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Milan-Lazio e Napoli-Juve: la Serie A è già da cardiopalma

SSC Napoli

Ripartenza col botto. Il campionato di Serie A torna dopo la sosta per le Nazionali e lo fa con una terza giornata scoppiettante, che vivrà i primi scontri diretti della stagione con Napoli-Juventus e Milan-Lazio, ma anche sfide insidiose come Sampdoria-Inter, Atalanta-Fiorentina e Roma-Sassuolo. È il match del Maradona a finire in copertina per primo, se non altro per motivi di calendario: oggi alle 18, infatti, sarà già tempo di vivere la super sfida tra gli azzurri di Spalletti e i bianconeri di Allegri. Parlare di partita decisiva a inizio settembre è oggettivamente impossibile, ma è chiaro che la Signora, alla luce dell’unico punto raccolto nelle prime due giornate con Udinese ed Empoli, non può sbagliare, altrimenti rischierebbe di ritrovarsi a meno 8 dalla vetta. Il tempo per recuperare ci sarebbe, però le cose comincerebbero a complicarsi parecchio, anche e soprattutto a livello ambientale, visto che il popolo bianconero è già in fermento dopo il mercato estivo e i risultati sopraccitati.

Allegri sa di non potersi permettere passi falsi, ma anche di essere di fronte a una missione molto complicata e non solo per il valore del Napoli: a rendergli le cose ancora più difficili, infatti, ci si è messo il calendario internazionale, che lo costringerà a rinunciare a tutti i sudamericani della rosa, oltre agli infortunati Chiesa e Ramsey. “Abbiamo molte defezioni, è vero, ho deciso di lasciare i sudamericani a casa, rientreranno tutti all’ultimo momento – ha confermato il tecnico -. Cuadrado era l’unico che poteva venire ma ha avuto un attacco di gastroenterite ed è rimasto in Colombia per accertamenti. Ma nessun alibi, non usiamo la parola emergenza, avremo sicuramente la formazione ideale per affrontare il Napoli e tirare fuori tutto quello che abbiamo”. Situazione difficile, che induce la critica a considerare gli azzurri come favoriti, per quanto anche loro abbiano alcune assenze pesanti.

“Non mi presto a questo giochino – ha ribattuto Spalletti -. Il fatto che la Juventus non abbia ancora vinto una partita per noi è uno svantaggio: il Genoa contro di noi, per esempio, ha fatto sicuramente una gara differente rispetto a quella di Milano con l’Inter. Si dice sempre che le sconfitte creano presupposti di crescita, mentre le vittorie viziano un po’. Bisogna tenere l’asticella sulla via di mezzo corretta, che dia stimoli e che non sfoci in presunzione”. L’approccio dei due allenatori conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, il momento completamente diverso delle due squadre. Per un Allegri che cerca di infondere fiducia e autostima, infatti, c’è uno Spalletti che predica attenzione e umiltà, per un perfetto esempio di come le partite, spesso e volentieri, inizino già in conferenza stampa. Ora però la palla passerà al campo, dove vedremo due squadre lontane dalle formazioni tipo, eppure ugualmente competitive e pronte a darsi battaglia.

Allegri rimanderà la tentazione del 3-5-2 a giorni migliori, tanto più che senza Cuadrado, Danilo e Alex Sandro non si può fare, affidandosi invece a un 4-3-3 con Szczesny in porta, De Sciglio, Bonucci, Chiellini e Pellegrini in difesa, McKennie, Locatelli e Rabiot a centrocampo, Bernardeschi, Morata e Kulusevski in attacco. Problemi anche per Spalletti, che dovrà rinunciare a Meret e Lobotka, oltre che fare i conti con uno Zielinski ancora acciaccato e pronto al massimo per la panchina. Il tecnico tornerà così al 4-2-3-1 di “gattusiana” memoria con Ospina tra i pali, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Mario Rui nel reparto arretrato, Fabian Ruiz e il neo acquisto Anguissa in mediana, Politano, Elmas e Insigne alle spalle dell’unica punta Osimhen, di nuovo a disposizione dopo la riduzione della squalifica ad opera del giudice sportivo. In serata invece sarà la volta di Atalanta-Fiorentina (ore 20.45), sfida molto interessante tra la macchina ultra collaudata di Gasperini e quella appena uscita dal concessionario di Italiano.

I nerazzurri, nelle prime due giornate, non hanno incantato, inducendo qualcuno a pensare che il giocattolo, forse, non sia più efficace come prima, i viola invece hanno fatto un’ottima impressione, pur avendo raccolto un punto in meno dei rivali. “Giovedì è stato il primo giorno per tanti giocatori di rientro dalle Nazionali, tutte le squadre sono state penalizzate, chi più, chi meno – ha sospirato Gasperini -. Però, superata questa questione, concentriamoci sulla Fiorentina: adesso si entra, finalmente, nella stagione”. Il tecnico dovrà fare i conti con la pesantissima defezione di Muriel, ai box per almeno un mese, oltre che con la squalifica di De Roon e gli acciacchi dei soliti sudamericani. Il suo 3-4-1-2 vedrà Sportiello in porta, Toloi, Palomino e Djimsiti in difesa, Maehle, Freuler, Pasalic e Gosens a centrocampo, Pessina alle spalle della coppia offensiva formata da Zapata e Malinovskyi. Italiano tenterà il colpaccio affidandosi a un 4-3-3 con Dragowski tra i pali, Venuti, Milenkovic, Igor e Biraghi nel reparto arretrato, Bonaventura, Torreira e Castrovilli in mediana, Callejon, Vlahovic e Sottil in attacco.

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