?E adesso cosa succederà? E’ questa la domanda che i tifosi del Milan, passata la bufera Thiago Silva, si fanno con più insistenza. Perché a caldo la gioia per la mancata cessione del brasiliano è stata tanta, ma ora, a freddo, è il momento di analizzare bene la situazione. La versione ufficiale della società, esplicata da Berlusconi e, a più riprese, da Galliani, recita che tutto sarebbe saltato per una decisione presidenziale. Il Cavaliere avrebbe fatto una scelta di cuore, anteponendo l’aspetto tecnico a quello economico.
I soliti maligni però non ci credono, e ricordano con un ghigno quanto accaduto nel 2009 con Kakà. A gennaio il Milan respinse l’assalto del Manchester City (presentatosi a Milano con 110 milioni di euro), con conseguenti scene di giubilo da parte del popolo milanista. Che ben presto però subì una doccia fredda, anzi ghiacciata. Perché sei mesi dopo il Real Madrid si portò via il “Bambino d’oro” per 68 milioni, lasciando prima attoniti e poi furibondi i tifosi rossoneri. Le promesse della società? Svanite nel nulla, anche perché, come si apprese successivamente, la cessione di Kakà era già stata decisa a gennaio. Il brasiliano aveva sì rifiutato il Manchester City, ma solo perché allettato dal grande Real, club decisamente più glamour e competitivo (almeno nel 2009).
Anche qui ci sono delle analogie, perché Thiago non interessa(va?) solo al Psg, ma anche al Barcellona di Sandro Rosell, che poche settimane fa lo aveva chiesto ufficialmente ad Adriano Galliani. Intendiamoci, un indizio non basta per fare una prova, ma può essere utile per non abbassare eccessivamente la guardia. Non tanto in questa sessione di mercato (il Milan farebbe davvero una pessima figura), quanto per le prossime, che vedranno di nuovo Thiago Silva assaltato dalle big europee.
Intanto però il brasiliano è rimasto ed ora batte cassa. Il rifiuto (di Berlusconi) al Psg gli è costato qualcosa come 40 milioni di euro, visto che avrebbe firmato un quadriennale da 10 milioni a stagione (bonus esclusi). A Milano Thiago non farà certo la fame (il suo contratto prevede 4,5 milioni all’anno fino al 2016), ma il mercato ha le sue logiche e Paulo Tonietto le conosce bene. “Abbiamo capito che Thiago è il giocatore più quotato della rosa – aveva detto giovedì l’agente – dunque ci aspettiamo che il suo contratto venga adeguato di conseguenza”. “E’ normale che dica così – ha risposto Berlusconi – troveremo un’intesa”. Che, tradotto, significa adeguamento contrattuale, con esborso economico annesso. I rumors parlano di un aumento a 6,5 a stagione, al pari di Robinho ma sempre lontano da Ibrahimovic (12). Insomma, come passare da un possibile incasso record (46 milioni) ad una nuova (e salata) spesa, che andrà ad aggravare un bilancio già esangue. Sempre che all’orizzonte non si paventino nuovi colpi di scena.