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Milan-Juve è il big match: chi perde è fuori dalla corsa scudetto. Inter e Atalanta cercano il sorpasso sul Napoli

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Fuochi d’artificio. La ripartenza dopo la sosta per le Nazionali regala subito il botto, ovvero un Milan-Juventus (quasi) decisivo per le sorti del campionato. Il discorso vale soprattutto per il Diavolo, già staccato di 8 punti dalla vetta (ma con una partita in meno) e costretto a vincere per restare in scia, ma anche la Signora ha ottimi motivi per prendersi i 3 punti, pena rischiare di allontanarsi dal gruppone di testa. In questo senso saranno molto importanti anche gli altri due anticipi della 13°: Verona-Inter (ore 15) e Parma-Atalanta (20.45) incideranno parecchio sugli sviluppi di classifica, in attesa che le gare di domani (Napoli-Roma su tutte) dicano il resto.

Milan – Juventus (ore 18, Dazn)

Gara delicatissima a San Siro, perché se è vero che un Milan-Juventus a novembre non può essere decisivo, lo è anche che i punti pesano, eccome se pesano. La sfida tra rossoneri e bianconeri numero 242 della storia (211 in campionato) vale tanto e può indirizzare (almeno in parte) la lotta al titolo. È indubbio, infatti, che Diavolo e Signora, almeno ad oggi, non siano le protagoniste principali della Serie A, ma dopo questa sfida sapremo quantomeno se continueranno entrambe a essere in corsa, o se dovremo considerare solo la squadra di Thiago Motta. Quella di Fonseca si gioca un pezzo enorme del proprio campionato: una vittoria, alla luce della partita in meno rispetto alle altre (quella famosa di Bologna), rimetterebbe i rossoneri sulla strada giusta, mentre qualsiasi altro risultato (in particolare la vittoria della Juve) lo taglierebbe fuori del tutto, mettendo a rischio perfino la partecipazione alla prossima Champions League. Alla fine del campionato manca ancora tanto, è vero, ma il gruppo al vertice è folto e competitivo, il che riduce di parecchio il margine d’errore. Va anche detto che il Milan, a prescindere dalla classifica, sembra arrivare meglio al gala di San Siro viste le numerose (e pesantissime) assenze della Juve, costretta a fare a meno di un big come Vlahovic, oltre ai già noti Bremer, Nico Gonzalez, Milik, Douglas Luiz e Cabal. Thiago Motta si affiderà a Weah nell’inedito ruolo di centravanti, mentre Fonseca deve fare i conti con gli acciacchi di Pulisic (ballottaggio con Loftus-Cheek), ma soprattutto trovare il tanto agognato equilibrio tra fase difensiva e offensiva, sin qui vero tallone d’Achille della sua gestione.

Fonseca: “Il nostro è un problema difensivo e di motivazioni”

“Non penso si debba parlare di pressione, ma di motivazione – ha spiegato Fonseca -. È facile giocare con Inter, Real e Juve, lo è meno andare a Cagliari. Dobbiamo avere sempre le motivazioni giuste, siamo il Milan, abbiamo rispetto della Juve ma non paura. Il nostro problema è difensivo, questa settimana ho avuto quasi tutti i difensori a parte Pavlovic e Theo, abbiamo lavorato tanto e mi aspetto che la squadra possa migliorare. Sono d’accordo con Ibra, dobbiamo trovare questo equilibrio. Se siamo riusciti a farlo contro le squadre più forti è perché ne abbiamo i mezzi ed è positivo. È una questione di concentrazione e di atteggiamento, il modo in cui vediamo le gare contro le squadre più piccole, per me è una questione mentale. Abbiamo bisogno di vincere diverse partite di seguito, sarebbe fondamentale per noi. Siamo il Milan, dobbiamo farlo, se vogliamo recuperare i punti persi dobbiamo riuscirci per avere la possibilità di lottare per lo scudetto. È l’ultima chance? È una partita importante…”.

Thiago Motta: “Mai stato vicino al Milan. Vlahovic? Qui corriamo tutti…”

“Il Milan è molto forte in transizione, dovremo stare attenti – ha sottolineato Thiago Motta -. Hanno tutti giocatori di qualità, non dobbiamo lasciargli la profondità, difendere sempre da collettivo e mai con l’uno contro uno. Quanto sono stato vicino a loro in estate? Mai… Gli infortuni? Tutti i miei giocatori hanno caratteristiche diverse, è una cosa interessante perché mi dà alternative. Vlahovic non farà sicuramente parte del gruppo, Così come Bremer, Nico Gonzalez, Milik, Douglas Luiz, Cabal e Adzic. Tutti gli altri sono disponibili per iniziare la partita o entrare in corsa, con la voglia e la determinazione giusta per fare una grande prestazione. Weah attaccante? In questo momento mi piace in tutto quello che fa, il fatto che segni è molto importante e comunque può giocare in diversi ruoli. È generoso e responsabile, capisce quello di cui ha bisogno la squadra: siamo contenti che sia con noi e deve continuare così. Le parole di Vlahovic durante la sosta? Abbiamo parlato e siamo d’accordo. Qua corriamo tutti: attacchiamo e difendiamo insieme”.

Milan – Juventus, le probabili formazioni

Milan (4-2-3-1): Maignan; Emerson Royal, Thiaw, Gabbia, Hernandez; Fofana, Reijnders; Chukwueze, Pulisic, Leao; Morata

In panchina: Sportiello, Torriani, Calabria, Terracciano, Tomori, Pavlovic, Musah, Loftus-Cheek, Okafor, Camarda, Abraham

Allenatore: Fonseca

Indisponibili: Florenzi, Bennacer, Jovic

Squalificati: nessuno

Juventus (4-2-3-1): Di Gregorio; Savona, Kalulu, Gatti, Cambiaso; Locatelli, Thuram; Conceiçao, McKennie, Yildiz; Koopmeiners

In panchina: Perin, Pinsoglio, Danilo, Rouhi, Fagioli, Weah, Mbangula

Allenatore: Thiago Motta

Indisponibili: Adzic, Milik, Bremer, Cabal, Nico Gonzalez, Douglas Luiz, Vlahovic

Squalificati: nessuno

Verona – Inter (ore 15, Dazn)

Ad aprire le danze saranno però Verona e Inter, impegnate nel primo anticipo di questa 13° giornata. Trasferta insidiosa per la squadra di Inzaghi, chiamata a vincere dopo il pari pre-sosta contro il Napoli, peraltro ricchissimo di polemiche. Le stesse che seguirono la sfida dell’anno scorso a San Siro, segnata da un gol di Frattesi (nato da un probabile fallo di Bastoni su Duda) contestatissimo dai veneti, ma soprattutto dalle avversarie storiche dei nerazzurri, Juve su tutte. Zanetti, reduce dalla brutta sconfitta di Firenze, cercherà di sfruttare la maggior freschezza fisica dei suoi (solo 6 Nazionali contro i 15 di Inzaghi), al netto di un’inferiorità tecnica evidente, ben oltre i 13 punti di distacco in classifica. L’Inter dovrà fare a meno di Calhanoglu e, forse, di Lautaro, reduce dalle fatiche (anche in termini di chilometri) con l’Argentina, ma la sua Inter deve necessariamente vincere e balzare in vetta al campionato, seppur in attesa della (folta) concorrenza. Il pari col Napoli ha lasciato l’amaro in bocca per le occasioni sprecate, su tutte il rigore fallito da Calhanoglu, a prescindere dalle tantissime polemiche che ne sono scaturite. Servirà un’Inter carica e vogliosa, in formato Champions: quella di campionato infatti, al di là dei punti raccolti (che sono comunque meno di Napoli, Atalanta e Fiorentina), ha sempre dato l’idea di essere un po’ svagata e questo mal si concilia con l’ambizione di bissare il trionfo della scorsa stagione.

Verona (4-2-3-1): Montipò; Tchatchoua, Magnani, Dawidowicz, Bradaric; Serdar, Belahyane; Suslov, Harroui, Lazovic; Tengstedt

In panchina: Perilli, Magro, Daniliuc, Coppola, Ghilardi, Faraoni, Dani Silva, Okou, Livramento, Cisse, Sishuba, Kastanos, Sarr, Lambourde, Alidou, Mosquera

Allenatore: Zanetti

Indisponibili: Cruz, Frese, Duda

Squalificati: nessuno

Inter (3-5-2): Sommer; Bisseck, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Asllani, Mkhitaryan, Carlos Augusto; Thuram, Correa

In panchina: Martinez, Di Gennaro, De Vrij, Pavard, Palacios, Dumfries, Dimarco, Buchanan, Zielinski, Frattesi, Lautaro, Arnautovic, Taremi

Allenatore: Inzaghi

Indisponibili: Calhanoglu

Squalificati: nessuno

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