – Voglio vedere lo stesso atteggiamento che ho ammirato contro la Juve, sarà fondamentale mantenere la stessa attitudine. I campionati si vincono facendo punti con le medio-piccole, lo ripeto: solo dopo il match di Empoli saprò a che punto siamo a livello di crescita”.

Non si nasconde l’olandese, d’altronde, dopo tante critiche, anche per lui potrebbe essere arrivato il momento della svolta. Domenica, per la prima volta, si è vista un’Inter a sua immagine e somiglianza, questa sera però capiremo se si è trattato di un’eccezione o se davvero il suo lavoro comincia a dare dei frutti.

Al Castellani si vedrà anche Gabigol, alla prima convocazione in maglia nerazzurra: il brasiliano partirà dalla panchina ma potrà rappresentare un’ulteriore freccia nell’arco di De Boer. Rispetto a domenica ci saranno alcune modifiche, dettate anzitutto dall’assenza di Banega (squalificato).

Il 4-2-3-1 dell’Inter vedrà Handanovic in porta, Nagatomo, Miranda, Murillo e Santon in difesa, Medel e Kondogbia a centrocampo, Candreva, Joao Mario e Perisic sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Icardi. Ancora tribuna per Brozovic: in attesa delle scuse il croato è ai margini del gruppo.

Martusciello, rinfrancato dal buon pareggio col Torino, tenterà il colpaccio affidandosi al suo 4-3-1-2 con Skorupski tra i pali, Laurini, Bellusci, Barba e Pasqual nel reparto arretrato, Tello, Dioussé e Croce in mediana, Saponara sulla trequarti alle spalle della coppia d’attacco Maccarone-Pucciarelli.

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