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Milan, è l’anno della disfatta ma tutto cominciò dall’incredibile licenziamento di Paolo Maldini. Ora è tutto da rifare

il Milan sta pagando a caro prezzo il licenziamento di Paolo Maldini, il direttore tecnico più competente che aveva. Dopo di lui il buio, come è successo alla Juve dopo l’allontanamento di Marotta, oggi presidente e Ad vincente dell’Inter

Milan, è l’anno della disfatta ma tutto cominciò dall’incredibile licenziamento di Paolo Maldini. Ora è tutto da rifare

Le crisi sportive di Milan e Juve sono parallele e sembrano proprio dare ragione a chi sostiene che i trofei calcistici si vincono dietro le scrivanie delle società prima ancora che sul campo. Non è un paradosso ma la realtà: se hai un buon direttore sportivo è più facile scegliere l’allenatore e i giocatori giusti e allestire una squadra che può vincere sul campo, se non ce l’hai tutto diventa più difficile. E’ quello che è successo tanto alla Juve che al Milan. La Juve aveva un ottimo direttore sportivo nelle persona di Giuseppe Marotta, oggi vincente presidente e Ad dell’Inter: dopo il divorzio tra la Juve di Andrea Agnelli e Marotta, maturata sul dissidio su Cristiano Ronaldo, i bianconeri non sono più gli stessi e la crisi sportiva di oggi lo testimonia. Hanno buttato al vento soldi e vittorie. Stesso discorso per il Milan: i rossoneri avevano scelto come direttore dell’area tecnica una bandiera del loro club nella persona di Paolo Maldini. Con lui sono arrivati ottimi giocatori e nel 2022 il Milan ha vinto il campionato ed è arrivato in semifinale di Champions. Dopo il suo incredibile licenziamento il buio. Il Milan non ha più vinto, con l’eccezione della Supercoppa italiana, e i giocatori migliori si sono pesantemente svalutati: oggi Theo Hernandez, Rafa Leao e Maignan valgono 100 milioni in meno di un anno fa! Gerry Cardinale, il boss del Milan per conto di RedBird Capital Partners, accusava Maldini di non saper far squadra a livello dirigenziale e di aver sbagliato l’acquisto di De Ketelaere, che – guarda caso – è esploso subito dopo nell’Atalanta. Ma Cardinale si sbagliava di grosso perché pensare di costruire una squadra con gli algoritmi grida vendetta e rinunciare a Maldini è stato un delitto. Al posto dell’ex capitano del Milan è arrivato Ibrahimovic, grande campione sul campo ma sul piano dirigenziale Ibra non è nemmeno l’ombra di Maldini. Da qualche giorno, dopo che il Milan ha perso tutto quel che c’era da perdere in Champions e in campionato, si sussurra che il Milan potrebbe richiamare Maldini. Sarebbe l’happy end ma è dubbio che dirigenti così incompetenti come gli americani tornino sui loro passi. Per ora giù dalla torre.

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