Linea piatta. Lo 0-0 tra Milan e Juventus fotografa alla perfezione ciò che si è visto a San Siro, peraltro su un campo brutto tanto quanto la partita. L’attesissimo big match della 23esima giornata non si è mai acceso, un po’ per le difficoltà palesate dalle due squadre, molto per la paura di perdere che ha decisamente preso il sopravvento sulla voglia di vincere.
Certo, in chiave scudetto si tratta di un passo falso molto pesante, ma forse Pioli, almeno ad oggi, pensa più a proteggere la zona Champions, insediata da un Allegri, a sua volta, più contento di restare in scia che di vedersi staccato. Il film della partita, del resto, conferma che qualche calcolo è stato fatto, perché se nel primo tempo qualcosa si era visto lo stesso non si può dire del secondo, dove rossoneri e bianconeri, di fatto, si sono accontentati del pari. Resta comunque l’immagine di due squadre stanche, in preda a diversi problemi, che forse sosta e mercato aiuteranno a risolvere.
La prima serve soprattutto al Milan, apparso giù di tono già dalla gara di Coppa Italia col Genoa e costretto a fare i conti con l’ennesimo infortunio di Ibra, uscito dopo 28’ per un problema al tendine d’Achille, il secondo invece, fermo restando che anche Maldini dovrà provare qualcosa (la priorità resta un difensore, intanto però arriva l’attaccante 18enne Lazevic dalla Stella Rossa), sembra riguardare principalmente la Juve, aggrappata al sogno di strappare Vlahovic alla Fiorentina e lanciare così l’assalto alle prime posizioni. Il presente però dice altro, con i rossoneri fiaccati anche nella testa dopo la clamorosa sconfitta con lo Spezia e i bianconeri incapaci di fare anche solo un tiro nella porta di Maignan (non è una forzatura giornalistica: lo score delle conclusioni nello specchio, infatti, recita un clamoroso zero!).
“Abbiamo fatto una partita giusta per il nostro momento e per l’avversario, ma ci è mancato qualcosa in area di rigore – l’analisi di Pioli -. Siamo stati poco precisi e decisi nella giocata finale, poi il terreno di gioco in queste condizioni non ci ha aiutato. Il bicchiere è mezzo vuoto, ma per i punti persi contro lo Spezia piuttosto che per questo pareggio. Ora avremo due partite che ci diranno molto sul nostro futuro, se vinceremo il derby staremo attaccati all’Inter fino alla fine, altrimenti dovremo sudarci la qualificazione in Champions fino all’ultima giornata”.
“È stata una partita equilibrata, un pareggio giusto, ma sono soddisfatto perché abbiamo tenuto il Milan a 7 punti – quella di Allegri -. Ci sono ancora tante gare e per noi rimanere alla giusta distanza era importante, in caso di sconfitta saremmo finiti a meno 10. Vogliamo arrivare tra le prime quattro e nelle ultime partite abbiamo guadagnato tanti punti, mancano parecchie giornate e noi abbiamo già giocato tre scontri diretti”.
Vittorie senza alcun tipo di problema invece per Napoli e Roma, che hanno letteralmente asfaltato Salernitana ed Empoli sotto una valanga di gol. Di uguale ci sono solo i gol segnati, perché se il 4-1 del Maradona era tutto sommato prevedibile lo stesso non si può dire del 4-2 del Castellani, dove si è vista la miglior prestazione stagionale degli uomini di Mourinho, almeno nel primo tempo. A livello di classifica però sorride soprattutto Spalletti, balzato al secondo posto in coabitazione col Milan. Successo mai davvero in discussione quello degli azzurri, anche se la Salernitana falcidiata dal Covid e dalle assenze ha tenuto testa per almeno 45’, dimostrando di essere ancora viva in chiave salvezza (decisivo, ovviamente, sarà il mercato).
Il Napoli l’aveva sbloccata per primo con Juan Jesus (17’), poi però Bonazzoli era riuscito a trovare il clamoroso pareggio con una bella girata nell’unica occasione creata dai suoi (33’). Il match si stava pericolosamente incanalando sul pareggio, ma appena prima dell’intervallo Veseli ha commesso fallo su Elmas, mandando così sul dischetto Mertens per il definitivo sorpasso (45’). Già, perché il secondo tempo si è giocato praticamente a senso unico, con il Napoli a segnare altre due volte (Rrahmani al 47’ e Insigne su rigore al 53’) e la Salernitana incapace di reagire. “I ragazzi hanno subito rimesso a posto le cose dopo il gol subito, ma potevamo fare meglio – il commento di Spalletti -. Sotto l’aspetto della cattiveria e della personalità bisogna lavorare, ci sono gare in cui non ti arrivano tanti palloni giocabili. Quando sfrutteremo tutto quello che ci capita potremo dire di poter puntare a traguardi importanti”.
Bella vittoria anche per la Roma, capace di espugnare Empoli con un grandissimo primo tempo, il migliore della stagione, chiuso addirittura sullo 0-4 grazie alla doppietta di Abraham (24’ e 33’) e ai gol di Oliveira (35’) e Zaniolo (37’). Poi, come capitato altre volte, nella ripresa i giallorossi si sono un po’ sciolti, permettendo ai toscani di segnare con Pinamonti (55’) e Bajrami (72’), ma al di là di qualche brivido (figlio soprattutto dei precedenti, vedi Juventus) ha portato a casa una vittoria molto importante, tanto più dopo i risultati delle concorrenti. “È un grande risultato, vincere a Empoli non è facile – ha esultato Mourinho -. Dopo il pareggio della Lazio e della Fiorentina era importante vincere, faccio i complimenti alla mia squadra, ma anche all’Empoli che ha provato a recuperare. Il secondo tempo? Penso che per voi sia stato fantastico, se ci fosse stato il 5-0 la gente avrebbe spento la TV, così l’audience è rimasto alto”.
Battute a parte, è evidente che la vittoria pesa e pure parecchio: ora la zona Champions dista 5 punti (anche se l’Atalanta ha una partita in meno), la Juve 4, Fiorentina e Lazio sono alle spalle: tra due settimane, dopo la sosta e col mercato chiuso, gli scenari potrebbero diventare davvero interessanti.