Europa League e salvezza. Sono questi gli ultimi due obiettivi ancora da assegnare, in quella che sarà l’ultima domenica del campionato di Serie A, spareggio permettendo. Già, perché Verona e Spezia potrebbero non riuscire a risolvere la contesa nei 90 minuti odierni, il che prolungherebbe la lotta di una settimana: a questo, eventualmente, si penserà però solo tra qualche ora, perché prima ci sono due partite con Milan e Roma tutte da giocare, con quella dell’Olimpico decisiva anche in chiave Europa League, così come Udinese-Juventus e Atalanta-Monza. Nessun risvolto di classifica invece per gli anticipi di ieri, che hanno visto Lazio e Inter battere Empoli (0-2, gol di Romagnoli e Luis Alberto) e Torino (0-1, rete di Brozovic), cristallizzando così il secondo posto di Sarri e il terzo di Inzaghi.
Torino – Inter 0-1, Inzaghi pensa già al City: “Lo affronteremo con fiducia e speranza”
Nel frattempo l’Inter ha vinto ancora, concludendo così al meglio il suo campionato. Nemmeno un Torino affamato di punti per un ottavo posto che, in caso di squalifica della Juve, sarebbe valso l’Europa è riuscito a fermarla, ribadendo il grande stato di forma della squadra di Inzaghi, prontissima per la finalissima di Istanbul. Tra una settimana, contro un City capace di vincere anche la Fa Cup nel derby con lo United (2-1, doppietta di Gundogan), sarà evidentemente un’altra storia, intanto però è arrivato il quarto successo consecutivo tra campionato e Coppa Italia, l’undicesimo nelle ultime dodici partite considerando tutte le competizioni. Decisivo un sinistro dal limite di Brozovic (37’, con la complicità di Milinkovic-Savic), così come le parate di Handanovic su Karamoh e Cordaz (entrato successivamente) su Sanabria, ma è lo spirito a lasciare fiduciosi, a prescindere dal risultato. “Volevo vincere e consolidare la posizione in classifica perché lo dobbiamo alla società e ai tifosi – ha esultato Inzaghi -. Nelle ultime 9 abbiamo perso solo a Napoli, volevamo fare una partita seria e comunque al Torino, è una squadra che ti mette in difficoltà. Onore al gruppo che ha tenuto alta la concentrazione quando si parlava solo di Istanbul, le ultime 5 di campionato erano dure ma i ragazzi sono stati bravi. Ora manca la partita più importante e andiamo a giocarcela con fiducia e speranza, bisognerà essere bravi a soffrire insieme, giocare a calcio e togliergli il possesso, sempre attaccando con equilibrio”.
Milan – Verona (ore 21, DAZN)
Dopo gli “antipasti” di ieri è tempo di fare sul serio, con partite decisive anzitutto in chiave salvezza. L’ultimo posto per restare in Serie A, infatti, si giocherà tra Milano e Roma, con Verona e Spezia chiamate a fare un punto in più dell’avversaria, o quantomeno a restare appaiate come adesso: in quel caso sarebbe spareggio in campo neutro, proprio come una volta. Prima però ci sono ancora 90’ ed entrambe dovranno affrontare due trasferte complicatissime, contro due squadre decise a chiudere al meglio, seppur per motivi differenti. Partiamo da San Siro e da un Milan voglioso di vincere per salutare il proprio pubblico, a prescindere dal successo dell’Inter di ieri che rende impossibile la conquista del terzo posto, oltre che per omaggiare Ibrahimovic, arrivato all’ultima della carriera in rossonero (prevista una cerimonia al termine della gara).
Pioli: “Per me è una stagione da 7. Il rinnovo di Leao? Complimenti ai nostri dirigenti”
“Dobbiamo vincere perché siamo il Milan, giochiamo a San Siro e potremmo essere la squadra che ha fatto più punti dopo il Napoli in casa, quindi bisogna provare a prendere i 3 punti e a giocare bene – il pensiero di Pioli in conferenza stampa -. Abbiamo fatto una grande Champions e un campionato sufficiente, potevamo puntare ad arrivare secondi ma abbiamo lasciato per strada qualcosa durante il cammino. Questa stagione ci servirà per imparare e crescere, secondo me abbiamo meritato un 8 in Champions e un 6 in campionato, quindi una media da 7. Il rinnovo di Leao? Bisogna fare i complimenti ai dirigenti e al club, era una questione molto sentita all’interno del gruppo, ma sono stato sempre fiducioso perché conoscevo la volontà del club e del ragazzo. L’ultima di Ibra? Mi dispiace che non sia a disposizione, ci abbiamo provato ma non è in condizioni di scendere in campo. Del futuro abbiamo parlato in questi giorni, ma deciderà lui insieme al club, con grande onestà e motivazione”.
Milan – Verona, le formazioni: nessun turnover per Pioli, giocano i titolarissimi
La Champions già conquistata poteva dare il là a qualche esperimento, ma Pioli, anche per rispetto dei 70 mila di San Siro, non ha nessuna intenzione di farli. Questa sera scenderà in campo il Milan titolare, dunque 4-2-3-1 con Maignan in porta, Calabria, Thiaw, Tomori e Hernandez in difesa, Krunic e Tonali a centrocampo, Messias, Diaz (forse alla sua ultima in maglia rossonera) e Leao (fresco di rinnovo, si prevede un’ovazione) sulla trequarti, Giroud in attacco. Consueto 3-4-2-1 anche per Zaffaroni e Bocchetti, che risponderanno con Montipò tra i pali, Ceccherini, Hien e Cabal nel reparto arretrato, Faraoni, Sulemana, Abildgaard e Depaoli in mediana, Ngonge e Tameze alle spalle dell’unica punta Djuric.
Roma – Spezia (ore 21, DAZN)
L’altra sfida di cartello della serata è quella dell’Olimpico, dove si intrecceranno tantissime emozioni. Da una parte la voglia della Roma di tamponare, almeno in parte, la ferita di Budapest e conquistare un posto nella prossima Europa League, dall’altra il bisogno di punti dello Spezia, che si giocherà la permanenza in Serie A, seppur con un orecchio rivolto a San Siro. E poi c’è la questione Mourinho, squalificato (per qualcuno non a caso) e non presente allo stadio, ma ben presente nella testa di tutti i romanisti, aggrappati alla speranza di un incontro chiarificatore con Friedkin che porti alla tanto agognata fumata bianca. Prima però c’è una partita da vincere, anche perché chiudere la stagione al settimo posto (Juve permettendo, s’intende) sarebbe davvero triste, per giunta subito dopo la cocente delusione di Budapest.
Roma – Spezia, le formazioni: Mou (assente per squalifica) chiude con Dybala e Belotti
Le scelte di formazione, ovviamente, non potranno prescindere dalla stanchezza di mercoledì, con una battaglia di quasi 150 minuti (record assoluto della competizione) peraltro finita male. La Roma però ha necessità di vincere per conquistare un posto in Europa League, dunque stringerà i denti e scenderà in campo con un 3-4-2-1 con Rui Patricio in porta, Mancini, Smalling e Llorente in difesa, Celik, Bove, Cristante e Zalewski a centrocampo, Pellegrini e Dybala alle spalle dell’unica punta Belotti. Semplici risponderà con il canonico 3-5-2 con Zoet tra i pali, Wisniewski, Ampadu e Nikolaou nel reparto arretrato, Amian, Bourabia, Ekdal, Agudelo e Reca in mediana, Gyasi e Nzola in attacco.
Udinese – Juventus (ore 21, DAZN e Sky)
Gara importante anche alla Dacia Arena, dove la Juventus tenterà di chiudere una delle stagioni più tribolate della sua storia conquistando un posto in Europa League. Non dipende solo da lei (serve che una tra Atalanta e Roma non vince, oltre che battere l’Udinese), sia in campo che fuori: il rischio che l’Uefa decida di procedere a un’esclusione a prescindere dalla classifica esiste, ma i bianconeri non devono pensarci, quantomeno non stasera. Il patteggiamento di martedì dovrebbe aver rasserenato un po’ gli animi, permettendo alla squadra di concentrarsi soprattutto sul campo e salutare la stagione con una vittoria, ma la risposta l’avremo solo tra qualche ora, per poi vivere un’estate di grandi cambiamenti. Sullo sfondo c’è l’ombra di Giuntoli, pronto a diventare il nuovo ds del club, ma anche Massimiliano Allegri, la cui permanenza (ad oggi più che probabile) divide critica e tifosi.
Allegri: “Potevamo fare meglio, ma la prossima stagione sarà diversa”
“Alla fine di ogni stagione si fa il bilancio, sia che si vinca che non si alzi nessun trofeo, questo fa parte del lavoro – le parole di Allegri -. A parte l’ultimo pezzo di stagione, che è stata anomalo, nella prima potevamo fare sicuramente meglio, quando sono tornato sapevo che avrei avuto difficoltà a vincere, perché la Juve era in fase di ricostruzione. Diverso è avere l’ambizione di vincere sempre, ma su questo sono sempre stato molto chiaro, così come non è in dubbio il mio entusiasmo. Cosa rispondo a chi vorrebbe il mio esonero? Nella vita è impossibile mettere tutti d’accordo, l’unica è lavorare con serenità e professionalità, cercando di sbagliare il meno possibile. Abbiamo rabbia e voglia di ripartire, perché quando non vinci ti rimane questo, sennò diventi come tanti altri, per cui vincere e perdere è uguale: sono convinto che la prossima sarà un’ottima stagione”.
Udinese – Juventus, le formazioni: Vlahovic e Bremer non convocati, davanti spazio al tridente
Vlahovic e Bremer non ci saranno, ma se per il brasiliano si tratta solo di un piccolo infortunio, l’assenza del serbo finisce per fomentare ulteriormente le voci di mercato, che lo vogliono partente per un minimo di 70 milioni. È troppo presto per dire con certezza cosa succederà, di certo però Dusan non è incedibile, a maggior ragione senza i soldi della Champions League. A Udine vedremo così un 3-4-3 con Szczesny in porta, Danilo, Rugani e Alex Sandro in difesa, Cuadrado, Locatelli, Rabiot e Kostic a centrocampo, Di Maria (all’ultima in bianconero), Milik e Chiesa in attacco. Sistema di gioco simile anche per Sottil, che cercherà un’altra vittoria di prestigio tra le mura amiche (ha già battuto Roma, Inter e Milan) con un 3-5-1-1 con Silvestri tra i pali, Masina, Bijol e Becao nel reparto arretrato, Udogie, Ebosele, Pereyra, Walace e Lovric in mediana, Samardzic alle spalle dell’unica punta Beto.
Napoli – Sampdoria (ore 18.30, DAZN)
La giornata odierna sarà poi l’occasione per festeggiare nuovamente il Napoli campione d’Italia, in un match che non ha nulla da chiedere neanche per la Sampdoria già retrocessa (ma felice per il cambio di proprietà). Superfluo insomma concentrarsi sul campo, almeno per quanto concerne i 90’: dopo, invece, sarà grande show, con diversi cantanti a esibirsi (Gigi D’Alessio, Nino D’Angelo, Clementino, Stash, Lda, Geolier, Noa, Arisa ed Emma) e l’immancabile premiazione di squadra e allenatore. Il popolo napoletano, dentro (55 mila spettatori previsti) e fuori (maxi schermi sia in città che in 17 comuni della provincia) dal Maradona, potrà così omaggiare la squadra dello Scudetto, oltre che salutare alcuni protagonisti in odore di addio, certi (Spalletti) o probabili (Osimhen e Kim).
Spalletti saluta Napoli: “Vado via perché ho dato tutto, ma questa squadra ha un grande futuro”
“Ringrazio tutti quelli che ho incontrato in questi due anni indimenticabili, Napoli non va immaginata, Napoli va vissuta – il saluto emozionato di Spalletti, premiato dal comune con la cittadinanza onoraria -. Probabilmente sono sempre stato un po’ napoletano. I ragazzi fino all’ultimo hanno messo entusiasmo e qualità negli allenamenti, da queste cose si capisce perché questa squadra avrà un grande futuro. Lasciare ora è un autentico atto d’amore, ho speso tutto quello che avevo, non ho più le energie per essere all’altezza di ciò che si ama. L’abbraccio con De Laurentiis? Non c’è divisione, abbiamo lavorato benissimo tutti insieme”.