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Milan ai cinesi: 1,2 mld per rilevare maggioranza e debiti

L’ultima parola spetta a Berlusconi, ma il futuro del club rossonero pare ormai segnato: si è parlato persino di Alibaba (smentito) e di Whampoa, ma sarà in ogni caso una cordata cinese a rilevare il 70-80% del capitale rossonero, e ad investire 300-400 nei primi anni per rilanciare la squadra.

Milan ai cinesi: 1,2 mld per rilevare maggioranza e debiti

Non si sa ancora quando, e soprattutto a chi, ma pare ormai sempre più certo che il Milan sarà venduto, e che finirà in qualche modo in mani cinesi. Fininvest ha già smentito le voci riportate in giornata su quella che sarebbe l’operazione più clamorosa e interessante, ovvero sull’interesse nientemeno che di Jack Ma, patron di Alibaba, il colosso dell’e-commerce che fattura 4,36 miliardi di dollari e che ha già investito nel calcio con una quota del club Guangzhou Evergrande e anche del gruppo Suning, quello indicato come possibile azionista futuro dell’Inter.

Ancora nessuna smentita invece sull’interesse del patron di Hutchison Whampoa, altro gruppo cinese, ma sembra ormai certo che sarà in ogni caso una cordata di imprenditori cinesi a definire l’acquisto del pacchetto di maggioranza della società rossonera. La base di partenza, nettamente inferiore a quella della trattativa mai decollata con Bee Taechaubol (valorizzava il 100% del Milan 1 miliardo), è rappresentata dai 500-550 milioni di valore dell’equity del club rossonero, che ha chiuso il 2015 con ricavi per 221 milioni e una perdita di 89 milioni. A questa cifra vanno sommati i 240 milioni di debiti (188 milioni solo nei confronti di banche e società di factoring), per una valutazione complessiva di 740-790 milioni. Ma, secondo fonti di mercato vicine alla trattativa, il consorzio di imprenditori cinesi avrebbe già preso l’impegno di investire su base pluriennale la cifra di 300-400 milioni. Quindi, complessivamente la spesa potenziale per rilevare il controllo del Milan potrà raggiungere gli 1,2 miliardi, per il 70-80% del capitale del club (nella precedente trattativa l’attuale proprietà aveva invece voluto conservare il 51%).

Ora manca solo il sì di Silvio Berlusconi, finora inamovibile sulla cessione della squadra che controlla e gestisce da 30 anni, e con la quale ha vinto tutto, in Italia e nel mondo. L’incognita resta dunque quella legata ai tempi per il possibile closing: se Silvio Berlusconi accetterà dal punto di vista economico l’offerta, compratori e advisor cercheranno di arrivare alla firma entro la data dell’avvio del calciomercato estivo per la stagione 2016-2017 (il campionato prenderà avvio il prossimo 21 agosto). E, quindi, presumibilmente la trattativa potrebbe positivamente concludersi a luglio. E’ possibile che Fininvest resti inizialmente nel capitale con una quota di minoranza (20-30%), anche se l’intenzione della holding di via Paleocapa è quello di uscire definitivamente dal business del calcio e non ripetere il caso Inter-Thohir-Moratti, con quest’ultimo ancora azionista al 29%.

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