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Milan in cerca il riscatto con l’Udinese e Juve a Cagliari

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Altro giro, altra corsa. Con le emozioni della 29esima giornata ancora in circolo è già tempo di pensare a quella successiva, ovviamente in formato infrasettimanale. Si parte oggi con Milan-Udinese (ore 19) e Cagliari-Juventus (21), due anticipi di lusso anche se il più importante, per questioni di classifica, è certamente quello di San Siro. Se in Sardegna, infatti, andrà in scena una gara tra due squadre relativamente tranquille (sia i rossoblu che i bianconeri sono ormai vicinissimi ai rispettivi obiettivi), a Milano ci si giocano punti pesanti sia per la Champions che per la salvezza.

È soprattutto Gattuso a non poter mancare l’appuntamento con la vittoria: le due sconfitte con Inter e Samp hanno cancellato il margine costruito nei due mesi precedenti e aggiungerne un’altra, ovviamente, creerebbe una marea di problemi, tanto più che sabato prossimo ci sarà la complicata trasferta in casa Juve. Il tecnico rossonero, dopo gli elogi invernali, è tornato nella bufera, un po’ per colpa dei risultati e molto per le allusioni sul futuro che, evidentemente, non sono piaciute a Leonardo, apparso piuttosto freddo a riguardo. Va anche detto che ieri il dt brasiliano ha passato la giornata a Milanello assieme a Maldini e allo stesso Gattuso, nel tentativo di ridare fiducia e compattezza a una squadra apparsa in calo sia fisico che mentale.

“L’unione con loro non può essere messa in discussione, remiamo tutti dalla stessa parte anche se leggo tante supposizioni – ha glissato l’allenatore in conferenza stampa – Il mio unico problema è riportare questo club in Champions e per farlo serve tornare alla vittoria già con l’Udinese, per noi sarà una gara fondamentale. Io comunque sono tranquillo, qualcuno forse mi prenderà per pazzo ma è davvero così: del resto siamo vivi, non morti…”.

Per riprendere il filo coi 3 punti ci saranno alcune modifiche, sicuramente di uomini e, forse, anche di modulo. I rumors di Milanello raccontano di prove di 3-4-1-2 (Caldara nei 3 centrali, il diffidato Bakayoko in panchina, Paquetà trequartista alle spalle della coppia Cutrone-Piatek in attacco), ma anche di un 4-3-3 rivisitato che vedrebbe Donnarumma in porta, Calabria, Musacchio, Romagnoli e Rodriguez in difesa, Kessié, Bakayoko e Paquetà a centrocampo, Suso, Piatek e Calhanoglu in attacco.

Tudor, reduce dalla convincente vittoria sul Genoa ma privo degli squalificati Stryger Larsen e Sandro, risponderà con Musso tra i pali, Ter Avest, Ekong, De Maio e Zeegelaar nel reparto arretrato, Fofana, Behrami e Mandragora in mediana, Pussetto, Okaka e De Paul nel tridente offensivo.

Subito dopo il match di San Siro i riflettori si sposteranno su Cagliari, dove gli uomini di Maran ospiteranno la capolista Juventus. Per Allegri si tratta di un match dal peso relativo, specialmente con il Milan e, soprattutto, l’Ajax alle porte. Il tecnico bianconero, inoltre, è alle prese con diversi giocatori acciaccati e non ha nessuna intenzione di rischiare: la testa, del resto, è già proiettata sull’Europa. Il discorso va esteso in particolare a Cristiano Ronaldo, l’uomo più atteso da tutto il mondo Juve: il portoghese non verrà rischiato in campionato ma lavora duramente per tentare il clamoroso rientro.

“È difficile che ce la faccia ma ci sta provando, dobbiamo essere fiduciosi – le parole di Allegri – Alla partita mancano ancora 9 giorni, c’è tempo per valutare insieme. Lui sta facendo le cose che può fare, bisogna stare attenti e valutare pro e contro”.

Oltre a CR7 e ai soliti lungodegenti mancheranno Mandzukic e Dybala, ragion per cui la formazione potrebbe riservare diverse sorprese. La più accreditata è un 3-5-2 con Szczesny in porta, Caceres, Bonucci e Rugani in difesa, De Sciglio, Emre Can, Bentancur, Matuidi e Alex Sandro a centrocampo, Bernardeschi e Kean in attacco.

Consueto 4-3-1-2 invece per Maran, che risponderà con Cragno tra i pali, Cacciatore, Ceppitelli, Pisacane e Pellegrini nel reparto arretrato, Faragò, Cigarini e Ionita in mediana, Barella alle spalle della coppia offensiva composta da Pavoletti e Joao Pedro.

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