X

Milan-Lazio infiamma la domenica, ma occhio a Inter e Roma

AC Milan

Napoli chiama, Milano e Roma sapranno rispondere? Archiviati gli anticipi del sabato è tempo di concentrarsi sulle gare della domenica, con un occhio particolare su quella tra il Milan di Pioli e la Lazio di Sarri (ore 18), senza però sottovalutare Sampdoria-Inter (12.30) e Roma-Sassuolo (20.45). I riflettori si spostano così dal Maradona a San Siro, dove andrà in scena una partita che, sulla carta, promette gol e spettacolo. Di fronte ci saranno due delle squadre più convincenti di quest’inizio di stagione, votate a una fase offensiva decisamente frizzante, come dimostrano i 9 gol segnati dai biancocelesti e i 5 dai rossoneri. Per entrambe si tratta dunque di un esame molto indicativo e il discorso, in particolare per Pioli, si può allargare all’intera settimana, alla luce di un calendario che comprende anche le trasferte di Liverpool e Torino. Milan al varco insomma e in questo senso i rientri di Ibrahimovic e Kessié, oltre che la guarigione dal Covid di Giroud (stasera però non ci sarà), possono dare una bella mano.

“Stanno bene, sono a disposizione – ha confermato il tecnico -. Zlatan non ha i 90 minuti nelle gambe ma giocherà uno spezzone di gara per ritrovare condizione. Vorrei che Franck firmasse il rinnovo, ma il suo impegno non è in discussione. Sulla carta sarà una partita spettacolare, entrambe creano occasioni e vogliono tenere il pallino del gioco: mi aspetto molte emozioni”. Non sappiamo cosa ne pensi Sarri (ieri assente in sala stampa, al suo posto il neo acquisto Zaccagni), ma è probabile che sia d’accordo: Milan e Lazio, del resto, non sono certo pensate per difendersi. Pioli dovrà comunque far rifiatare qualcuno, anche in previsione della sfida di Liverpool, dunque si affiderà a un 4-2-3-1 con Maignan in porta, Calabria, Tomori, Romagnoli e Hernandez in difesa, Tonali e Kessié a centrocampo, Florenzi, Diaz e Leao alle spalle dell’unica punta Rebic, con Ibrahimovic pronto a subentrare dalla panchina. 4-3-3 tipo invece per Sarri, che risponderà con Reina tra i pali, Marusic, Luiz Felipe, Acerbi e Hysaj nel reparto arretrato, Milinkovic-Savic, Leiva e Luis Alberto in mediana, Pedro, Immobile e Felipe Anderson in attacco.

A inaugurare la domenica sarà però l’Inter di Inzaghi, attesa dall’insidiosa trasferta di Marassi contro la Samp di D’Aversa. I nerazzurri sono chiamati dunque a confermarsi dopo l’ottima partenza iniziale, che ha dissipato il pessimismo derivato dalle cessioni di Lukaku e Hakimi: la settimana che arriva (mercoledì c’è il Real Madrid) può cancellarlo del tutto, oppure ridargli forma. “Dobbiamo essere focalizzati su questa partita e non pensare all’esordio in Champions League col Real Madrid, è questo il principale errore da non commettere – ha ammonito Inzaghi -. I sudamericani? Non li ho ancora visti, deciderò dopo una sgambata. Abbiamo avuto un problema con Bastoni, che ha sentito un fastidio in allenamento e sicuramente non ci sarà”. Qualche guaio, insomma, ce l’ha anche il tecnico nerazzurro, costretto a far rifiatare gli argentini Lautaro e Correa (comunque convocati) e a sostituire il difensore sopraccitato. Il 3-5-2 tipo dunque dovrà andare in soffitta in virtù del 3-5-1-1 già visto contro il Genoa: Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Dimarco in difesa, Darmian, Barella, Brozovic, Calhanoglu e Perisic a centrocampo, Sensi a supporto dell’unica punta Dzeko.

D’Aversa dal canto suo spera che il mercato gli abbia risolto il problema del gol, alla luce di un attacco ancora fermo a quota zero dopo due partite. Non a caso cambierà sistema di gioco, affidandosi a un 4-4-2 con Audero tra i pali, Bereszynski, Yoshida, Colley e Augello nel reparto arretrato, Candreva, Adrien Silva, Thorsby e Damsgaard in mediana, Caputo e Quagliarella in attacco. In serata invece sarà la volta della Roma, impegnata all’Olimpico contro il Sassuolo. Bel test per José Mourinho nel giorno delle mille panchine in carriera, traguardo prestigio che lo Special One vuole festeggiare con una vittoria, anche e soprattutto per proseguire l’ottimo inizio di stagione. “So che tipo di allenatore sono, conosco la mia esperienza – ha spiegato il portoghese -. Probabilmente un altro farebbe scelte diverse, cercherebbe la via più facile per il successo, io invece cerco di creare qualcosa di speciale, di sostenibile non solo per ora, ma anche per il futuro. Questo è il nostro progetto, ma c’è una cosa a cui non posso sottrarmi: la mia natura competitiva. Non posso scappare dal mio DNA”.

Insomma, la Roma vuole diventare grande in fretta e per farlo ha bisogno di vincere. Per questo Mou si affiderà al miglior 4-2-3-1 possibile, lanciando dal primo minuto anche quei giocatori un po’ acciaccati dalle Nazionali, dunque Rui Patricio in porta, Karsdorp, Mancini, Ibanez e Calafiori in difesa, Veretout e Cristante a centrocampo, Zaniolo, Pellegrini e Mkhitaryan sulla trequarti, Abraham in attacco. Stesso sistema di gioco anche per Dionisi, che risponderà con Consigli tra i pali, Toljan, Chiriches, Ferrari e Rogerio nel reparto arretrato, Maxime Lopez e Frattesi in mediana, Berardi, Djuricic e Boga alle spalle dell’unica punta Raspadori, preferito a Scamacca.

Related Post
Categories: Sport