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Milan-Juve: scintille stasera a San Siro dopo le vittorie in trasferta di Inter, Napoli e Lazio

Vincendo a Torino l’Inter scavalca momentaneamente il Milan in classifica ma i rossoneri cercheranno di riprendersi il primato stasera, Juve permettendo – La vittoria di Verona rilancia il Napoli e la Lazio fa il colpaccio contro il Sassuolo

Milan-Juve: scintille stasera a San Siro dopo le vittorie in trasferta di Inter, Napoli e Lazio

San Siro prepara i fuochi d’artificio. Milan-Juventus è il big match della domenica, ancor più importante dopo le vittorie di Inter e Napoli negli anticipi di ieri. Con il successo di Torino, infatti, i nerazzurri sono tornati in vetta alla classifica, il che aggiunge ulteriore pepe al big match di questa sera. Tre punti importanti anche per i campioni in carica, usciti da Verona con qualche certezza in più rispetto alla sosta, e per la Lazio di Sarri, al terzo urrà consecutivo dopo quelli con Celtic e Atalanta. Milano diventa così l’epicentro del campionato, ma occhio anche all’Olimpico, dove la Roma di Mourinho ha un solo risultato a disposizione.

Torino – Inter 0-3, Inzaghi: “Temevo i granata, i ragazzi sono stati molto bravi”

Vittoria pesantissima quella dell’Inter a Torino, non solo per i 3 punti (comunque fondamentali nel weekend di Milan-Juve), ma anche e soprattutto per le modalità con cui è arrivata. I nerazzurri, infatti, non hanno certo brillato, anzi si può dire che fino al gol di Thuram (59’) avessero offerto una delle peggiori prestazioni stagionali. Poi però, come spesso succede alle grandi squadre, è arrivato l’episodio giusto, favorito anche dai cambi di Inzaghi: Dumfries, appena entrato al posto di Darmian, ha servito una palla perfetta al francese e l’Inter si è ritrovata avanti al primo tiro in porta della sua partita. Il Toro, sin lì ordinato e insidioso (Sommer aveva sventato due pericoli su Seck e Pellegri), non ha più avuto la forza di reagire, finendo per accusare il colpo e restando sdraiato sul tappeto: il ko però è arrivato poco dopo con Lautaro Martinez (67’), rapace nel girare sotto misura una sponda di Acerbi e chiudere i giochi, prima che Calhanoglu firmasse lo 0-3 finale con un rigore in pieno recupero (95’). Vittoria senza paillettes, insomma, ma maledettamente importante per classifica e morale. “I ragazzi sono stati molto bravi, incontrare il Torino dopo la sosta con un allenamento e mezzo non era semplice – il commento di Inzaghi -. Temevo molto questa gara, complimenti ai ragazzi per un successo importante per il nostro percorso. Sappiamo che le partite si giocano ormai in due fasi, dobbiamo sfruttare i cinque cambi, sono contento di tutti quelli che sono entrati. Ora potremo guardare Milan-Juve con maggiore serenità, dopodiché tra 72 ore saremo già in campo contro il Salisburgo, squadra che ha vinto a Lisbona col Benfica. Dovremo preparare questa gara nel migliore dei modi per un andata-ritorno importantissimo per la nostra qualificazione”.

Verona – Napoli 1-3, Garcia: “Vittoria importante e avremmo potuto fare ancora di più”

Sabato di sorrisi anche per il Napoli, tornato alla vittoria sul campo del Verona. Al Bentegodi si è rivista la voglia di 3 punti che sembrava essersi smarrita, ma soprattutto un grande Kvaratskhelia, decisivo con una doppietta (43’ e 55’) e apparso in ottima condizione, al pari di un Politano decisivo con un gol (27’) e un assist. L’Hellas continua così la sua pericolosa fase involutiva, fatta di cinque sconfitte e solo due pareggi nelle ultime sette uscite: il buon inizio (due occasioni sullo 0-0 salvate da Meret) e la rete di Lazovic (60’) non sono bastati a fermare il Napoli, salito nella città di Romeo e Giulietta (anche se il pre-partita è stato tutt’altro che romantico, visti gli scontri tra ultras che hanno portato 36 Daspo) per scacciare la crisi e rimettersi a marciare nel verso giusto, magari sperando in un pareggio tra Milan e Juventus che gli permetterebbe di accorciare un po’ le distanze. “Abbiamo fatto il nostro, era importante vincere – le parole di Garcia -. Sul tre a zero normalmente sarebbe una partita finita, poi abbiamo preso un gol sfortunato che ha riacceso il Verona. Potevamo segnare di più, ma comunque il tridente ha fatto molto bene. Menzione speciale a Meret che ha fatto una grande partita. Avremmo dovuto congelare la gara senza prendere gol, ma ovviamente un allenatore non è mai contento. Vincevamo di tre gol e abbiamo lasciato troppi tiri al Verona dopo un’ora in cui ha fatto poco, ma ci sta. Qualcuno ha iniziato a pensare all’Union Berlin, non si fa e dovremo lavorarci, ma può accadere”.

Sassuolo – Lazio 0-2, Felipe Anderson e Luis Alberto trascinano i biancocelesti

Comincia a fare sul serio anche la Lazio, tornata da Reggio Emilia con un successo utile e convincente. Utile, perché ridà un senso alla classifica biancoceleste, convincente, alla luce di una prestazione in linea con quelle dello scorso anno e non con le versioni sbiadite di agosto/settembre. Tante le indicazioni positive uscite dal match col Sassuolo, a cominciare dal ritrovato apporto di Felipe Anderson (suo il gol spacca-equilibrio al minuto 28) e Luis Alberto (rete dello 0-2 al 35’), passando per la conferma di Castellanos (Sarri ha finalmente trovato un vice-Immobile di tutto rispetto), fino a una solidità difensiva indispensabile per puntare in alto. Il risultato finale sta persino stretto considerando le tantissime occasioni avute (traversa di Romagnoli e pali di Cataldi e Zaccagni) ed è un bel viatico per la trasferta di Rotterdam di mercoledì, quasi decisiva in chiave qualificazione agli ottavi. “Siamo molto contenti della prestazione, soprattutto del primo tempo – l’analisi di Martusciello, in panchina al posto dello squalificato Sarri -. Abbiamo indirizzato il risultato contro una squadra che in casa mette in difficoltà tutti. Per non subire gol serve la disponibilità di tutti a partire dagli attaccanti, quando c’è con la nostra qualità offensiva le cose diventano più semplici. Senza diventiamo vulnerabili, ma da una ventina di giorni siamo tornati in carreggiata. Cosa mi ha detto Sarri? Ha visto la partita dalla tribuna ed era entusiasta della prestazione”.

Milan – Juventus (ore 20.45, Dazn)

San Siro diventa così l’epicentro della domenica, con una sfida che torna ad avere risvolti d’alta classifica dopo molti anni. L’ultima volta che Milan e Juventus si sono affrontate con prospettive Scudetto risale al 25 febbraio 2012, giorno del celeberrimo “gol fantasma” di Muntari. Da quella stagione, terminata con il primo tricolore dell’era Conte, rossoneri e bianconeri si sono affrontati solo per i 3 punti, o al massimo per un posto in Champions. Questa volta, pur essendo solo a inizio campionato, c’è la sensazione che le due squadre possano contendersi qualcosa di più importante, seppur assieme a Inter e Napoli. Le uniche pecche di questo Milan-Juve numero 240 della storia (209 in Serie A) sono gli infortuni, che costringeranno Pioli e Allegri a rivedere i loro piani, oltre che i tantissimi spettatori (75 mila a San Siro, milioni davanti alla tv) a rinunciare ad alcuni giocatori molto importanti. Conseguenze di un calendario folle, peraltro solo all’inizio di un tour de force clamoroso, che nel caso del Milan esploderà già questa settimana: dopo la Signora, infatti, i rossoneri affronteranno Psg e Napoli, entrambe in trasferta. Logico dunque vogliano partire bene già da oggi, ma anche i bianconeri hanno la stessa idea, rafforzata dal non avere impegni infrasettimanali che possano togliere energie psicofisiche.

Pioli: “Vincere ci darebbe consapevolezza e fiducia. Tonali? Uno shock, gli sarò vicino”

“Vincere non sarebbe importante perché manderemmo la Juve a -7, ma per il nostro cammino, la nostra fiducia e la nostra consapevolezza – ha sottolineato Pioli in conferenza stampa -. È una grande partita, in questo momento la lotta scudetto si riferisce a 4 squadre, ma siamo solo alla nona giornata”. Il tecnico si è poi soffermato sulla vicenda scommesse, in particolare su Tonali, suo alfiere per tre anni e grande protagonista dello Scudetto. “Siamo rimasti sorpresi e scioccati da questa situazione – ha proseguito Pioli -. Il nostro pensiero va a Sandro, non lo voglio giudicare per quanto successo ma per come reagirà a questa situazione, per come vorrà riscattarsi e magari se diventerà un esempio per il futuro. Se gli volevo bene 10 in questo momento gliene voglio 100. Se posso essere d’aiuto sarò al suo fianco”.

Allegri: “Milan favorito assieme a Napoli e Inter. Fagioli? Va sostenuto”

“La curiosità sta nel vedere che tipo di gara faremo contro una delle tre favorite per la vittoria del campionato e in uno stadio così importante – ha spiegato Allegri -. Il Milan è la favorita insieme a Napoli e Inter, noi dobbiamo fare più punti possibile per essere nelle prime quattro a maggio: godiamoci la sfida e vediamo cosa saremo in grado di fare”. Anche qui, proprio come a Milanello, c’è stato modo di virare sul caso scommesse, tanto più che Fagioli ne è stato uno dei principali protagonisti. “Il club si è pronunciato e io sono allineato a quello che è stato detto, per Nicolò comincia un percorso che lo porterà di nuovo in campo a fine maggio. Noi lo aspettiamo, dovrà sfruttare questi mesi per allenarsi in campo e fuori per continuare la sua carriera. Va sostenuto”.

Milan – Juventus, le formazioni: Pioli con Mirante in porta, Allegri con Chiesa in panchina

Le assenze, come dicevamo in precedenza, condizionano non poco questa sfida, visto che sia Milan che Juventus dovranno rinunciare a giocatori molto importanti. I rossoneri saranno privi di Maignan, Sportiello, Theo Hernandez, Loftus-Cheek e Chukwueze, mentre i bianconeri dovranno rinunciare a Danilo (oltre agli squalificati Pogba e Fagioli) e fare i conti con un Chiesa a mezzo servizio: l’attaccante ha recuperato per la panchina, dunque vivrà il big match (almeno all’inizio) da spettatore. Pioli punterà così su un 4-3-3 con Mirante in porta (l’ultima gara da titolare in Serie A risale a Torino-Roma del 18 aprile 2021), Calabria, Thiaw, Tomori e Florenzi in difesa, Musah, Adli e Reijnders a centrocampo, Pulisic, Giroud e Leao in attacco. Allegri risponderà con un 3-5-2 con Szczesny tra i pali, Gatti, Bremer e Rugani nel reparto arretrato, Weah, McKennie, Locatelli, Rabiot e Kostic in mediana, Milik e Vlahovic coppia offensiva.

Roma – Monza (ore 12.30, Dazn e Sky)

Ad aprire la domenica di Serie A sarà però la Roma di Mourinho, impegnata all’Olimpico contro il Monza. Partita da vincere a tutti i costi per i giallorossi, ma tutt’altro che scontata: i brianzoli di Palladino, infatti, hanno già dimostrato più volte di saper creare problemi alle grandi. Allo Special One poi mancherà un certo Dybala e sappiamo bene quanto possa incidere sulle fortune della squadra, anche se al momento il leader tecnico sembra essere Lukaku, in gol anche durante la sosta con il Belgio. La (lunga) vigilia è stata agitata da ambo le parti: la Roma si è sentita tirare in ballo sul discorso scommesse con El Shaarawy e Zalewski, anche se la Procura di Torino ha smentito Corona, il Monza si è visto squalificare il Papu Gomez per due anni (ora ci sarà l’appello) per una storia di doping risalente ai tempi del Siviglia. Ora però la testa dovrà essere focalizzata solo sui tre punti, assolutamente fondamentali se si vuole risalire la classifica e puntare le zone europee.

Mourinho: “Gara difficile. Il caso scommesse? Mi fido di El Shaarawy e Zalewski”

“Il Monza sta attraversando un ottimo momento di forma? Ma anche noi stiamo bene – il pensiero di Mourinho -. Il Monza ha fatto un buon campionato lo scorso anno, ha preso dei giocatori bravi, è un’ottima squadra e sarà una gara difficile. Il caso scommesse? Ho parlato con i miei, con Zalewski abbiamo riso un po’ perché sono stato il primo a parlare con lui e non sapeva nemmeno cosa fosse uscito, poi ho parlato di nuovo qui con lui ed El Shaarawy. Sono tranquillo, hanno sufficiente rapporto con me per dirmi la verità anche se poteva essere brutta, mi fido di loro. La Roma, che di solito non fa comunicati ufficiali, lo ha fatto e se lo ha fatto è perché siamo tutti sereni”.

Roma – Monza, le formazioni: Mourinho si affida a Belotti-Lukaku, si rivede Llorente

Il tecnico portoghese avrà diverse defezioni, a cominciare da Dybala: l’argentino prosegue il suo percorso di recupero e potrebbe rientrare domenica prossima contro l’Inter, proprio come Smalling, Pellegrini e Renato Sanches. La buona notizia è il rientro di Llorente, anche se la difesa giallorossa ricalcherà quella delle ultime uscite con Mancini, Cristante e Ndicka, ovviamente a protezione della porta di Rui Patricio, con Karsdorp, Bove, Paredes, Aouar e Spinazzola a centrocampo e la coppia Belotti-Lukaku in attacco. Consueto 3-4-2-1 per il Monza, che dopo aver ricevuto la mazzata sul Papu Gomez, tenterà il colpaccio con Di Gregorio tra i pali, D’Ambrosio, Pablo Marì e Caldirola nel reparto arretrato, Ciurria, Pessina, Gagliardini e Kyriakopoulos in mediana, Dani Mota e Colpani alle spalle dell’unica punta Colombo.

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