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Milan, il Diavolo in paradiso a Empoli

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Il Diavolo in paradiso. La vittoria di Empoli regala al Milan il secondo posto in classifica in solitaria e un incredibile vista sul primo della Juventus, ora distante “solo” 4 punti. Certo, giallorossi e bianconeri devono ancora giocare, il campionato è lungo e i valori assoluti sono innegabilmente diversi, eppure la squadra di Montella continua a fare punti e non può più essere sottovalutata.

Nel 4-1 di Empoli ci sono luci e ombre di un gruppo molto giovane (ieri l’età media era di 23,6 anni, la più bassa dell’era Berlusconi), dunque frizzante e scanzonato ma anche inesperto e bisognoso di stare sempre sulla corda, pena rischiare contro qualsiasi tipo di avversario, nessuno escluso. E così per oltre un’ora sono stati i padroni di casa a convincere di più, fino a quando non sono emerse le superiorità tecniche dei rossoneri.

Già, checché se ne dica il Milan ha alcune individualità molto importanti: Suso e Bonaventura per esempio, vere e proprie spine nel fianco per le difese di tutta la Serie A. E siccome risultati e classifica danno fiducia, Montella comincia a permettersi il lusso di fare esperimenti interessanti. Ieri ha sorpreso tutti presentando un centrocampo con Pasalic, Locatelli e Mati Fernandez, spostando Bonaventura in attacco assieme a Suso e Lapadula. Nessun incontrista ma spiccata propensione offensiva: progetto interessante, in linea con i gusti di Berlusconi, ma naufragato dopo appena 10’ per via dell’ennesimo infortunio di Mati Fernandez, sostituito subito da Kucka. Il gol spacca partita è arrivato al quarto d’ora con Lapadula, freddo e preciso nello sfruttare l’assist di Suso e battere Skorupski. Ma l’Empoli, come detto in precedenza, non si è fatto intimorire e dopo aver trovato l’immediato pareggio (Saponara dopo un’uscita sbagliata di Donnarumma) ha spaventato il Milan pressando a tutto campo.

Non appena le forze sono calate però ecco di nuovo la squadra di Montella: Suso (sinistro incrociato su assist di Abate) e l’autorete di Costa (propiziata da un’azione personale di Bonaventura) hanno indirizzato i 3 punti verso Milano. E quando Lapadula ha trovato la doppietta con un sinistro potente e velenoso, in molti si sono chiesti perché non giochi sempre lui e non Bacca, ieri assente in tutti i sensi.

Il colombiano infatti, non convocato per infortunio, ha pensato bene di andarsi a vedere Siviglia-Valencia nel suo ex stadio, gesto lecito (la società gli ha dato il permesso) ma probabilmente poco opportuno e indicativo di un rapporto sempre più freddo. “Mi auguro si sia divertito – lo ha punzecchiato Montella. – Io sono contento di quello che ho visto nel secondo tempo, nel primo invece siamo stati un po’ pigri e questo non mi è piaciuto. Possiamo crescere ancora, su questo non ho dubbi, ora però non ha senso guardare troppo avanti, meglio pensare partita dopo partita”.

Di questi tempi, in effetti, è difficile fare progetti a lunga scadenza. Le vicende societarie impongono di vivere alla giornata, come dimostrano le nuove dichiarazioni di Berlusconi sulla cessione del club. “Ci sono dei visti e delle autorizzazioni che deve dare il governo cinese e non sappiamo se arriveranno in tempo per il 13 dicembre – ha spiegato il presidente. – Se così non fosse potremmo spostare il closing di 30 o 40 giorni, non di più. Se la cosa non andasse in porto cambieremmo strategia e punteremmo su un Milan giovane e italiano”.

“Sino-Europe Sports conferma il proprio forte impegno a concludere la trattativa nel più breve tempo possibile” la replica del consorzio cinese attraverso un comunicato ufficiale, a dimostrazione che la partita è ancora aperta, molto più di quanto non si pensasse fino a qualche giorno fa. Ai tifosi, comunque, la vicenda interessa relativamente: fino a quando la squadra continuerà a fare così tanti punti tutto il resto passerà in secondo piano.

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