Tutte a braccetto. Milan, Napoli e Roma vincono ancora e raggiungono Inter e Lazio in vetta a punteggio pieno: per l’en-plein mancano solo la Juve e, parzialmente, l’Atalanta, ma questo primissimo scorcio di campionato conferma un grande equilibrio, destinato, forse, a restare tale fino alla fine. Tra oggi e domani si chiuderà il mercato e chissà che qualcuno non riesca a sparigliare le carte con uno o più colpi last minute, ma la sensazione è che il grosso sia già stato fatto e che queste siano, grossomodo, le forze in campo. Milan e Roma hanno addirittura impressionato, il Napoli invece ha vinto di misura, eppure la sconfitta della Juve dimostra che nulla è facile, nemmeno battere una neopromossa. Insomma, esaltarsi è prematuro ma le cinque grandi al comando hanno quantomeno il diritto di sognare: l’inizio delle coppe toglierà qualche energia, rendendo il tutto più equilibrato, intanto però sono solo sorrisi.
Il Milan voleva sfatare subito il tabù San Siro, per giunta contro quel Cagliari che, alla penultima dello scorso campionato, gli aveva quasi tolto la Champions League. Missione compiuta senza quasi sporcarsi la maglia, perché i rossoneri hanno chiuso la pratica addirittura in un tempo, chiudendolo con roboante 4-1. E dire che i sardi, subito dopo aver incassato l’1-0 di Tonali su punizione (12’, primo gol in rossonero), avevano immediatamente pareggiato con Deiola (15’), lasciando intendere che il Diavolo, questa vittoria, avrebbe dovuto sudarsela.
Nulla di più sbagliato, perché da lì in poi la squadra di Pioli ha dilagato, trovando il 2-1 con Leao (17’) e le prime reti italiane di Giroud, bravo sia col sinistro a giro (24’) che dal dischetto (43’, braccio di Strootman). Il secondo tempo si è così trasformato in un’esibizione, nella quale il San Siro rossonero, gremito da 35 mila tifosi, ha potuto festeggiare il ritorno sugli spalti.
“È stato bello ritrovare i nostri tifosi, ci hanno emozionato e siamo stati bravi a mettere la loro energia sul campo – ha confermato Pioli – Abbiamo giocato con ritmo e qualità sin dall’inizio, la squadra ha avuto idee chiare e portato avanti la gara con continuità. Ibra e Giroud assieme? Sono aperto a tutte le soluzioni, quando potremo giocheremo con due punte”.
Vittoria importante anche per il Napoli, capace di espugnare Marassi al termine di una gara più complicata del previsto. Il Genoa, infatti, proprio come previsto alla vigilia da Spalletti, non ha offerto la versione arrendevole di San Siro, bensì una molto più battagliera, in linea con la scorsa stagione. E così gli azzurri, privi degli infortunati Osimhen e Zielinski, hanno sofferto parecchio per venirne a capo, nonostante un buonissimo primo tempo facesse presagire un pomeriggio senza ombre.
Il Napoli, dopo aver colpito un palo con Insigne e sfiorato il gol in altre occasioni, lo trovava al 39’ con Fabian Ruiz, chirurgico nel battere Sirigu con la specialità della casa, ovvero il sinistro dalla distanza. Sembrava tutto facile, poi però, a inizio ripresa, ecco venir fuori il Genoa, anche grazie all’ingresso dell’eterno Pandev. Il macedone segnava il gol del pareggio al minuto 54’, sfruttando una presa sbagliata di Meret, ma l’arbitro, dopo aver rivisto le immagini al monitor, annullava per un fallo di Buksa sul portiere.
Il Grifone schiumava rabbia e al 69’ riusciva a trovare l’1-1 grazie a Cambiaso, bravissimo nel concludere al volo un’azione nata da Ghiglione: esterno per esterno, proprio come l’Atalanta di Gasperini. Spalletti provava a cambiare l’inerzia inserendo Ounas e Petagna al posto di Lozano e Politano e la mossa funzionava alla grande: proprio l’ex centravanti della Spal segnava il 2-1 con un colpo di testa sugli sviluppi di una punizione (84’), regalando al tecnico 3 punti pesantissimi.
Lo stesso ha fatto la Roma con Mourinho, chiudendo questo primo miniciclo stagionale con un 4 su 4 davvero interessante. Certo, la Salernitana vista ieri è sembrata poca cosa, ma il freschissimo esempio dell’Empoli induce a non sminuire nessuno, nemmeno le neopromosse. I giallorossi, comunque, si sono meritati questa vittoria roboante, sfiancando il muro dei campani per oltre un tempo, fino allo scossone decisivo di Pellegrini, bravo a freddare Belec con un diagonale beffardo a inizio ripresa (48’).
Lì è emersa tutto il cinismo della squadra di Mou, che una volta sentito l’odore del sangue ha azzannato senza pietà: il 2-0 di Veretout (52’), figlio di una splendida azione corale, ha di fatto chiuso il match. A quel punto la Roma si è tolta qualche sfizio, tipo far segnare ad Abraham il primo gol italiano (69’) o permettere a Pellegrini di raddoppiare con un bel destro all’incrocio (79’), tutto sotto lo sguardo soddisfatto e compiaciuto dello Special One.
“Ero tranquillo sin dal primo minuto, la squadra giocava clamorosamente bene ed era impossibile non vincere – il commento del portoghese – Ci sono squadre con rose più ricche della nostra, ma quando le affronteremo giocheremo per vincere, non cambieremo mai la nostra mentalità. Sia io che la proprietà ci siamo dati tempo, ma voglio troppa tranquillità: voglio accelerare il processo di crescita, non voglio finire settimo o ottavo”.
Archiviata la seconda di campionato la palla torna al mercato, che chiuderà i battenti domani sera alle 20: poi, complice la sosta per le Nazionali, sarà tempo di riflettere un po’, in attesa che a settembre la stagioni cominci sul serio.