Vincere per cominciare a correre a sul serio. Domenica con le milanesi al centro dei riflettori, sia per quanto riguarda il pomeriggio che la sera. Sarà il Milan a scendere in campo per primo nel match casalingo contro l’Udinese (ore 15), con l’obiettivo di conquistare i 3 punti per cancellare la sconfitta di Napoli. Un successo quasi obbligato per gli uomini di Montella, anche in virtù di un calendario che, da qui alla prossima sosta del 2 ottobre, li vedrà affrontare Sampdoria, Lazio, Fiorentina e Sassuolo. “E’ una partita molto importante, dovremo stare attenti e far prevalere la nostra maggior qualità – ha spiegato il tecnico rossonero. – Mi aspetto dei passi avanti soprattutto in fase difensiva, la squadra deve essere compatta e aiutarsi in tutti gli aspetti. E comunque non possiamo scindere gli aspetti tattici da quelli mentali”. Montella dunque spera di non vedere più gli errori delle prime due giornate, che hanno portato a subire 6 gol (più un rigore parato) in soli 180’. A preoccupare sono stati soprattutto i cali di concentrazione, ragion per cui partite già chiuse (Torino) o rimesse in piedi (Napoli) si sono clamorosamente riaperte o ribaltate. L’obiettivo è quello di dare compattezza alla squadra, nel tentativo di restare in scia alle big almeno fino a gennaio: poi, con l’arrivo dei cinesi, potrebbero aprirsi scenari molto più interessanti. “Sono cose che esulano dal campo – ha glissato il tecnico. – Dobbiamo pensare solo al presente, poi quando ci sarà il closing vedremo il da farsi…”. E allora testa puntata sull’Udinese, che il Milan dovrà affrontare senza gli squalificati Kucka e Niang e l’infortunato Mati Fernandez, costretto a fermarsi dopo l’infortunio muscolare subito in Nazionale. Il 4-3-3 rossonero vedrà Donnarumma in porta, Abate, Paletta, Romagnoli e De Sciglio in difesa, Sosa, Montolivo e Poli a centrocampo, Suso, Bacca e Bonaventura in attacco. Iachini, rasserenato dalla vittoria sull’Empoli, risponderà con un 4-3-2-1 con Karnezis tra i pali, Widmer, Danilo, Felipe e Armero nel reparto arretrato, Badu, Kums e Hallfredsson in mediana, Thereau e De Paul alle spalle dell’unica punta Zapata.
In serata invece l’attenzione si sposterà tutta sull’Inter, attesa dall’insidiosa trasferta di Pescara (ore 20.45). Campo difficile l’Adriatico (ne sa qualcosa il Napoli) ma i nerazzurri non avranno scelta: se non vogliono entrare ufficialmente in crisi devono vincere a tutti i costi. Il concetto, ovviamente, vale anche (se non soprattutto) per De Boer, già finito al centro della critica per i risultati con Chievo e Palermo. “E’ normale che sia così, quando arriva un allenatore straniero e le cose non vanno subito bene cominciano le polemiche – ha ribattuto l’olandese. – Noi però dobbiamo essere realisti: Roma non è stata costruita in un giorno. Bisogna fare le cose con calma, serve tempo anche se io credo che abbiamo già fatto dei passi in avanti. Voglio vedere una squadra unita, con l’idea di attaccare e difendere allo stesso tempo. Se lo faremo i punti arriveranno, qui c’è tanta qualità”. Le aspettative sono alte già a partire da questa sera, per quanto De Boer abbia avuto pochissimo tempo per lavorare con il gruppo al completo. Difficile avere certezze sulla formazione, anche se i ballottaggi sono sostanzialmente tre: Nagatomo-Santon sulla fascia sinistra, Kondogbia-Joao Mario in mediana, Perisic-Eder davanti. Al momento in cui scriviamo il giapponese, il francese e il croato sembrano essere favoriti ma può ancora succedere di tutto. Pochi dubbi invece sul modulo che, per la prima volta, dovrebbe essere il 4-2-3-1 con Handanovic in porta, D’Ambrosio, Miranda e Murillo in difesa, Medel in regia, Candreva e Banega sulla trequarti, Icardi in attacco. Massimo Oddo risponderà con un 4-3-2-1 con Bizzarri tra i pali, Zampano, Campagnaro, Gyomber e Biraghi nel reparto arretrato, Memushaj, Aquilani e Cristante in mediana, Verre e Caprari alle spalle dell’unica punta Manaj, peraltro ex della partita.