Il ruggito di Milan e Lazio. Nella notte più difficile, quella da dentro o fuori, rossoneri e biancocelesti ottengono due vittorie pesantissime, sia per il discorso qualificazione che per il morale. La più importante, al netto di classifica e coefficiente di difficoltà, è sicuramente quella del Diavolo sul PSG, ma anche i 3 punti dei romani sul Feyenoordvalgono oro, rendendo il martedì di Champions una vera delizia per il calcio italiano.
Milan – PSG 2-1, Leao e Giroud ribaltano il gol di Skriniar: ora è tutto aperto
I rossoneri erano obbligati a vincere, ancor più dopo il successo del Borussia Dortmund sul Newcastle (2-0) nell’anticipo delle 18.45. Qualsiasi altro risultato avrebbe complicato maledettamente il cammino verso gli ottavi, ragion per cui il gol di Skriniar dopo appena 9’ ha avuto l’effetto di una doccia gelata. Ma il Milan di ieri era “in formato” Champions, lontano parente di quello visto con l’Udinese sabato scorso, anche grazie ai rientri di Loftus-Cheek, Pulisic e Theo Hernandez, ma soprattutto per via di un Leao finalmente ad alti livelli, deciso a mettersi in mostra agli occhi dell’Europa intera. La reazione è stata veemente e ha portato al pareggio dello stesso portoghese tre minuti dopo: tiro di Giroud respinto alla grande dal fischiatissimo (e non solo) Donnarumma e rovesciata vincente di Rafa, per l’1-1 Milan. Il PSG, nonostante le stelle indiscusse, ha faticato a contenere l’esuberanza rossonera, anche perché Pioli ha disegnato un piano perfetto, fatto di pressione sui portatori e ripartenze rabbiose, senza però lasciare spazio a Mbappé e compagni. Il ribaltone è arrivato a inizio ripresa con Giroud, bravissimo a staccare su Skriniar e sfruttare lo splendido cross di Theo Hernandez, per il 2-1 del sorpasso (50’). Da lì in poi la partita è passata nei piedi dei francesi, ma le occasioni migliori le ha avute ancora il Milan, vicino al 3-1 con una punizione dello stesso Theo e un tiro a giro di Okafor, subentrato al posto dello stremato Leao. Un capolavoro tattico e psicologico di Pioli, di nuovo “on fire” dopo le tante (forse troppe?) critiche ricevute nei giorni scorsi.
La rivincita di Pioli: “Vorrei sempre una squadra così, Leao è stato eccezionale”
“È chiaro che vorrei sempre un Milan così – ha esultato il tecnico rossonero -. Sabato abbiamo sbagliato completamente partita, ma la squadra ha un suo modo di giocare e di stare in campo, queste partite dicono tante cose. Abbiamo sofferto, loro hanno tenuto più palla, ma abbiamo avuto occasioni anche per fare più gol. Abbiamo fatto un passo in avanti importante, anche se il girone si deciderà solo all’ultima partita: ora abbiamo lo scontro diretto con il Dortmund che è davanti a noi di due punti, potrebbe essere decisiva. Leao? Questo deve essere il suo standard. Può essere un campione, ma dipende solo da lui, ha fatto una partita eccezionale come tutti, non solo a livello di qualità, ma anche di voglia”.
Lazio – Feyenoord 1-0, Immobile si riprende la scena nella notte più importante
Serata di sorrisoni anche in casa Lazio, dove si festeggia un successo fondamentale contro il Feyenoord. L’1-0 finale, infatti, consente ai biancocelesti di scavalcare gli olandesi e tenere a distanza il Celtic, oltre che di restare in scia all’Atletico Madrid, ieri vittorioso a valanga sui malcapitati scozzesi (6-0!). La qualificazione agli ottavi, dunque, potrebbe passare dalla sfida del 28 novembre contro la squadra di Rodgers, anche se molto dipenderà dal risultato del De Kuip, dove Feyenoord e Atletico daranno vita alla seconda finale del gruppo. Già, perché la prima è andata in scena ieri sera e la Lazio ha saputo farla sua grazie a una prova di grande generosità, nella quale è spiccato capitan Immobile, tornato decisivo proprio nella gara più importante. L’occasione giusta è arrivata proprio allo scadere del primo tempo con Felipe Anderson bravo a lanciare e Ciro a freddare Bijlow dopo averlo dribblato, per il pesantissimo 1-0 Lazio (45+1’). Nella ripresa è stato il Feyenoord a fare la partita, ma a eccezione di un paio di brividi (anche in pieno recupero, visto il riflesso di Provedel su tiro di Ueda) non è successo nulla di clamoroso, legittimando così l’importantissima vittoria laziale ai danni degli olandesi.
Sarri risponde a Mourinho: “Noi reduci da una partita tosta, loro a Praga per un’amichevole”
Grande soddisfazione per Sarri, di nuovo sorridente dopo la rabbia di Bologna. Il tecnico torna ad avere il destino-qualificazione nelle sue mani, senza dover dipendere dai risultati altrui. “Abbiamo fatto una partita in cui siamo stati dentro anche nella sofferenza. Loro hanno qualità di palleggio e abbiamo sofferto, è importante sottolineare che loro sono una macchina da gol e li abbiamo lasciati a secco. Immobile? Sta rispettando il programma che prevedeva uno spezzone a Bologna e uno lungo oggi, mi sembra stia crescendo, l’ho visto sciolto nei movimenti, dovrà migliorare, sono contento per i 200 gol e spero vada per i 300. Il derby? La Roma si può permettere un’amichevole giovedì e noi abbiamo fatto una guerra stasera, c’è una differenza fondamentale. Se è intelligente mettere il derby nella settimana in cui si gioca in Europa ti dico che non mi sembra il massimo per la Lega, che la gente si estranei al calcio, si poteva fare diversamente”.
Salisburgo – Inter (ore 21, Amazon Prime)
La palla passa ora a Inter e Napoli, a caccia di due vittorie che potrebbero significare gli ottavi. Nel caso di Inzaghi si tratterebbe addirittura di qualificazione matematica con due turni d’anticipo, il che renderebbe le ultime due sfide con Benfica e Real Sociedad decisamente più “leggere”, anche se poi resterebbe comunque un primo posto da conquistare. I nerazzurri, dunque, hanno la possibilità di chiudere i giochi già a Salisburgo e hanno tutta l’intenzione di farlo, per potersi poi concentrare quasi esclusivamente sul campionato e su una corsa Scudetto che li vede sempre più protagonisti. I milioni della Champions restano però la priorità del club, così come la voglia di confermarsi “squadra europea” proprio come nella scorsa stagione. Di fronte ci sarà un Salisburgo affamato di punti, pronto a fare una partita aggressiva proprio come a San Siro, dove effettivamente creò difficoltà all’Inter, salvo poi cadere sotto i colpi di Sanchez e Calhanoglu.
Inzaghi avvisa i suoi: “Servirà una grande Inter. Lautaro? Potrebbe riposare”
“Sappiamo dell’importanza della gara, così come che abbiamo di fronte un avversario che ha dimostrato il suo valore già a San Siro – ha tuonato Inzaghi -. È una squadra fisica, che corre tanto, con ottimi giocatori: sappiamo che nel loro stadio, dove abbiamo già giocato e di cui conosciamo il calore dei tifosi, servirà una partita da grande Inter. Affrontiamo una squadra di tutto rispetto, che in Europa ha sempre fatto bene. Servirà tutto, abbiamo toccato con mano cosa sia il Salisburgo, una squadra fisica e tecnica. Ci vorrà la migliore Inter, sappiamo l’importanza della gara e cercheremo di mettere in campo una partita importante. Lautaro? Sto valutando se farlo riposare, di sicuro avrà spazio dall’inizio Sanchez che sta facendo molto bene”.
Salisburgo – Inter, le formazioni: Lautaro riposa, debutto da titolare per Bisseck
L’infortunio di Pavard priverà Inzaghi di un uomo importantissimo almeno per due mesi, dunque, è il momento di testare qualcosa di nuovo. Alla Red Bull Arena scatterà così l’ora di Bisseck, giovane tedesco acquistato in estate dai danesi dell’Aarhus, sin qui in campo solo per pochi minuti contro Monza e Torino. La scelta è figlia anche delle condizioni non ottimali di Dumfries, vittima di un affaticamento nella sfida di Bergamo, che costringerà Inzaghi a dirottare Darmian sulla fascia, togliendolo così dall’ormai consueta posizione di “braccetto”. Il 3-5-2 nerazzurro sarà così un po’ diverso dal solito, con Sommer in porta, Bisseck, Acerbi e Bastoni in difesa, Darmian, Frattesi, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco a centrocampo, Sanchez e Thuram in attacco, con Lautaro pronto a subentrare dalla panchina. Struber confermerà il 4-3-1-2 dell’andata con Schlager tra i pali, Dedic, Solet, Pavlovic e Ulmer nel reparto arretrato, Susic, Bidstrup e Gourna-Douath in mediana, Kjaergaard alle spalle della coppia offensiva formata da Gloukh e Simic.
Napoli – Union Berlino (ore 18.45, Sky, Now e Infinity +)
Una vittoria non basterebbe invece al b per festeggiare la qualificazione matematica, ma la avvicinerebbe in modo quasi decisivo. Battere l’Union Berlino, giunto alla 12esima sconfitta consecutiva tra campionato e coppe, darebbe un colpo fortissimo alla classifica del girone, anche perché il Braga se la dovrà vedere con il Real Madrid e potrebbe finire a sei punti di distanza, con due sole partite da giocare. Non è un match point, insomma, ma ci si avvicina molto e gli azzurri hanno tutta l’intenzione di sfruttarlo, anche per dare continuità alla vittoria di Salerno e preparare al meglio la partita con l’Empoli di domenica. Garcia sa di non essere ancora completamente al sicuro, inoltre conosce bene il calendario che, dopo la sosta, lo vedrà affrontare Atalanta, Real Madrid, Inter e Juventus. Togliere un po’ di peso alla trasferta di Madrid aiuterebbe non poco l’ambiente, ragion per cui la pratica Union Berlino (squadra in crisi nerissima) va sbrigata senza troppi patemi.
Garcia vede il traguardo: “Battiamo l’Union e avviciniamoci agli ottavi”
“Ci avvicineremo agli ottavi solo vincendo e comunque non sarà matematico – ha sottolineato Garcia -. Dobbiamo vincere per forza, ma sappiamo che nessuna gara è facile. L’Union non è in un buon momento, ma quando si incontra una squadra in Champions non può essere una piccola, quindi bisogna avere rispetto. A Berlino abbiamo fatto fatica a vincere e ci aspettiamo una gara difficile anche al Maradona, anche se sono sicuro che i miei giocatori daranno il massimo a servizio del collettivo. Raspadori? Da quando sono arrivato è sempre stato protagonista giocando dall’inizio o entrando a gara in corso, so che ha qualità e lo sta dimostrando segnando, ma può fare anche degli assist. Ad ogni modo alleno una rosa forte e competitiva”.
Napoli – Union Berlino, le formazioni: Garcia si affida a Raspadori
Rispetto a Salerno cambieranno solo difensore centrale (Natan al posto di Ostigaard) e terzino sinistro (Mario Rui per Olivera), per il resto vedremo il solito 4-3-3 con Meret in porta, Di Lorenzo, Natan, Rrahmani e Mario Rui in difesa, Anguissa, Lobotka e Zielinski a centrocampo, Politano, Raspadori e Kvaratskhelia in attacco. Consueto 3-5-2 anche per Fischer, che cercherà di interrompere la striscia di 12 sconfitte consecutive (un’altra farebbe scattare un record davvero poco invidiabile) con Ronnow tra i pali, Bonucci, Knoche e Leite nel reparto arretrato, Trimmel, Kral, Laidouni, Haberer e Gosens in mediana, Becker e Behrens coppia offensiva.