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Milan capolista per una notte con tre gol al Lecce ma oggi la Juve a Genova e l’Inter a Udine possono riacciuffarlo

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In vetta al campionato, almeno per una notte. Il Milan di Fonseca dà seguito alla vittoria nel derby con un netto 3-0 sul Lecce e aggancia il Torino al primo posto, seppur con una gara in più rispetto a tutte le altre. Oggi Juventus, Udinese e Inter potrebbero superarlo o agguantarlo, così come Napoli ed Empoli domani, ma il risultato è comunque degno di nota, specialmente se si pensa a come stavano le cose fino a una settimana fa.

È ancora presto per dirlo con certezza, ma la sensazione è che il Diavolo possa aver davvero svoltato, tornando a candidarsi seriamente per le primissime posizioni. Ora la palla passa alla concorrenza, a cominciare da Inter (a Udine, ore 15) e Juventus (a Genova, ore 18): i nerazzurri devono vincere a tutti i costi per rialzarsi dopo il derby, i bianconeri, in un Marassi desolatamente a porte chiuse (decisione presa dall’Osservatorio per via degli incidenti contro la Sampdoria), per interrompere la fastidiosa “pareggite”. A completare il quadro degli anticipi anche Bologna-Atalanta (ore 20.45), sorprese della scorsa stagione che hanno cominciato questa decisamente sottotono.

LEGGI I conti di Juve e Inter a confronto

Milan – Lecce 3-0: Morata, Theo e Pulisic mandano il Diavolo al primo posto

Fonseca aveva chiesto ai suoi di vincere e convincere, altrimenti il successo nel derby avrebbe perso parte del suo valore. Il Milan lo ha accontentato con un netto 3-0, per giunta senza stancarsi particolarmente: il risultato, infatti, è maturato già nel primo tempo, consentendo un secondo di ordinaria amministrazione in vista della trasferta di Leverkusen. Missione compiuta al 100%, insomma, a dimostrazione che la vittoria sull’Inter ha portato serenità ed entusiasmo sia in campo che fuori. Certo, per la controprova definitiva serviranno test più attendibili e le sfide con Bayer e Fiorentina, in questo senso, arrivano al momento giusto, però è innegabile che l’aria attorno ai rossoneri sia davvero cambiata e che la squadra si senta liberata da un grosso peso. E dire che ieri era partito meglio il Lecce, difendendosi con ordine per oltre mezz’ora e pungendo più volte con insidiose ripartenze. Al Diavolo serviva un episodio per sbloccarla ed eccolo arrivare al 38’ sugli sviluppi di un calcio di punizione: cross di Theo Hernandez e gran colpo di testa di Morata, per l’1-0 Milan. In quel momento i salentini sono andati in tilt, tanto da subire anche secondo (Theo Hernandez, assist di Leao) e terzo (Pulisic) gol in meno di 5’. La squadra di Fonseca è così andata negli spogliatoi con i tre punti sostanzialmente acquisiti, permettendosi poi il lusso di giocare una ripresa a marce basse, da segnalare solo per la traversa di Loftus-Cheek, il palo di Banda e l’espulsione del giovane Bartesaghi (fallo sullo stesso Banda, il giallo sarebbe stato sufficiente).

Fonseca: “Vincere dopo il derby era importante, ma dobbiamo migliorare”

“Continuare a vincere dopo il derby era troppo importante, quella partita ci ha dato fiducia – ha sottolineato Fonseca -. I ragazzi hanno fatto una gara seria, abbiamo avuto dei buoni momenti in fase offensiva riuscendo anche a non prendere gol. Questa squadra deve imparare a giocare questo tipo di partita e il nostro gioco posizionale dev’essere diverso, ci sono diverse situazioni in cui possiamo fare meglio aspettando lo spazio e il momento giusto, capendo le varie fasi. Non siamo abituati a giocare così, dobbiamo migliorare ancora tanto quando affrontiamo avversari chiusi che non danno spazi. Cos’è cambiato rispetto all’inizio? Nelle prime partite eravamo troppo esposti e c’era troppo spazio tra i nostri difensori. Abbiamo cambiato qualcosa chiedendo un aiuto ai centrocampisti, ma anche in questo caso è questione di lavoro e di migliorare. Nei primi trenta metri di campo dobbiamo essere più aggressivi”.

Udinese – Inter (ore 15, Dazn)

Trasferta delicata per l’Inter di Inzaghi, in cerca di risposte dopo l’inattesa sconfitta nel derby. Un KO che ha lasciato diversi malumori nell’ambiente, scopertosi improvvisamente fragile e tutt’altro che immune dai problemi. Anche i campioni in carica, infatti, vanno in difficoltà se non giocano al 100%: lo si è visto contro il Milan, così come con Genoa e Monza. Il rischio “pancia piena”, evocato da Inzaghi durante l’estate, non è ancora certo, però i sintomi ci sono tutti e il tecnico deve scongiurarli al più presto, pena rischiare una stagione molto più complicata del previsto. La missione parte da Udine, dunque da un campo insidioso e da un’avversaria in buono stato di forma, anche se reduce dalla netta sconfitta di Roma (in campionato, visto che poi è arrivato il 3-1 sulla Salernitana in Coppa Italia). In settimana Inzaghi, coadiuvato dalla dirigenza, ha lavorato molto sulla testa, consapevole che il problema risiede quasi tutto lì. La settimana scorsa, del resto, ha mostrato due facce completamente diverse: prima la bella partita di Manchester, poi il brutto derby, a dimostrazione che fame e motivazioni fanno sempre la differenza. Intendiamoci, nessuno si azzarda a pronunciare la parola “crisi”, ma i soli 8 punti raccolti in 5 giornate (peggior partenza del quadriennio Inzaghi), raccontano che qualcosa non va. Il tecnico spera di avere risposte positive già oggi, altrimenti i problemi diventeranno ufficiali.

Udinese – Inter, le probabili formazioni

Udinese (3-5-2): Okoye; Kabasele, Bijol, Touré; Ehizibue, Karlstrom, Lovric, Ekkelenkamp, Zemura; Thauvin, Lucca

In panchina: Padelli, Sava, Kristensen, Ebosse, Abankwah, Atta, Brenner, Zarraga, Kamara, Davis, Bravo, Pizarro

Allenatore: Runjaic

Indisponibili: Sanchez, Payero, Giannetti

Squalificati: nessuno

Inter (3-5-2): Sommer; Bisseck, Acerbi, Bastoni; Darmian, Frattesi, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro

In panchina: Martinez, Di Gennaro, De Vrij, Pavard, Carlos Augusto, Dumfries, Zielinski, Asllani, Taremi, Arnautovic, Correa

Allenatore: Inzaghi

Indisponibili: Buchanan, Barella

Squalificati: nessuno

Genoa – Juventus (ore 18, Dazn)

Sabato importante anche per la Juventus, a caccia di una vittoria per interrompere la fastidiosa “pareggite” delle ultime giornate. I bianconeri di Thiago Motta, dopo i due successi con Como e Verona (entrambi per 3-0), si sono impantanati in tre 0-0 consecutivi, mostrando una grande solidità in fase difensiva, ma anche delle enormi difficoltà a segnare e creare pericoli alle porte avversarie. Le statistiche non spiegano tutto, eppure possono dare indicazioni importanti: la Signora è quattordicesima per tiri totali e tredicesima per quelli in porta, a dimostrazione di una vena offensiva decisamente opaca e la situazione peggiora se si vanno ad analizzare i tocchi nell’area avversaria (diciassettesimo posto), i cross su azione (sedicesimo) e i tiri da fuori (ancora diciassettesimo). Questa Juve, insomma, fatica a creare palle gol e il colpevole non può essere solo Vlahovic, ad oggi indiziato numero uno per critica e tifosi. Certo, il serbo ci ha messo del suo segnando solo nella partita di Verona (a fronte di cinque, Champions compresa, a secco), ma all’appello mancano pure le reti di Nico Gonzalez, Koopmeiners e Yildiz, senza contare il desaparecido Milik, fin qui mai a disposizione. Urge un’inversione di rotta a cominciare da Genova, dove i bianconeri troveranno un avversario ferito (e stancato) dal derby di Coppa contro la Samp. Ma la Signora non può certo farsi intenerire, altrimenti i mugugni di chi rimpiange Allegri diventeranno decisamente rumorosi.

Thiago Motta glissa: “Non sono preoccupato per la fase offensiva”

“Troveremo una buona squadra da affrontare con serietà, come sempre nel campionato italiano – ha spiegato Thiago Motta -. Dobbiamo portare la partita dalla nostra parte e non dalla loro, vogliamo essere competitivi. Il nostro obiettivo è questa partita, bisogna mettere tutta la nostra energia per affrontare una squadra che in casa è forte e determinata. Giocare a porte chiuse è un peccato per tutti, per i tifosi, per i giocatori, per gli allenatori, per i dirigenti e per i presidenti. Penso che in un momento così alla fine impariamo tutti, pensando sempre in avanti per poter fare le cose nel miglior modo possibile. Affronteremo una squadra forte, mi aspetto il miglior Genoa possibile e noi dovremmo essere pronti a fare la nostra partita, capendo le situazioni di gioco. Se mi preoccupano le difficoltà in fase offensiva? No, per niente. La fase offensiva non è solo un giocatore, ma tutta la squadra. Abbiamo fatto un passo importante nella partita contro il Napoli togliendo la palla a un grande avversario, ora dobbiamo mettere in condizioni attaccanti e centrocampisti di fare bene e creare di squadra”.

Genoa – Juventus, le probabili formazioni

Genoa (3-5-2): Gollini; Vogliacco, Bani, Vasquez; Sabelli, Frendrup, Badelj, Thorsby, Martin; Pinamonti, Vitinha

In panchina: Leali, Sommariva, Bohinen, De Winter, Zanoli, Matturro, Ekhator, Accornero, Masini, Ahanor, Ankeye, Marcandalli, Miretti

Allenatore: Gilardino

Indisponibili: Norton-Cuffy, Ekuban, Messias, Malinovskyi

Squalificati: nessuno

Juventus (4-1-4-1): Perin; Danilo, Kalulu, Bremer, Rouhi; Fagioli; Nico Gonzalez, McKennie, Koopmeiners, Yildiz; Vlahovic

In panchina: Di Gregorio, Pinsoglio, Savona, Cambiaso, Gatti, Locatelli, Douglas Luiz, Thuram, Conceiçao, Mbangula

Allenatore: Thiago Motta

Indisponibili: Milik, Weah, Adzic

Squalificati: Pogba (fino al 2027)

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