Punti che scottano. La 36esima giornata, iniziata ieri con la vittoria del Monza sul Sassuolo, entra nel vivo con due scontri pesantissimi sia in chiave Europa che salvezza: Milan-Sampdoria e Atalanta-Verona, infatti, coinvolgono le zone più delicate del campionato, in cui ci si gioca l’accesso alle prossime coppe, ma anche la permanenza in Serie A. Inutile dire che gli occhi sono puntati anzitutto sui rossoneri, che dopo l’eliminazione dalla Champions non possono più sbagliare: la vittoria, contro una Samp già retrocessa e ormai in disarmo, è pressoché obbligatoria, pena sancire il fallimento di una stagione, con tutte le conseguenze del caso.
Milan – Sampdoria (oggi ore 20.45, Dazn e Sky)
Il post derby, oltre all’amarezza figlia del risultato, è stato segnato dalle parole di Maldini, apparse come un vero e proprio monito alla proprietà. Quel “bisogna investire” pronunciato davanti ai microfoni, conoscendo il tipo, non è frutto di uno sfogo a caldo, bensì meditato da tempo, forse addirittura dallo scorso luglio, quando rinnovò il contratto dopo una lunga (e a tratti tesissima) trattativa. Cardinale non ha replicato, ma gli spifferi di via Aldo Rossi lo descrivono come irritato e sorpreso, sia per il contenuto delle dichiarazioni che per le modalità. Clima infuocato insomma, anche se le armi verranno deposte almeno fino al termine del campionato: prima c’è una qualificazione in Champions da raggiungere, dopodiché sarà tempo di fare dei bilanci, da una parte e dall’altra. La situazione di classifica è tutt’altro che rosea, ma la probabile penalizzazione della Juve lascia ancora tutto aperto, seppur con un asterisco piuttosto fastidioso. Il quarto posto, infatti, permetterebbe di programmare il futuro già dall’inizio di giugno, mentre il quinto lascerebbe tutto in stand by almeno per un altro mese, in attesa che gli iter della giustizia sportiva (oltre che della Uefa) facciano il loro corso, peraltro senza alcuna certezza in merito. Il problema è che il Milan non dipende più da sé stesso, bensì dai risultati della concorrenza, peraltro scappata via dopo la sconfitta di La Spezia: battere la Sampdoria diventa così obbligatorio, anche per tenere buona una tifoseria scottata dall’eliminazione con l’Inter.
Pioli: “La stagione non è finita con il derby: andare in Champions è troppo importante”
“Siamo indietro in campionato rispetto a dove vogliamo essere, è inutile dire che vogliamo vincere tutte e tre le gare che mancano, questa con la Samp è la prima e abbiamo la possibilità di mostrare cosa siamo davvero – il messaggio di Pioli -. Per fortuna la stagione non è finita dopo il derby, giocare subito è una fortuna, la delusione è stata forte perché speravamo di andare in finale. C’è sconforto, ci abbiamo messo tempo per recuperare ma dobbiamo reagire da grande squadra, tornare in Champions è l’obiettivo, ma il bilancio va sospeso perché arrivarci è davvero troppo importante per noi. A fine stagione trarrò delle conclusioni, è chiaro che abbiamo avuto difficoltà contro le squadre della parte destra della classifica. Abbiamo finalizzato poco, forse per errori tecnici o di scelta, ma sempre dando il massimo, anche se in alcune situazioni non siamo stati all’altezza delle nostre possibilità”.
Milan – Sampdoria oggi, le formazioni: Pioli schiera tutti i titolarissimi
L’importanza della partita e la fine di qualsiasi impegno infrasettimanale inducono Pioli a schierare la miglior formazione possibile, compresi Leao e Giroud. Il 4-2-3-1 sarà quello “tipo” con Maignan in porta, Calabria, Thiaw, Tomori e Hernandez in difesa, Krunic e Tonali a centrocampo, Saelemaekers, Diaz e Leao alle spalle dell’unica punta Giroud. Nessun obiettivo invece per la Sampdoria di Stankovic, se non quello di salvare la faccia dopo la retrocessione, in attesa che l’intricata vicenda societaria giunga al termine (il finanziere Alessandro Barnaba, supportato da Garrone, sta cercando di chiudere l’acquisto del club, ma manca l’accordo con le banche creditrici) e si possa così programmare quantomeno la Serie B. I blucerchiati scenderanno in campo con un 3-5-2 con Ravaglia tra i pali, Gunter, Nuytinck e Amione nel reparto arretrato, Zanoli, Winks, Rincon, Djuricic e Augello in mediana, Gabbiadini e Quagliarella in attacco.
Atalanta – Verona (ore 18, DAZN)
L’altra sfida calda del sabato è quella di Bergamo, dove l’Atalanta (priva della Curva Nord, squalificata dopo i cori razzisti a Vlahovic) cercherà di riscattare la sconfitta di Salerno e restare in corsa per l’Europa. Senza il passo falso dell’Arechi, classifica alla mano, la Dea avrebbe potuto sognare perfino la Champions, mentre oggi l’obiettivo più probabile sembra essere l’Europa League, anche se i giochi non sono ancora chiusi. I nerazzurri devono battere il Verona e sperare che Milan e Roma, da qui alla fine, perdano qualche punto, in modo da ritrovarsi al quinto posto e aspettare le decisioni della giustizia sportiva. Di fronte però ci sarà un Hellas tutt’altro che remissivo, impelagato fino al collo in una corsa salvezza tutta da decifrare. Gara tosta insomma, con spettatori interessati in mezza Serie A. Gasperini, costretto a rinunciare a Zapata (polpaccio Ko, stagione finita), se la giocherà con un 3-4-2-1 con Sportiello in porta, Toloi, Demiral e Scalvini in difesa, Zappacosta, De Roon, Ederson e Maehle a centrocampo, Koopmeiners e Pasalic sulla trequarti, Hojlund in attacco. Stesso sistema anche per Zaffaroni, che risponderà con Montipò tra i pali, Magnani, Hien e Ceccherini nel reparto arretrato, Faraoni, Tameze, Abildgaard e Lazovic in mediana, Ngonge e Verdi alle spalle dell’unica punta Djuric.